Dalla Camera il “bentornâz in Friûl” a Sappada
Sappada passa dal Veneto al Friuli Venezia Giulia.
Il via libera definitivo è avvenuto poco prima delle 14 con il voto della Camera, che ha definitivamente approvato la proposta di legge con 257 voti a favore, 20 contrari e 74 astenuti.
Ad astenersi sono stati i deputati di Fi, Direzione Italia e Mdp.
Durante la mattinata erano stati tutti respinti o ritirati gli emendamenti alla proposta di legge sul distacco.
La notizia è stata accolta con un applauso dall’Aula del Consiglio regionale del FVG la notizia data dal presidente Franco Iacop del via libera definitivo al passaggio del Comune di Sappada dalla Regione Veneto alla Regione Friuli Venezia Giulia. E grande soddisfazione è stata espressa proprio dal presidente Iacop per l’esito positivo di una vicenda che ha avuto un grande coinvolgimento popolare e il sostegno del Consiglio regionale del FVG che, dopo essersi da subito espresso con un voto alle Camere, ha sempre confermato questa sua volontà. “L’iter è stato lungo, difficile, nel corso del quale momenti di euforia si sono alternati a momenti di sconforto, quando l’esito finale, nonostante le premesse, non sembrava del tutto scontato. Va dato atto al Parlamento – così Iacop – di aver rispettato la volontà popolare espressa dalla stragrande maggioranza dei sappadini attraverso un referendum che si era tenuto ben dieci anni fa. Non va sottaciuto – ha aggiunto – che le ragioni che sono alla base di questa decisione sono soprattutto di carattere storico e culturale, senza scordare come Sappada faccia parte dell’Arcidiocesi di Udine e che questa località guardi da sempre alla Carnia, al versante friulano come interlocutore di tanti suoi interessi. Dò il benvenuto a Sappada e ai sappadini – ha concluso Iacop – in una regione, il Friuli Venezia Giulia, che ha sostenuto la loro legittima aspirazione e che oggi li accoglie con grande entusiasmo”.
“È una giornata storica per Sappada che ritorna in Friuli. La Provincia di Udine, nel cui territorio insiste il comune montano, dà il benvenuto ai Sappadini, comunità con una particolarità importante: l’antico dialetto tedesco parlato dalla popolazione”. E’ con grande soddisfazione che il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini commenta il voto odierno alla Camera che sancisce l’atteso passaggio di Sappada dal Veneto al Friuli. “Ha portato fortuna l’aver scelto di organizzare proprio quest’anno la festa del 3 aprile a Sappada – aggiunge Fontanini -. In quell’occasione tutte le istituzioni del Friuli hanno lanciato un forte segnale a sostegno delle aspettative e della volontà popolare di Sappada ovvero il passaggio alla Regione Fvg”. A coronamento dell’iter, il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini inviterà il sindaco di Sappada Manuel Piller Hoffer a palazzo Belgrado per consegnargli la bandiera del Friuli.
“Il voto di oggi è un atto di giustizia reso alla comunità di Sappada. Confido che da qui in avanti il clima sarà molto più sereno e saranno archiviate polemiche e
contrapposizioni”. Lo ha affermato la presidente della Regione FVG, Debora Serracchiani, secondo la quale “vanno ringraziati i parlamentari del Friuli Venezia Giulia che sono stati vigili e operativi su questo tema, ma anche tutti quanti hanno capito e saputo interpretare la questione in modo non divisivo. Sappada non entra
nella nostra regione come una bandierina sulla carta geografica, ma accolta come il ritorno di una gente rimasta a lungo staccata dal suo ceppo. Aver conseguito questo risultato è una delle gratificazioni profonde di questa mia legislatura. Leggo un segnale importante nel fatto che la stragrande maggioranza dei deputati si sia espressa in conformità all’indicazione popolare. Confido che anche coloro che per vari motivi hanno scelto l’astensione o il voto contrario – ha concluso Serracchiani – vorranno contribuire a un confronto schietto tra territori che, al di là dei confini, vivono le comuni problematiche della montagna”.
