Da Paluzza pollice verso di FdI/AN all’istituzione delle Uti
Il consigliere regionale Luca Ciriani (FdI-An) e il sindaco di Martignacco Marco Zanor hanno affrontato a Paluzza il tema scottante della riforma della Regione che istituisce le Unioni Territoriali Intercomunali.
All’incontro, organizzato dal Circolo di Fratelli d’Italia “Alto But”, a cui hanno portato il loro saluto Luca Piacquadio e i dirigenti provinciali di Fdi-An Franco Baritussio e Ugo Falcone, hanno presenziato anche numerosi amministratori comunali interessati del territorio montano (Paluzza, Tolmezzo, Arta Terme, Sutrio, Enemonzo, Moggio, Villa Santina e Ligosullo).
I relatori hanno espresso posizione fortemente critica alla riforma che registra allo stato attuale l’opposizione di ben 57 sindaci della regione e che prevede l’istituzione di 18 UTI nel territorio del Friuli Venezia Giulia.
Il consigliere Ciriani, dopo aver spiegato perchè questa legge di riordino degli enti locali è stata calata dall’alto, ha sottolineato come di fatto e di diritto i futuri Presidenti delle UTI saranno dei “supersindaci” scelti dalla politica e non direttamente dai cittadini. Dopo aver lamentato le conseguenze che ricadranno sulla gestione dell’amministrazione locale per la vastità di questi ambiti territoriali, Ciriani ha anche stigmatizzato il dato sui costi che, anziché calare, saranno destinati a lievitare per le spese che comporteranno i nuovi apparati.
Il primo cittadino di Martignacco Zanor, che fa parte del gruppo dei 57 sindaci ricorrenti, ha puntato il dito sul disagio che già stanno vivendo le amministrazioni locali nel percorso ormai iniziato della riforma, sia per quanto riguarda il passaggio di approvazione degli Statuti delle nuove UTI che provocherà il commissariamento per legge di tanti comuni, sia per le difficoltà che si incontreranno nell’azione amministrativa, mancando a tutt’oggi un modello di gestione e regole certe riguardo le funzioni del personale.
Anche da parte dagli amministratori locali presenti all’incontro non sono mancate critiche alla riforma. In particolare è stato sottolineato come verrà inevitabilmente a mancare, in ambiti così vasti, il corretto rapporto di prossimità fra l’ente locale che eroga i servizi e i cittadini che sentiranno in tal modo le istituzioni sempre più lontane.
(nella foto Luca Ciriani)