Dal Fvg 7 proposte per arginare il rincaro dell’energia per le imprese
“Dalla riunione di questo pomeriggio della Commissione Sviluppo economico della Conferenze delle Regioni è emersa la sintonia di tutte le Amministrazioni regionali sulle risposte da dare alle istanze che vengono dalle imprese sulla drammatica congiuntura causata dalla guerra in Ucraina: si tratta di misure di credito, fiscali e politica energetica”.
Lo ha dichiarato al termine l’assessore alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia Sergio Emidio Bini.
I punti che il Friuli Venezia Giulia propone sono sette: dare impulso alla rateizzazione delle bollette e di gas ed energia elettrica; prevedere che il credito connesso ai costi energetici sia scomputato dal calcolo sul rating d’azienda; ridurre al massimo, se non abbattere temporaneamente, le accise sulle forniture energetiche; dare forte impulso alle rinnovabili; sospendere il nuovo onere per il “Corrispettivo mercato capacità”, in vigore al 1 gennaio, che remunera i produttori di energia elettrica a fronte di standard di distribuzione adeguati e omogenei; garantire i contratti di fornitura energetica; richiedere la proroga del “Temporary framework”, ovvero degli interventi di aiuto all’economia in deroga.
Secondo Bini “bisogna fare presto perché se a gennaio il Prezzo unico nazionale energia elettrica, prima della guerra, era già attestato sui 224 €/MWh (+270% rispetto al valore di gennaio 2021), l’8 marzo ha fatto registrare un valore più che raddoppiato a 594,83 €/MWh. Si tratta di un costo insostenibile per la nostra economia e soprattutto per le nostre industrie energivore; per evitare il default delle attività più esposte occorrono azioni immediate e coordinate”.
Le proposte delle Regioni e delle Province autonome saranno ora sintetizzate per essere messe a disposizione a stretto giro della task force nazionale che si occupa delle conseguenze economiche della crisi ucraina.