“Mandi Sapade! Benrivât tal Friûl. Hallo Plodn! Zurück in Friaul. Ciao Sappada! Bentornata al Friuli, la Patrie dal Friûl da cui sei stata ingiustamente separata nel 1852. Sono passati 165 anni, ma la storia ritrova oggi le sue ragioni più profonde. Esprimiamo dunque grande soddisfazione per il rispetto della volontà popolare dei sappadini con la definitiva approvazione della legge Sappada”. Lo afferma in una nota il deputato friulano di Democrazia Solidale, Gian Luigi Gigli (gruppo parlamentare Democrazia Solidale-Centro Democratico). “Sono state respinte – sottolinea Gigli – le pretestuose obiezioni di carattere procedurale e costituzionale che miravano solo a ottenere dilazioni per far naufragare il progetto con la fine della legislatura. Pur di ottenere una sospensiva si è invocato persino il recente referendum veneto sull’autonomia, pur sapendo che – molto significativamente – lo stesso partito del Presidente Zaia aveva sollecitato la ri-calendarizzazione del provvedimento al Senato ancora nell’aprile del 2017, cioè quando la macchina referendaria si era già messa in moto. Caduto anche il tentativo di invocare nuove votazioni a causa del cambio di consiliatura regionale, come se le deliberazioni delle istituzioni potessero essere rimesse in discussione ad ogni elezione. Ora che la questione di Sappada si è risolta, il parlamento raccolga l’appello che viene dai territori della montagna, senza distinzioni di regione. Per invertire il rischio di spopolamento, che avrebbe devastanti conseguenze per la tenuta del territorio, è necessario un piano organico di interventi per la montagna, capace di assicurare prospettive di vita e di sviluppo alle popolazioni della montagna bellunese e della Carnia”.
“L’esecutivo di Anci FVG ha appreso con grande favore la notizia dell’approvazione alla Camera in via definitiva del passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia – si legge in una nota dell’Assocaziazione Nazionale dei Comuni FVG –. L’auspicio dei sindaci della regione è che questo nuovo ingresso riaccenda l’attenzione sui temi della specialità che può rafforzarsi e trovare nuova linfa solo se, come nel caso di Sappada, parte dai territori. Sono proprio i territori, e quindi i 217 comuni del Friuli Venezia Giulia con le loro peculiarità storiche, linguistiche ed economiche, a rendere SPECIALE l’intera regione. L’esecutivo di Anci, che ha deciso di riunire l’assemblea generale dei Comuni entro la fine del mese di dicembre, ha ritenuto, su proposta del presidente Mario Pezzetta, di invitare in quell’occasione il Sindaco di Sappada Manuel Piller Hoffer per avviare subito un percorso che porti il nuovo comune della regione a fare il proprio ingresso ufficiale anche nell’Associazione regionale dei comuni”.
“Dopo 165 anni, oggi, 22 novembre 2017, la nostra Sappada torna ufficialmente in Friuli. Non posso che esprimere enorme soddisfazione per una vittoria frutto di una battaglia trasversale, che ha visto tutti i friulani uniti nel voler riportare l’Aquila dorata a sventolare sopra le cime sappadine. Bentornati a casa”. Così la consigliere regionale FVG Barbara Zilli (LN) alla notizia del via libera del passaggio di Sappada dalla Regione Veneto alla Regione Friuli Venezia Giulia. “Mentre si gioisce per il ritorno di Sappada in Friuli – continua la Zilli -, in Consiglio regionale va in scena il solito teatrino con protagonista l’arroganza di una Giunta regionale che da inizio legislatura prende le sue decisioni in spregio delle legittime volontà dei cittadini della regione. Il caso della fusione tra Villa Vicentina e Fiumicello rappresenta appieno l’ipocrisia della Giunta Serracchiani: un continuo ripetersi di maldestri sgambetti alla volontà popolare. La fusione di un Comune è un fenomeno straordinario nella vita di un ente locale – ha detto la consigliera durante il suo intervento in Aula -. Proprio per questo, come previsto da una proposta di legge che ho depositato già un anno fa, la procedura va cambiata e la volontà di fusione deve essere corroborata da un maggioranza consiliare qualificata, di almeno i due terzi del Consiglio comunale, in più il risultato del referendum deve avere autonoma evidenza in ciascun comune. Questo scongiurerebbe – ha aggiunto – il verificarsi di situazioni ambigue come quella avvenuta per i Comuni di Gemona e Montenars e che oggi, in parte, si ripete anche per le due fusioni Villa Vicentina-Fiumicello e Treppo Carnico-Ligosullo. Non sono ammissibili scorciatoie affinché si arrivi o meno alla fusione dei due enti locali: il riferimento è in particolare alle delibere del Consiglio comunale, atti lungamente dibattuti oggi dall’Assemblea legislativa regionale. Alla fine di questa disastrosa legislatura – ha chiosato la Zilli – non c’è proprio da sorprendersi se la presidente ha deciso di ritirarsi a Roma, anziché affrontare il voto dei cittadini”.
