CarniaCultura

Cultura in primo piano nel fine settimana di Ovaro

Il progetto “Davâr – storie, tracce e materia” ha messo in atto un processo di rigenerazione culturale di comunità per Ovaro. L’intento è quello di rendere accessibile il patrimonio culturale di tutte le 13 frazioni con nuovi allestimenti, aperture e iniziative connesse ai piccoli musei. L’elemento caratterizzante è l’incontro, la relazione sociale che chi lavora al progetto –  finanziato nell’ambito del PNRR “Attrattività dei borghi storici” (Linea B) – instaura con la comunità e le persone che vivono i paesi della montagna. Si punta a valorizzare gli elementi culturali che emergono dalle parole, dai ricordi e dalla quotidianità attraverso un lavoro di ricerca e raccolta memorie. Il primo borgo a essere terreno di sperimentazione è quello di Cella, dove questo fine settimana si terranno eventi aperti alla partecipazione di tutti. 

Sabato 20 luglio (ore 17) è in programma una lezione aperta di lettura ad alta voce dedicata alla mostra Permanente “Planelas e Scugjelas” preziosa testimonianza del lavoro e delle fornaci in Alta Carnia. Nel prato antistante una vecchia fornace, sede del museo di prossima realizzazione, saranno proposte letture ad alta voce dedicate ai temi della terra e dell’acqua, materie prime preziose per la produzione di terrecotte e ceramiche.

Domenica 21 luglio (ore 10) una passeggiata patrimoniale propone un nuovo modo di fare turismo mettendo in relazione gli abitanti con i turisti favorendo conoscenza e interazione. “Non solo ceramica” è quindi il titolo dell’iniziativa che condurrà i partecipanti in un percorso lungo le vie della frazione di Cella per ascoltare dalle parole di chi vive il luogo storie e approfondimenti con la possibilità anche di visitare il Museo della Pieve di Gorto e la mostra  “Planelas e Scugjelas”. Immancabile lo spuntino in compagnia al bar “La Pieve” di Antonietta che ha ridato vita a un luogo di aggregazione sociale di fondamentale importanza. 

La stessa cura nei confronti delle comunità residenti l’ha impiegata Silvia Metzeltin, nel suo scoprire montagne alpine e montagne dell’altrove. Domenica 21 luglio (ore 17) nella frazione di Luint è prevista la presentazione del volume “Scalate di penna e grafite. Le montagne disegnate di Gino Buscaini”, a cura di Silvia Metzeltin, Alessandra Beltrame e Giovanna Durì (Ronzani Editore). Si tratta del primo libro su Gino Buscaini dopo la sua scomparsa nel 2002 e nasce da un’idea di Giovanna Durì con l’intento di valorizzare il disegnatore Buscaini. Ma non si tratta solo di un libro illustrato. Il volume contiene testi inediti e puntuali di Silvia Metzeltin sull’esperienza di alpinista, geologa e compagna di vita e di scalate di Buscaini, con ricordi inediti del loro andar per monti, mentre Alessandra Beltrame aggiunge testimonianze, documentazione e la bibliografia. Durì analizza in un saggio l’aspetto grafico, l’uso dei materiali, gli strumenti di lavoro e commenta i disegni più significativi. L’evento, organizzato in collaborazione con Società Alpina Friulana e Ronzani Editore, si svolge a Casa Lupieri Magrini, dimora privata storica di Luint di Ovaro, che per l’occasione apre le proprie porte. Durante la presentazione sarà possibile acquistare il libro e al termine sarà offerto un aperitivo in giardino. Oltre a Metzeltin, Beltrame e Durì interverranno il sindaco Lino Not, Bianca Agarinis Magrini per l’Archivio Egidio Feruglio, Marta Tasso per Davâr. Storia Tracce Materia e Umberto Sello, presidente Società Alpina Friulana. 

Il progetto di rigenerazione culturale lavorerà fino a giugno 2026 proponendo momenti pubblici di incontro, laboratori e nuovi percorsi didattici innovativi. Sono anche previsti workshop e percorsi di ricerca artistica.