Progetti d’Area, si parte dall’Alta Carnia
Il Governo ha costituito il “Comitato nazionale Aree interne” per la definizione di Progetti d’Area, finalizzati a sostenere i sistemi socio-economici di aree marginali nelle quali si sia verificata nei decenni una costante riduzione della popolazione.
L’individuazione delle Aree interne era stata effettuata in prima battuta a livello nazionale dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha definito una “Strategia nazionale per le Aree interne del Paese”, da attuarsi attraverso – appunto – progetti d’Area finanziati sia dall’Unione Europea, sia dallo Stato con apposite risorse stanziate con le leggi di stabilità. La Regione ha promosso e coordinato con i soggetti locali il progetto in tutte sue le fasi.
L’obiettivo che la strategia intende perseguire è quello di contrastare la marginalizzazione delle Aree interne, in modo non solo da sostenere l’Area interna singolarmente interessata dall’intervento, ma – attraverso il presidio del territorio e un percorso di sviluppo equilibrato – ottenere un vantaggio per l’intera comunità regionale.
La presidente della Regione Debora Serracchiani, in particolare, ha evidenziato “la necessità di giungere quanto prima ad una definizione condivisa della Strategia dell’area, in modo da poter procedere con la sottoscrizione in tempi rapidi alla definizione dell’Accordo di Programma, da stipularsi tra lo Stato, Regione e Comuni selezionati della Carnia. La definizione dell’Accordo di programma è condizione per l’erogazione delle risorse e per l’attivazione dei bandi. Dobbiamo fare tutti presto – ha precisato la presidente – per poter partire con i primi bandi per l’area strategica già dal prossimo giugno”.
La Strategia per le Aree interne prevede anche che si dia attuazione a un Progetto pilota in una delle Aree selezionate (Progetto Prototipo). La Giunta regionale, con delibera n. 597/2015 ha individuato l’Area interna regionale “Alta Carnia” (che comprende i 21 comuni più periferici) come Area di definizione e attuazione del Progetto Prototipo.
I Progetti d’Area operano su due piani:
1) il sostegno dei sistemi economici territoriali, in un’ottica di sviluppo locale per l’incremento delle fonti di reddito;
2) l’adeguamento dell’offerta dei servizi essenziali per la popolazione.
Con fondi della Legge di stabilità vengono finanziati interventi per migliorare i servizi, mentre la Regione interviene con fondi comunitari per creare condizioni di sviluppo: si parla di finanziamenti nazionali per 3 milioni 700mila euro per iniziative per il miglioramento dei servizi, e altrettanti per lo sviluppo, oltre a ulteriori 1 milione 500mila euro stanziati dalla Regione a favore del GAL.
Circa un anno fa, la Commissione Interministeriale per le Aree Interne – presente l’ex Ministro Fabrizio Barca – si era incontrata a Paluzza con i rappresentanti delle amministrazioni locali e delle associazioni di categoria per illustrare la strategia. Successivamente sono stati costituiti gruppi di lavoro tematici per ciascuno dei settori individuati; i sindaci hanno indicato quale loro referente per la partecipazione agli incontri il sindaco di Paluzza, Massimo Mentil, e il Commissario Straordinario della Comunità Montana, Lino Not, quale responsabile tecnico del progetto. La Regione è coinvolta in tali attività attraverso il Servizio Montagna.
Nel corso del 2015 si sono susseguiti numerosi incontri sui vari argomenti con i soggetti interessati per sviluppare le proposte progettuali; Mentil e Not si sono anche recati a Roma, presso la sede del Ministero, per una valutazione sulle procedure e metodologia da utilizzare per lo sviluppo dei progetti.
Per quanto riguarda i servizi, le iniziative individuate saranno rivolte agli Istituti scolastici (ad esempio: informatizzazione, alternanza scuola-lavoro, bilinguismo), al settore socio-assistenziale (potenziamento dei servizi domiciliari, dei punti salute e poliambulatori), ai trasporti (in accordo con la Regione: attivazione di linee funzionali ai turni lavorativi, potenziamento dei servizi di prossimità e a chiamata). Anche per quanto riguarda lo sviluppo sono state individuate tre linee di intervento: filiera agro-alimentare, filiera bosco-legno-energia, turismo.
I funzionari del Ministero sono tornati in Carnia la scorsa settimana per la terza volta, e per due giorni hanno partecipato agli incontri con i soggetti che rappresentano le filiere e visitato le realtà già avviate nei settori di interesse, delineando le tempistiche che dovranno portare entro il mese di aprile 2016 alla sottoscrizione del programma-quadro tra i Ministeri interessati, la Regione FVG e i Comuni dell’Area pilota.
Ora, sulla base di quanto sopra, si stanno predisponendo il preliminare di strategia e le schede per i progetti di servizi e sviluppo, quali, ad esempio, l’informatizzazione, l’alternanza scuola-lavoro, i servizi domiciliari punti salute e poliambulatori, servizi di prossimità e a chiamata.
Chissà per quale recondito motivo Enemonzo non è classificato Alta Carnia al pari di Preone e Socchieve ed altri comuni, viva Not e Mentil