Covid, per Confesercenti FVG la disobbedienza civile non è la soluzione
Le lunghe chiusure, l’incertezza costante in cui vivono e l’incognita per il futuro, hanno portato molti titolari di bar e ristoranti a unirsi sul web e a proporre, a livello nazionale, un’iniziativa di disobbedienza civile, che si è diffusa a macchia d’olio sui social grazie all’hashtag #ioapro1501. Le notizie secondo cui il nuovo Dpcm vieterà ai bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18, non ha certamente migliorato il clima di tensione.
Nonostante tutto, e pur comprendendo le difficoltà in cui esercenti, baristi, ristoratori e osti versano, “la disobbedienza civile non è uno strumento che la Confesercenti Fvg approva”, hanno ricordato dall’associazione di categoria. “Non sappiamo quanti domani, 15 gennaio, nella nostra regione decideranno di aderire a #ioapro1501. Dalle informazioni a nostra disposizione non molti, ma a costoro vogliamo fare un appello e ricordare, con forza, come questa non è la modalità per protestare. Non è infrangendo le regole che si mostra la propria contrarietà”.
“Da sempre i nostri iscritti si sono dimostrati responsabili e attenti al rispetto delle norme stabilite dai Dpcm. Regole che ormai da marzo non stanno dando tregua al comparto. Ribadiamo però che non è agendo contro la legge che si può trovare una soluzione. Confidiamo invece di poter ottenere dei risultati migliori unendo sempre di più le forze con le altre associazioni di categoria. Dal canto nostro, poi, continueremo a vigilare sulla gestione dei versamenti a favore delle aziende, fornendo loro tutto il supporto di cui hanno bisogno”.