“Forza Italia del FVG saluta con soddisfazione il ritorno di Sappada alla sua patria naturale, il Friuli. Si conclude un iter che riconosce i legami storici, culturali, linguistici della comunità con le sue radici friulane”. Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale FVG Riccardo Riccardi. “Dopo dieci anni – prosegue il consigliere – fatti di lotte, impegno, delusioni e speranze è arrivata la sola conclusione che questa comunità meritava: il riconoscimento del diritto di poter decidere per il proprio futuro”. “Noi registriamo il voto di oggi coerenti con il lavoro che in Friuli Venezia Giulia abbiamo fatto ed è sintetizzato dalle posizioni espresse in Consiglio regionale e dal nostro coordinatore regionale, l’onorevole Sandra Savino, la quale con coraggio ha votato alla Camera a favore del provvedimento. Un grazie a tutta la comunità e ai suoi rappresentati per l’esempio di correttezza e di determinazione che hanno dimostrato. Bentornati”, conclude Riccardo Riccardi.
“Dispiace dirlo, ma con il voto sul provvedimento per il distacco del Comune di Sappada dal Veneto al Friuli Venezia Giulia, il Parlamento italiano si è reso protagonista di una brutta pagina della storia democratica del nostro Paese. È stata messa in atto una forzatura ingiustificata, contro le legittime perplessità del Consiglio regionale del Veneto e contro l’articolo 132 della Costituzione, che in questo passaggio parlamentare non è stato in alcun modo rispettato». Lo affermano in una nota congiunta Paolo Sisto e Renato Brunetta, deputato e capogruppo di Fi alla Camera. «La Regione Veneto- prosegue – organo riconosciuto dalla nostra Carta fondamentale, aveva diritto di esprimere, come da giurisprudenza costituzionale, un parere formale in merito a questo provvedimento, parere che non è stato possibile formulare a causa dei tempi strettissimi concessi dal presidente della Commissione Affari costituzionali di Montecitorio, Andrea Mazziotti di Celso. La maggioranza, altri gruppi parlamentari e la stessa presidente Boldrini non hanno ritenuto di dover concedere ad un tema così delicato un ulteriore margine di approfondimento e di riflessione. Una decisione che non condividiamo e che contestiamo nel merito e nel metodo. Per queste ragioni Forza Italia si è astenuta oggi in Aula e già nelle prossime ore invierà una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere al Capo dello Stato di non firmare la legge appena votata e di rimandare alle Camere il provvedimento, difendendo così la Costituzione e la correttezza delle procedure democratiche».
“A Roma si continua a banalizzare, si pensa che la cura, che sarebbe l’autonomia, si possa sostituire con amputazioni ad hoc”. E’ la reazione del presidente del Veneto Luca Zaia al voto della Camera che ha approvato la legge per il distacco di Sappada dal Veneto, e l’aggregazione al Friuli Venezia Giulia. “Non è un caso – ha aggiunto il governatore – se 2,4 milioni di veneti sono andati a votare per il referendum sull’autonomia”. Ma la scelta a Roma, ribadisce, è di usare come cura “l’amputazione, invece di riconoscere che quella veneta è una questione cruciale”. “Oggi se ne va Sappada, domani sarà Cortina d’Ampezzo, poi chissà. Di questo passo daremo uno sbocco al mare al Trentino”, ha commentato con ironia Zaia. Per il presidente veneto è invece necessario prendere atto “che il Veneto è l’unico a confinare con due regioni a statuto speciale e fare una riflessione: i comuni che ci chiedono di andarsene lo fanno solo verso Friuli e Trentino, nessuno ci chiede di passare in Lombardia o in Emilia Romagna”
Bentornati in Friuli dopo 165 anni, finalmente…..
Mandi Sappade !