Craighero replica a Mazzolini: «La sicurezza non è solo vigilanza»
Riceviamo da Marco Craighero, consigliere comunale di Tolmezzo e responsabile montagna della Segreteria del PD FVG, e pubblichiamo.
Il vicepresidente del Consiglio Regionale Mazzolini evidentemente è alla ricerca di qualche forma di visibilità per uscire dalle difficoltà e dal silenzio rispetto a questioni sostanziali quali la sanità e la viabilità locale, su cui stanno emergendo in maniera sempre più macroscopica inadeguatezze, ritardi e scelte penalizzanti della maggioranza regionale di cui fa parte. Non si può spiegare altrimenti la sua recente ed estemporanea uscita sul tema della sicurezza.
Mazzolini parla di crescente fenomeno dello spaccio e della violenza giovanile senza fornire dati concreti e aumentando l’allarmismo nella comunità tolmezzina e riciclando la solita teoria della maggiore repressione, senza alcuna prospettiva sulla prevenzione e sulla creazione di percorsi che rafforzino il coinvolgimento attivo dei giovani locali.
Certamente è importante garantire una funzione di presidio e vigilanza, tuttavia è evidente che iniziative quali ad esempio le maxi-operazioni in stazione e fuori dalle scuole, così come la richiesta di un aumento del coinvolgimento della Polizia Locale in queste azioni, abbiano dimostrato già in passato di esaurirsi nel solo aspetto propagandistico, senza nessun effetto di deterrenza o di miglioramento delle condizioni complessive della sicurezza.
Le forze dell’ordine sono già presenti e impegnate sul territorio, inoltre la Polizia Locale va impiegata in maniera razionale e funzionale, senza distoglierla da altre funzioni e situazioni più consone.
La direzione su cui invece sarebbe opportuno orientarsi è l’elaborazione di percorsi e opportunità che favoriscano l’aggregazione e l’alternativa a situazioni di illegalità, le quali spesso rappresentano solo uno sbocco deviato derivante da condizioni di disagio presenti a monte.
Invece di richiedere la sola repressione, a fianco della presenza securitaria vanno rafforzate le interlocuzioni con le realtà del mondo sociale, scolastico ed educativo locale e, soprattutto, quelle coi giovani stessi, così da analizzare cosa manca e cosa si aspettano loro stessi per una vita migliore nel nostro territorio. Serve un lavoro sul contesto e sulle opportunità, su luoghi di ritrovo e iniziative che coinvolgano i ragazzi.
Il vicepresidente Mazzolini si impegni dunque a promuovere piuttosto un coordinamento con le istituzioni locali, gli istituti scolastici e tutti gli enti e associazioni che operano quotidianamente a contatto con l’universo giovanile e che possono contribuire a mitigare situazioni di disagio e marginalizzazione. C’è bisogno di reti sociali, dove i giovani siano protagonisti, dove educazione, stimolo creativo, partecipazione diretta e condivisione permettano di crescere e anche di stimolare l’impegno civico.
Se Mazzolini ha davvero a cuore la sicurezza sociale e il benessere dei giovani di Tolmezzo e della Carnia supporti con i mezzi della Regione la futura gestione del Centro di aggregazione giovanile, favorendo iniziative e strumenti che innovino le possibilità di partecipazione e incontro dei ragazzi. Promuova la realizzazione di attività nei luoghi considerati critici, nei quartieri e nei paesi. Sostenga e incentivi percorsi socio-educativi, esperienze di arginamento alla dispersione scolastica, incontri di orientamento formativo, di educazione al rispetto e benessere psicologico, di supporto e valorizzazione delle competenze e delle passioni, laboratori e strumenti delle diverse espressioni creative e di dialogo intergenerazionale.
La sicurezza è anche e soprattutto sicurezza e inclusione sociale. La legalità si rafforza non solo con la vigilanza, ma anche e soprattutto con l’ampliamento delle opportunità di aggregazione e delle possibilità di espressione che permettano di favorire le attitudini e le passioni delle nuove generazioni.
Da qui dovrebbe partire un ragionamento politico serio che abbia una sincera ambizione di migliorare le condizioni della propria comunità, costa maggiore fatica, ma segna la differenza tra il reale interessamento al proprio territorio e il semplice populismo.
MARCO CRAIGHERO