Dagli sviluppi dell’operazione antidroga “The Wall”, patteggiamento e confische
Nuovi sviluppi dall’operazione “The Wall” che i Carabinieri della Compagnia di Tolmezzo avevano portato avanti nei mesi scorsi, anche con l’ausilio di sofisticate tecnologie, unite ai vecchi ma sempre validi sistemi investigativi dell’Arma, relativamente ad un traffico di droga scoperto nel tolmezzino. Una operazione che nel novembre del 2015, gli stessi militari coordinati dal Sost. Procuratore dott. Andrea GONDOLO, portavano a termine chiudendo il cerchio con numerose perquisizioni, l’esecuzione di una misura cautelare (a carico del tolmezzino Eugenio POZZI , ritenuto l’organizzatore del traffico di stupefacenti), un arresto in flagranza a carico del paluzzano Matteo SILVERIO e alcune denunce a in stato di libertà in pregiudizio di soggetti tolmezzini, relative a un importante traffico di hashish acquistato in Lombardia e spacciato in Tolmezzo e nelle zone limitrofe.
Ed è stato proprio nell’ambito di questa indagine, per la prima volta, che la Procura di Udine, sotto la direzione del Procuratore Capo dottor DE NICOLO, ha disposto una approfondita indagine patrimoniale eseguita preventivamente (in collaborazione dell’Agenzia delle Entrate) ovvero ancor prima di passare alle investigazioni vere e proprie, dagli stessi militari dell’Arma tolmezzina.
Nel corso di tali procedure è stato adottato lo strumento della Rogatoria internazionale, che ha consentito dapprima di sequestrare preventivamente i conti correnti del POZZI Eugenio anche in Austria e non solo in Italia (in tutto circa 70.000 mila euro) e poi di ottenere la confisca degli stessi nel successivo dispositivo di sentenza, intervenuta in pregiudizio del suddetto principale imputato.
Secondo gli inquirenti questo successo operativo, ottenuto dalla Procura udinese e avvallato dalla Magistratura Giudicante, ha così aperto una nuova filosofia investigativa che consentirà in futuro, anche per reati di questa natura, di infliggere un duro colpo ai sodalizi criminali dediti allo spaccio di stupefacenti, misura ancor più percettibile dai condannati, della pena detentiva loro inflitta, il più delle volte “riassorbibile” con misure alternative alla vera e propria detenzione, consentendo in tal modo, di poter recuperare le spese di giustizia sostenute dalla Procura per la conduzione e la gestione delle indagini medesime.
E in tale contesto, il 03 maggio 2016 si è chiuso, in primo grado, con il ricorso al patteggiamento, la posizione penale del POZZI Eugenio il cui difensore Avv. DI DOI del Foro di Udine ha concordato con il P.M. GONDOLO inquirente una pena ad anni tre (di cui tre mesi pre-sofferti in custodia cautelare in carcere) multa di euro 14.000,00 (quattordicimila) e confisca dei euro 2.455 in contanti, euro 18.000 circa su conti correnti accesi in Italia, di una somma che non potrà essere superiore ai 50.000 euro , come stabilito dai collaterali organi austriaci e di un’ Audi A 3, già di proprietà del POZZI Eugenio del valore di euro 11.000,00 circa, che si era ritenuta acquistata con gli illeciti proventi del traffico di stupefacenti.
Non si escludono per il futuro per il futuro eventuali sviluppi investigativi circa la provenienza dello stupefacente e, conseguentemente, l’accertamento di ulteriori correi stanziali dentro e fuori regione.
Pur mantenendo l’istituzionale massimo riserbo su particolari aspetti delle indagini ed in particolari su determinate tranches che ne deriverebbero, i militari della Compagnia di Tolmezzo non hanno negato la loro soddisfazione per aver disarticolato il suddetto sodalizio criminoso, anche e soprattutto grazie alle nuove direttive di indagine, delegate dalla Procura di Udine, che hanno consentito di qualificare con maggior incisività l’intero quadro accusatorio, sia in termini temporali che in termini di redditività derivata dall’illecita attività.