Da Oltris di Ampezzo a New York, scambio di opere d’arte digitali grazie al Blockchain
Il duo artistico Hackatao, Sergio Scalet e Nadia Squarci, ha avviato una collaborazione con la startup newyorkese Pixura che recentemente ha lanciato la nuova piattaforma www.superrare.co per la certificazione e lo scambio di opere d’arte digitali attraverso la tecnologia Blockchain.
Sergio, di origini trentine, e Nadia di Udine, dal 2014 hanno scelto la Carnia e più precisamente la piccola comunità di Oltris di Ampezzo preferendola alla “centrale” Milano, e facendo della loro casa immersa nella natura, il loro centro personale e la più genuina fonte di creatività per la loro arte e le loro creature, i Podmork, «omuncoli totemici pregni di speranza, emozioni e arte».
Incuriositi dalla tecnologia blockchain – innovazione potente e complessa che i più navigati chiamano “nuova generazione di Internet”, definendola anche democratica e potenzialmente solidale, per la sua capacità di interpretare digitalmente i grandi temi della decentralizzazione e della partecipazione – dalla Carnia hanno toccato New York, diventando esploratori e protagonisti di una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’arte.
Sergio e Nadia sono tra i primi al mondo e primi in Italia a “tokenizzare” – convertire i diritti di una risorsa, in un gettone digitale – e vendere opere d’arte digitali certificate, e anche per questo sono stati recentemente contattati dall’Osservatorio per le nuove tecnologie del Politecnico di Milano che li ha voluti come oggetto di studio dei nuovi mondi e nuovi mercati che la Blockchain sta generando.
Il duo Hackatao è stato anche protagonista di una conferenza in occasione della Blockchainweek, che si è svolta la seconda settimana di maggio a New York, e in cui, oltre al tema della tecnologia Blockchain e delle sue applicazioni, si è molto parlato di Arte e di CryptoArt, il movimento artistico che si sta creando intorno. «Nonostante fossimo qua a Oltris – racconta Sergio – ci sono state numerose interazioni e stanno nascendo altre collaborazioni con piattaforme diverse. Insomma c’è molto fermento.»A dimostrazione che anche la Carnia e le Terre Alte possono essere al centro dei nuovi processi di digitalizzazione e che, afferma Sergio Scalet in un’intervista del 2016, «si può fare impresa ovunque se si pensa che il mercato non è sotto casa, ma globale». Fondamentale è una connessione semplice, accessibile e veloce, che raggiunga ognuno, a qualunque altitudine, e che diventi una priorità delle Amministrazioni per «far crescere i nostri giovani non come cittadini fuori luogo, ma come montanari orgogliosi di esserlo».
Per info: