CronacaFVG

Covid, le opposizioni FVG chiedono un’audizione urgente di anestesisti e rianimatori

I Gruppi di opposizione in Consiglio regionale chiedono formalmente l’audizione dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza Area Critica del Friuli Venezia Giulia e delle rappresentanze sindacali della Dirigenza medica del Servizio sanitario regionale. La richiesta è stata inviata oggi al presidente della III Commissione, Ivo Moras, dai consiglieri Simona Liguori (Cittadini), Andrea Ussai e Ilaria Dal Zovo (M5S), Mariagrazia Santoro, Roberto Cosolini e Nicola Conficoni (PD), Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia), Furio Honsell e Walter Zalukar (Gruppo Misto).

“Vista la gravità della situazione denunciata dal vertice regionale dell’AAROI – EMAC FVG in merito alla gestione ospedaliera dell’emergenza Covid-19, e considerata la riunione della III Commissione già convocata per martedì 13 aprile – affermano i consiglieri – riteniamo assolutamente necessaria, e dunque richiediamo che l’ordine del giorno venga integrato , l’audizione del presidente dell’Associazione Anestesisti e di una serie di rappresentanze sindacali. Se non fosse possibile l’integrazione dell’ordine del giorno, richiediamo una nuova convocazione della Commissione con assoluta urgenza”.

ASSESSORE RICCARDI  “La salute dei cittadini e la gestione dell’emergenza Covid in Friuli Venezia Giulia sono temi che non possono essere trattati con leggerezza. Ritengo quindi necessario approfondire i contenuti della lettera diffusa dal presidente regionale dell’Aaroi Emac Friuli Venezia Giulia, nonché responsabile del Pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Trieste e della gestione delle urgenze territoriali presso l’Asugi, dottor Alberto Peratoner”.
Lo ha dichiarato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, confermando di aver fissato per domani alle 17, nella sede delle Protezione civile di Palmanova, un incontro con il dottor Peratoner e i vertici della sanità regionale. “Voglio capire con esattezza quanto afferma il dottor Peratoner ed ascoltare nel merito anche le posizioni dei responsabili delle aziende sanitarie. Da oltre un anno tutto il servizio sanitario regionale sta compiendo uno sforzo enorme per contrastare la diffusione del Covid-19 e assistere le persone colpite dal virus o da altre patologie. È quindi importante fare chiarezza su quanto ho letto.”

PARTITO DEMOCRATICO «I contenuti della drammatica lettera del presidente regionale dell’Associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri fanno riflettere sulla reale situazione (al di là dei numeri e delle versioni ufficiali), vista dall’interno, degli ospedali del Fvg. La Giunta chiuda una volta per tutte il capitolo delle narrazioni del tipo “siamo i migliori” al quale abbiamo assistito in questi mesi, eviti le inutili passerelle a uso e consumo di tv, giornali e social, e apra quello dell’ascolto degli operatori sanitari in prima linea, ai quali non restano che delusione, preoccupazione, stanchezza e comprensibile rabbia per una situazione in cui denunciano di essere abbandonati. Si ponga rimedio al più presto a una situazione sempre più complicata e seria». Lo afferma il capogruppo del Pd, Diego Moretti commentando la lettera con la quale l’Aaroi Emac del Fvg segnala una situazione sempre più pesante per le terapie intensive della regione, nella quale rivolge un forte appello al presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, affinché i vertici della sanità ascoltino le istanze di chi vive direttamente da un anno la drammaticità della situazione legata all’emergenza coronavirus.
«I dati dei contagi e delle pressioni ospedaliere di questi ultimi mesi, tra i più preoccupanti d’Italia, e quanto affermato dall’associazione confermano una situazione di estrema difficoltà del sistema sanitario ospedaliero (emblematici i casi segnalati per gli ospedali di Gorizia e Palmanova che rappresentano terapie intensive a tutti gli effetti), rimarcano le mancanze – da noi segnalate in più occasioni – nella sanità territoriale, e denunciano la mancanza di interlocuzione con i vertici politici regionali. In altri momenti e situazioni, una lettera del genere avrebbe provocato significative ripercussioni politiche: non ci interessa la strumentalizzazione, il nostro atteggiamento di questi mesi lo conferma, ma non possiamo accettare che si continui a fare finta di nulla o si accusi chi segnala le cose che non vanno, di disfattismo. Pretendiamo chiarezza e trasparenza su quanto denunciato, motivo per cui come opposizioni questa mattina abbiamo depositato una richiesta urgente (per la già programmata seduta di martedì prossimo) di audizione in 3ª commissione del presidente dell’associazione anestesisti».

