Dall’11 al 15 settembre l’esercitazione SERMex a Venzone
La settimana del 12-18 settembre 2016, nell’ambito delle iniziative programmate per il 40° anno del disastroso sisma che colpì il Friuli Venezia Giulia (6 maggio 1976), era stata programmata un’importante esercitazione in scala reale che, oltre a testare l’efficienza del dispositivo di soccorso predisposto per la fase emergenziale post sismica, doveva consentire di rappresentare a tutti gli interlocutori nazionali ed internazionali il “modello Friuli”, quel modello che imparando dalle catastrofi ha saputo fare “di necessità virtù”.
In particolare, l’idea alla base dell’esercitazione, prevista con il supporto e il coordinamento scientifico dell’Università degli Studi di Udine, era quella di testare il Sistema integrato di risposta in emergenza sismica (SINER-SIS) presente in Friuli Venezia Giulia, dove si evidenzia una forte sinergia tra soggetti istituzionalmente preposti alla risposta in caso di emergenza sismica, Istituzioni scientifiche ed Enti locali e volontariato.
A causa del sisma che il 24 agosto colpì l’Italia centrale tutte le attività esercitative programmate vennero sospese, questo al fine di consentire l’indirizzo di tutte le risorse e di tutte le esperienze per il soccorso alle popolazioni del Centro Italia.
Oggi, ad un anno di distanza, è stata riprogrammata l’attività esercitativa sospesa nel 2016, anche al fine di ritarare e modificare il modello integrato di risposta tenendo in debita considerazione le criticità riscontrate nei soccorsi in Italia centrale.
L’esercitazione SERMex, prevista dall’11 al 15 settembre, mira a testare, in uno scenario il più realistico possibile, l’efficacia e l’interoperabilità delle componenti del sistema di risposta in emergenza sismica e in particolare:
L’esercitazione, SERMex mira a testare, in uno scenario il più realistico possibile, l’efficacia e l’interoperabilità delle componenti del sistema di risposta in emergenza sismica e in particolare:
a) ai Vigili del fuoco di potersi addestrare per fronteggiare gli effetti di un evento sismico analogo a quello avvenuto nel 1976, mettendo in sicurezza attraverso il STCS (Short Term Countermeasures System) degli edifici di Portis vecchio (comune di Venzone), paese delocalizzato a causa di una frana incombente e i cui caseggiati presentano i segni evidenti del sisma e giacciono in precarie condizioni di sicurezza.
b) alla protezione civile la funzionalità della sala operativa di Palmanova e i piani comunali e regionale di protezione civile.
c) il raccordo e l’interoperabilità tra Vigili del fuoco e Protezione civile regionale.
La Protezione Civile regionale curerà il coordinamento della sala operativa di Palmanova.
I Vigili del fuoco attiveranno le proprie procedure interne in caso di emergenza sismica con attività di primo soccorso, di ricognizione e di intervento tecnico urgente del STCS (Short Term Countermeasures System) per la valutazione ed il trattamento delle criticità strutturali.
La Protezione civile regionale gestirà l’allarme con le procedure legate all’allerta automatica fornita dal CRS/OGS e avvierà la simulazione della raccolta delle Schede di risentimento attraverso i gruppi di volontariato comunale. Grazie ai dati raccolti dal Centro Operativo di Palmanova e dai Vigili del fuoco ed alla loro immediata elaborazione ed integrazione, verrà definito il quadro esercitativo in termini di area operativa d’intervento. Questo permetterà di sperimentare l’interoperabilità già nelle prime fasi attraverso il raccordo tra sala operativa di Palmanova e Sale Operative dei Vigili del Fuoco, oltre che la “messa a sistema” delle attività dei gruppi di volontari con le procedure dei Vigili del fuoco.
Il Centro Operativo di Palmanova assumerà il ruolo attivo di COR – Centro Operativo Regionale facendo sia da “sala situazione” che da interfaccia con il “mondo esterno” all’esercitazione.
L’esercitazione SERMex è strutturata in due fasi:
Prima fase: è la fase rivolta ai primissimi interventi di soccorso tecnico urgente ad opera dei Vigili del fuoco (squadre del distaccamento di Gemona, radio check, ecc). Con l’arrivo delle squadre dei Vigili del fuoco verrà anche allestito il campo base del modulo supporto logistico (MSL). La catena di Comando sul territorio prevede l’attivazione del Comando di Cratere, distaccamento di Gemona, e del Comando operativo avanzato (COA), sul posto. Tale fase è finalizzata a testare il sistema STCS (Short Term Countermeasures System), fase RECS (Ricognizione Esperta e la Caratterizzazione strategica) del Triage delle criticità strutturali e di caratterizzazione delle esigenze di intervento per la messa in sicurezza.
Seconda fase: quella di messa in sicurezza degli edifici mediante la realizzazione di opere provvisionali di puntellamento degli edifici danneggiati da parte del STCS. Si tratta di interventi mirati, sia codificati dalle schede STOP (Schede Tecniche opere provvisionali) che speciali, pianificati e progettati dal NIS (Nucleo Interventi Speciali).
Al termine delle due fasi di esercitazione è prevista una mattinata di de-briefing, con la predisposizione di un report e un seminario conclusivo presso il municipio di Venzone.