Da Eurotech la proposta di un manifesto per la tecnologia contro gli effetti dei cambiamenti climatici
I cambiamenti climatici sono stati al centro della International Mechanical Engineering Congress and Exposition, la più importante fiera al mondo in tema di ingegneria meccanica, applicata anche al settore informatico, che si è appena conclusa nella capitale dello Utah, a Salt Lake City dove Eurotech ha una sua filiale. Presente all’evento anche l’azienda con quartier generale ad Amaro.
Fra gli ospiti il Premio Nobel Steven Chu, che ha relazionato sulle conseguenze dei cambiamenti climatici: il fisico, noto per essere stato consigliere di Barack Obama si è dimostrato allarmato sulla questionee. Proprio l’ad di Eurotech, Roberto Siagri, lancia l’idea di un manifesto firmato dalle aziende tecnologiche italiane, in cui nero su bianco, vengono tracciati i vantaggi che lo sviluppo digitale può portare al clima per la sostenibilità ambientale.
Ma come può la tecnologia aiutare a contrastare gli effetti del cosiddetto global warming? Secondo Siagri, “un’azienda come la nostra, insieme alle altre imprese tecnologiche americane e del resto del mondo, deve porsi fra i suoi obiettivi proprio l’utilizzo della tecnologia per impostare un tipo differente di economia. Basata sull’intangibile, sull’uso e non sul possesso, sul risultato. I modelli di produzione aziendali passeranno da lineari a circolari, sempre attraverso la trasformazione digitale. Esistono enormi margini per la riduzione degli sprechi, anche e soprattutto, una consistente diminuzione dell’utilizzo di energia e di materia. Applicando la tecnologia è possibile costruire un futuro di crescita sostenibile, riducendo drasticamente gli effetti dei cambiamenti climatici 2antropici; per migliorare la produttività aziendale ed il benessere generale della popolazione”.
“Per questo, tracciando in punti, ciò che la tecnologia può farci raggiungere, insieme al comune denominatore dell’abbattimento degli effetti del global warming, sarebbe utile che le aziende italiane nel settore tecnologico, si uniscano nella scrittura di un manifesto: cosa può il digitale per il futuro ambientale e sostenibile del nostro pianeta? – prosegue Siagri -. In una summa di unione degli intenti, depositiamo, formalmente, quanto oggi serve dire e fare per una sostenibilità dalle fondamenta digitali”.
“Viviamo un periodo storico cruciale per il mondo intero dal punto di vista del rinascimento digitale tecnologico, e per gli equilibri, delicatissimi, di natura ambientale. Potrebbe essere molto utile tracciare nero su bianco gli effetti dello sviluppo digitale, in sintonia con l’ambiente e le sue prerogative. Sulla scorta di questo documento italiano – conclude Siafri -, le prerogative del manifesto, i punti chiave, possono essere estesi anche agli Stati Uniti, dove hanno la loro sede le principali aziende tecnologiche sul pianeta”.