Da Pozzo (Confcommercio): «Con il nuovo Dpcm c’è il rischio di una crisi senza ritorno»
«L’allarme manifestato da Massimiliano Fedriga sul rischio scomparsa di migliaia di attività economiche ci trova totalmente al fianco del governatore».
Lo afferma il vicepresidente nazionale e presidente di Confcommercio Fvg , il tolmezzino Giovanni Da Pozzo, alla luce dei contenuti del Dpcm firmato dal premier Conte che impone lo stop anticipato a bar e ristoranti.
«La chiusura alle 18 dei pubblici esercizi e della ristorazione, situazioni in cui, con il rispetto delle regole che vengono applicate rigorosamente dalla grandissima parte degli imprenditori, il contagio non si è diffuso, è una soluzione che non tiene conto della realtà – prosegue Da Pozzo (nella foto) –. La diffusione del virus si è infatti manifestata con la riapertura delle scuole e la non regolarizzazione dei trasporti. Abbiamo perso mesi in chiacchiere inutili senza strategie. La movida? Se ci sono stati degli eccessi, le norme non sono mancate e hanno consentito di sanzionare chi non le ha rispettate».
Da Pozzo aggiunge: «Comprendiamo le esigenze di frenare la seconda ondata della pandemia, perché la salute è il bene primario. Ma queste decisioni vanno a colpire nuovamente chi, nella prima fase dell’emergenza, ha già sofferto danni incalcolabili, rientrati solo in minima parte. È un nuovo choc lavorativo per tante famiglie e l’inizio di un periodo di drammatica incertezza e di una crisi che può essere senza ritorno».
Il presidente di Confcommercio Fvg conclude sottolineando che «la rappresentazione è sempre quella di un Paese in totale confusione e in continuo contrasto politico, fino a scaricare i problemi sulle parti sociali più deboli, piccole imprese e lavoratori, con l’aggiunta di un condizionamento mai visto di una parte di esperti che da troppo tempo si contraddicono, dicendo tutto e il contrario di tutto».