Dante Spinotti presenta a Paluzza il suo “Inchiesta in Carnia”
Presentato quasi un anno e mezzo fa in anteprima a Udine, quindi a Gemona, Tolmezzo, Comeglians, Maniago e in altre località, dopo l’importante tappa la scorsa primavera al Trento Film Festival il documentario di Dante Spinotti Inchiesta in Carnia torna “a casa”, in Carnia, e precisamente a Paluzza, dove sarà proiettato al Cinema Daniel venerdì 18 dicembre alle 20.30.
Alla proiezione e al dibattito a seguire parteciperà lo stesso Dante Spinotti, che ha anche prodotto il film insieme alla Cineteca del Friuli con il sostegno di CO.S.IN.T., Fondazione CRUP, Comunità Montana della Carnia, Camera di Commercio di Udine e Eurotech SpA. La serata è curata dal Circolo Culturale Enfretors di Paluzza in collaborazione con la Cineteca.
Rientrato da pochi giorni in Carnia, dove si appresta a trascorrere buona parte dell’inverno dopo un intenso anno di lavoro negli Stati Uniti sul set di due film in uscita nei prossimi mesi, il maestro delle luci due volte candidato all’Oscar parla così dell’Inchiesta che lo ha fatto tornare regista a distanza di 34 anni da La Carnia tace: “In questo lavoro ho posto in primo piano l’umanità della gente, nelle interviste ho cercato di raccontare chi erano le persone anche prima delle loro opinioni. Il documentario non vuole essere un discorso logico con una tesi che si sviluppa; è piuttosto l’esperienza di un viandante che osserva, si incuriosisce di alcuni temi, fa delle domande. È un film dedicato in particolare agli spettatori carnici e a coloro che conoscono i temi e le problematiche di una zona alpina.”
La realtà che a Spinotti preme far emergere è quella di un territorio che pur essendo in difficoltà, afflitto dal problema dello spopolamento, è in grado di offrire delle possibilità a chi le sapesse cogliere. Le interviste ad agricoltori, commercianti e professionisti che hanno scelto di localizzare la loro attività in Carnia, agli amministratori – invitati a promuovere politiche a favore della montagna – e alle persone comuni di ogni età, sono collegate da “momenti di poesia cinematografica”. Il paesaggio carnico è colto nelle diverse stagioni in immagini di straordinaria bellezza. Ad accompagnarle, una colonna sonora importante che include, per concessione straordinaria dell’autore, musiche di Bob Dylan dai brani “All the Tired Horses in the Sun” e “Series of Dreams”.