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Coronavirus, positivi cinque detenuti del carcere di Tolmezzo

Cinque detenuti del carcere di Tolmezzo sono sono stati trovati positivi al Covid-19.
Attualmente i detenuti sono isolati rispetto agli altri ristretti.
Provenivano tutti dal carcere di Bologna, dove si trovava, prima di morire in ospedale, il primo detenuto vittima di Covid-19. I cinque carcerati facevano parte di un gruppo di sette trasferiti, tutti posti in isolamento per precauzione. Il tampone era negativo al loro ingresso nel carcere. Un nuovo test fatto al termine dell’isolamento ha rivelato la loro positività. Nessuno di loro presenta sintomi.
L’azienda sanitaria ha predisposto il tampone per una settantina tra agenti di polizia penitenziaria e operatori sanitari venuti a stretto contatto con loro.
“In maniera coscienziosa e professionale la direzione tolmezzina ha agito nella massima trasparenza informando sia la popolazione detenuta e sia gli operatori della sicurezza dei contagiati, contrariamente come avvenuto nella struttura Udinese dove hanno tenuto il massimo riserbo permettendo l’eventuale diffondersi del virus e mettendo a rischio la salute del personale e degli stessi detenuti”, dice Massimo Russo, Delegato Nazionale del Sindacato Autonomo Polizia penitenziaria.

In serata il sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo ha pubblicato un post su Facebook, che pubblichiamo integralmente.

Non è certo il momento più adatto, sotto veglia pasquale, ma devo comunicarvi che ho avuto comunicazione dalla Azienda Sanitaria che 5 detenuti del carcere di Tolmezzo sono positivi al COVID-19.

Si tratta di detenuti provenienti da Bologna, risultati positivi al termine del periodo di isolamento (che mi dicono fossero dichiarati negativi al loro arrivo). Mi chiedo, ci chiediamo: come è possibile che noi cittadini stiamo attenti a non muovere un passo in più, utilizziamo mille attenzioni allo scopo di contenere il virus, e il morbo ce lo ritroviamo consegnato a domicilio?

L’azienda sanitaria ci ha comunicato che da domani provvederà a sottoporre a tampone i lavoratori del carcere. Ci auguriamo davvero che il virus non si sia diffuso, sarebbe una beffa per un sistema che avevamo contribuito – con l’apporto della Vicesindaco – a rendere più sicuro spingendo affinché fosse rafforzato il pre triage in ingresso alla struttura.

Ci avviciniamo a Pasqua con una preoccupazione in più, di cui avremmo fatto volentieri a meno.