MOVIMENTO 5 STELLE  “L’obiettivo di tutti, come affermato anche dal presidente Draghi, è ripartire in sicurezza. Ma per farlo è necessario avere la situazione reale, non solo dei nuovi contagi, ma anche della pressione sul sistema sanitario regionale attraverso un corretto monitoraggio”.
Lo rimarca, in una nota, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, nel commentare la lettera di Aaroi Emac in cui viene descritta una “drammatica situazione sanitaria regionale”, con “grossissime criticità” nella gestione della pandemia. “Un intervento che, purtroppo, conferma le preoccupazioni che avevamo espresso recentemente”. “Nei giorni scorsi, abbiamo chiesto chiarimenti sui dati relativi all’occupazione di posti letto negli ospedali ma oggi, alla luce dell’accorata lettera dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri del Friuli Venezia Giulia, capiamo perché non ci è stata data risposta”, dichiara Ussai, riportando come Aaroi Emac parli di “reparti di semintensiva che in realtà sono a tutti gli effetti vere terapie intensive” e affermi che “i pazienti Covid gravi di terapia intensiva in Fvg sono ben più di quanti dichiarati, superando decisamente il valore di cutoff di 50% di posti letto intensivi totali occupati da pazienti Covid”. “Una situazione che mina la credibilità delle istituzioni: chiediamo quindi al presidente Fedriga di rimuovere chi non ha fornito correttamente i dati, per errore o colpa – attacca il consigliere M5S – altrimenti si assume la responsabilità di quanto sta accadendo. Non vorremmo che invece gli unici a pagare fossero quelli che hanno avuto il coraggio di dire la verità. Sono tristi ma vere le parole, contenute nella lettera degli anestesisti, sul mancato ascolto e sulla non convocazione della Commissione salute regionale per “paura di sentire i veri problemi”, ma è ancora più grave che i vertici della sanità regionale non diano udienza ai professionisti per ascoltare, da chi è in prima linea, le principali criticità”. “Oltre al fatto che, a quanto pare, i pazienti in semintensiva Covid di Gorizia non vengono contati nel computo delle terapie intensive – aggiunge la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo -, il fatto che Gorizia venga ancora considerata terapia sub-intensiva quando invece, avendo pazienti intubati e ventilati meccanicamente, dovrebbe essere considerata una vera e propria intensiva Covid, come segnalato dal consigliere Ussai, comporta due problemi. Il primo è che vengono utilizzati meno infermieri, il secondo è il riconoscimento di un’indennità più bassa. Senza dimenticare, inoltre, che gli infermieri dell’ospedale goriziano vengono ancora chiamati per coprire turni a Trieste”. “Durante l’ultima audizione sulla gestione dell’emergenza – ricorda l’esponente pentastellata – ci era stato assicurato che non c’erano liste d’attesa per i pazienti più gravi. La lettera degli anestesisti però, smentisce questo scenario, parlando in maniera inequivocabile di “pochi posti letto liberi, con altri pazienti che sono già gravi e sono in lista d’attesa per un letto, un monitor, un ventilatore e un infermiere, forse di terapia intensiva”, arrivando anche ad invocare il supporto di altre Regioni, in primis il Veneto, per liberare posti letto, come fatto dal Friuli Venezia Giulia durante la prima ondata”.

