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Dal Consiglio Regionale un ordine del giorno per non dimenticare gli alpini fucilati a Cercivento

Un ordine del giorno per continuare a non dimenticare l’ingiustizia subita dagli alpini fucilati a Cercivento.

Lo ha approvato all’unanimità l’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia dopo che l’ex sindaco e ora consigliere regionale Luca Boschetti (nella foto), alla cui firma sono seguite quelle di tutti i colleghi della Lega assieme a consiglieri degli altri Gruppi politici di Maggioranza e delle Opposizioni, ha portato una volta di più l’attenzione sulla storia di Silvio Ortis da Paluzza, Giovan Battista Coradazzi da Forni di Sopra, Basilio Matiz da Timau e Angelo Massaro da Maniago, appartenenti alla 109^ compagnia dell’8 Reggimento, battaglione Arvenis, giudicati da un tribunale militare di guerra e condannati alla fucilazione, il primo luglio 1916, in quanto riconosciuti colpevoli di “rivolta in armi” e “diserzione” per essersi rifiutati di andare alla conquista, in pieno giorno, della cima Est della Creta di Collinetta (passo Monte Croce Carnico), un ordine giudicato suicida dagli alpini, che ben conoscevano quei luoghi.

“A dimostrazione dell’attenzione sempre alta di tutta la comunità regionale a questa ingiusta vicenda – rende noto il presidente del Consiglio Fvg, Piero Mauro Zanin – ho già dato disposizione che l’ordine del giorno sia trasmesso alla presidente della Commissione Difesa del Senato e ai suoi componenti, ai senatori eletti nella nostra regione, nonché contestualmente a tutti i sindaci dei Comuni della Carnia affinché lo facciano proprio e lo approvino, dando così il via a una discussione a sostegno della riabilitazione del battaglione Arvenis”.

“Già il Consiglio regionale della scorsa legislatura – ricorda Zanin – mise l’accento su quella fucilazione quattro anni fa approvando una mozione e oggi siamo ancora in attesa di conoscere l’esito dell’iter, nella IV Commissione del Senato presieduta da Roberta Pinotti, del disegno di legge nazionale 991 del 19 dicembre 2018 sulla riabilitazione storica degli appartenenti alle Forze armate condannati a fucilazione dai tribunali militari di guerra nel corso del primo conflitto mondiale”.

Anche se, per il presidente del Consiglio Fvg, “più che di riabilitazione, dobbiamo parlare di recupero dell’onore, è questo il termine corretto”.