Dalla Svizzera in Friuli per studiare flora e fauna del fiume Tagliamento
Si è conclusa l’esplorazione di tre giorni sul Tagliamento partita da San Daniele del Friuli giovedì mattina di un cospicuo gruppo di Biologi e Ingegneri ambientali e Geologi provenienti dalla Regione di Berna Svizzera accompagnati dal Comitato “Assieme per il Tagliamento”
Gli Ufficiali dell’ufficio per la protezione della natura di Berna, Svizzera, hanno contattato qualche settimana fa la nostra Associazione affinché ci adoperassimo ad organizzare delle escursioni scientifiche di loro interesse volte a conoscere specie di fiori e piante che in Svizzera sono oramai molto rare.
“Pur esausti dalle diverse gite scolastiche programmate proprio in questo periodo, che da anni il Comitato in collaborazione con le scuole organizza in primavera per far conoscere ai bimbi le isole fluviali del Tagliamento abitate da tante specie di animali e uccelli, non abbiamo saputo resistere a questa nuova iniziativa – afferma Franca Pradetto – uno scambio di esperienze che si è dimostrata particolarmente interessante e istruttiva per tutti”.
Con la preziosa collaborazione di Stefano Zanini, Cordinatore della stazione forestale di Coseano, molto noto per le Sue competente in materia, insieme al Suo collaboratore Maurizio Guzzinati, ha saputo coinvolgere i più qualificati esperti in botanica della Regione, tanto da realizzare un programma di tutto rispetto che il gruppo Svizzero ha potuto apprezzare tanto da rimanerne sorpresi sia per l’ottima organizzazione che per l’ospitalità a loro riservata.
Di fatto gli Ufficiali inviati dalla Regione di Berna durante le visite hanno potuto conoscere e studiare le varie specie di piante e fiori che crescono nelle zone fluviali attraversate dal Tagliamento e anche nei Magredi.
Giovedì il gruppo ha raggiunto il monte di Ragogna, che a parte lo spettacolare panorama mozzafiato con esclamazioni di ogni sorta, hanno imparato a riconoscere molte specie di fiori che molto probabilmente avevano visto solo sui libri. Difatti la Svizzera essendo uno stato molto piccolo, negli anni ha consumato il proprio territorio per fini agricoli per poter approvvigionare i propri abitanti e così con il tempo hanno deturpando una parte dell’ambiente che con il tempo si è estinto. Ora la Svizzera vuole recuperare quella parte ambientale, che ora definisce importante e questo è lo scopo della visita di questo gruppo di esperti che si stanno adoperando proprio con la finalità di recuperare e rinaturalizzare una parte ambientale della Regione di Berna.
Non è mancato il racconto di Franca Pradetto su come questa splendida zona sia a rischio e pericolo “per la costruzione delle casse di espansione o altri manufatti disastrosi che rovinerebbero per sempre uno spettacolo della natura sul medio corso del fiume”.
Accompagnati da Renato, un ornitologo, hanno visitato la riserva naturale del lago di Cornino tra un lago dalle acque color smeraldo … che abitano l’area e, in particolare nelle ore mattutine, il volo dei grifoni. Nell’area adiacente al Centro visite dei Grifoni dove il dr. Genero, assoluto conoscitore di questa specie di uccelli, con un perfetto tedesco ha spiegato l’origine di questa specie che negli anni è emigrata proprio in questa zona e dove è nato questo famoso centro. Le limpidi verdi acque del lago di Cornino hanno strabiliato i Tedeschi tanto che questo posto incantevole li ha invogliati a tornare nella nostra Regione da turisti.
Nel pomeriggio alla volta di Venzone insieme al dr. Mainardis il gruppo ha visitato l’interessante museo della foresta e attraversato sul Tagliamento da Enemonzo ad Amaro fino alla confluenza con il Fella il manto ghiaioso colmo di specie uniche tipiche dell’alto corso del fiume.
Venerdì mattina il prof. Bertani ha mostrato loro alcune rarissime piante e orchidee di ogni colore che fioriscono proprio in questa stagione e che sono presenti nelle golene ancora ben mantenute di Varmo, Carbona e San Martino al Tagliamento.
Nel pomeriggio il gruppo si è spostato a Spilimbergo che, accompagnati dal dr. Stefano Fabian biologo che in Regione si occupa di mansioni di recupero ambientale come i Suoi interlocutori, ha mostrato compiaciuto il progetto life compiuto in questo luogo in questi anni proprio sul Tagliamento e le isole fluviali del sito più importante di interesse comunitario denominato “greto Tagliamento”. “Anche questa zona dal lato opposto della sponda è a rischio per la costruzione di una variante stradale in comune di Dignano che piazzata proprio in una golena ad alto rischio idrogeologico oltre ad essere pericolosa, distruggerebbe uno frà i paesaggi più belli del Tagliamento” hanno rimarcato dall’associazione.
Ultimo giorno sempre con il loro collega Stefano Fabian, che collabora professionalmente con il Comitato, il gruppo ha visitato i Magredi. Sono certamente i sassi l’elemento più caratteristico dei magredi da cui deriva l’eccezionale singolarità di questo ambiente, il suo particolare microclima e di conseguenza il paesaggio vegetale e le componenti della sua fauna. Sono i sassi che, essendo permeabili, fanno scomparire l’acqua che poi riemerge nella zona delle risorgive. Oltre che dai sassi l’ambiente dei magredi è caratterizzato da vaste praterie composte per lo più da graminacee e piccoli arbusti come il rovo dal ranno spinello e la rosa canina. Questi luoghi sovrastati da magnifiche specie di piante di ogni sorta e da dove i nostri biologi tedeschi non volevano più separarsene.
Non poteva mancare una passeggiata naturalistica nel BIOTOPO di Flambro un territorio formato da vaste estensioni di zone umide sopravvissute alle bonifiche ed alle conseguenti riduzioni degli habitat naturali che hanno interessato la pianura friulana durante il secolo scorso che offre suggestivi spunti paesaggistici e naturalistici ed è di notevole interesse anche dal punto di vista geologico perché è testimonianza viva di come fosse nel passato questa zona, grazie alla presenza di diversi relitti glaciali. Le risorgive rappresentano infatti uno dei più interessanti fenomeni naturali della pianura friulana; il passaggio tra i terreni permeabili dell’alta pianura, costituiti da materiale ghiaioso e quelli della bassa pianura costituiti da argilla e sabbia, provoca l’affioramento delle acque sotterranee del Tagliamento tramite sorgenti naturali di diversa tipologia, che vengono chiamate per l’appunto risorgive.
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