PATTO PER L’AUTOMONIA “La lettera indirizzata al Presidente Fedriga da parte dell’Associazione regionale dei medici anestesisti traccia un quadro drammatico della situazione in cui versa il sistema sanitario regionale”. Lo scrive, in una nota, il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo. “L’appello lanciato da chi vive in prima linea da oltre un anno le enormi difficoltà della gestione dell’emergenza è un grido che non può rimanere inascoltato da parte dell’amministrazione regionale e dei vertici del sistema sanitario – afferma Moretuzzo -. Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai medici dell’Associazione Anestesisti e Rianimatori e a tutto il personale della sanità regionale: ascoltare l’ennesima denuncia sulle condizioni in cui queste persone sono costrette ad operare, peraltro con ferie bloccate e straordinari non pagati, non può lasciare indifferenti. La loro presa di posizione ci dice chiaramente che la situazione è molto diversa dal quadro che il Presidente Fedriga e il Vicepresidente Riccardi comunicano da mesi, con una gestione della seconda ondata che ha visto il Friuli-Venezia Giulia a lungo fra le peggiori, se non la peggiore per gran parte del suo territorio, regione italiana per impatto della pandemia”.
È necessario quindi, sempre secondo il Patto, “prendere atto immediatamente delle numerose criticità evidenziate e chiarire definitivamente la reale situazione in cui si trovano le nostre strutture, a partire dalla gestione delle terapie “semintensive” che, stando alla lettera degli anestesisti, sono in realtà dei veri e propri reparti di terapia intensiva per cui c’è il rischio concreto di un mascheramento dei dati reali sull’occupazione dei posti letto disponibili per malati gravi. Allo stesso modo – continua Moretuzzo – è tempo di prendere atto che la tanto invocata sinergia fra sanità territoriale e strutture ospedaliere rischia di rimanere solo sulla carta, ben lontana da trovare una reale applicazione e un equilibrio utile a gestire anche una situazione emergenziale come quella attuale. Infine è inaccettabile, come abbiamo avuto modo di denunciare più volte, che l’Assessore Riccardo Riccardi e il Presidente della III Commissione Ivo Moras si rifiutino di convocare i rappresentanti delle categorie mediche in Consiglio regionale per un’audizione”.
Come Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia, in questo anno lungo e difficile, “abbiamo mantenuto un atteggiamento assolutamente responsabile, evitando polemiche e strumentalizzazioni, consapevoli che le istituzioni in momenti come questi devono dare prova di coesione. È, però, il tempo che l’Amministrazione Fedriga dica in modo chiaro come stanno effettivamente le cose: non ci si nasconda dietro le inaugurazioni dei centri vaccinali e la retorica da primi della classe, se poi dietro il velo della propaganda i reparti ospedalieri si trovano nella situazione descritta dai medici anestesisti nella loro lettera. E finalmente si ammettano le responsabilità di una gestione della seconda ondata che, numeri alla mano, non ci ha trovati adeguatamente preparati”, conclude il capogruppo.
Per dare seguito alla lettera dell’Aaroi, Moretuzzo ha sottoscritto assieme agli altri gruppi regionali di opposizione la richiesta di audizione urgente delle categorie mediche in III Commissione consiliare.

OPEN SINISTRA FVG  “Esprimo la piena solidarietà ai lavoratori dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Aaroi-Emac della regione Friuli Venezia Giulia. Nella loro nota chiedono come mai, pur avendo già inviato messaggi di richiesta di aiuto e attenzione, il Presidente Fedriga e la Commissione consiliare non li abbiano ancora convocati. Solamente alcune settimane fa, come forze di opposizione ero stato il primo firmatario di una richiesta di maggiore attività della Commissione consiliare Sanità sulle problematiche della terza ondata”. Così si esprime, in una nota, il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell. “Più volte – prosegue Honsell – abbiamo richiesto inutilmente audizioni con associazioni scientifiche e sindacati. Ribadiremo nuovamente questa richiesta. Evidentemente le forze politiche di maggioranza Lega, Forza Italia e minori, non vogliono sapere quale sia la gravità della situazione della nostra sanità, perché devono farne un’altra narrazione. È invece veramente preoccupante la situazione descritta nella lettera dell’Associazione circa le condizioni nella quale continuano a trovarsi gli operatori in “prima linea” contro l’epidemia”.
“Si parla di lavoratori ormai logorati – continua la nota – con ferie bloccate e straordinari fuori controllo, senza sostituti adeguati. Si parla di rischio di uno scadimento dell’assistenza proprio nelle situazioni più gravi. Si parla di reparti improvvisati che accolgono pazienti critici, triple file nelle strutture di pronto soccorso mescolando pazienti potenzialmente Covid e non-Covid. Si esprime preoccupazione per la sospensione delle attività di chirurgia neoplastica”.
“Come Open Sinistra Fvg, preoccupa soprattutto che i vertici della sanità regionale e le forze politiche che li hanno nominati non vogliano richiedere aiuto fuori regione per ridurre la pressione sulle terapie intensive, come è scritto nella lettera, e preferiscano ricoverare pazienti critici in terapie denominate “semi-intensive” con l’effetto finale di sottodimensionamento del numero di pazienti in terapia intensiva, che è uno degli indicatori nazionali di criticità. Si vuole evidentemente dimostrare che la situazione è meno grave di quanto sia”.
“Come Open Sinistra Fvg siamo molto preoccupati e chiediamo che venga immediatamente convocata un’audizione dei rappresentanti di questa associazione, che ha invece il coraggio di raccontare un’altra verità rispetto a quella ufficiale, obbligando le forze politiche di maggioranza a fare i conti con una grave realtà”, conclude Honsell.