Defibrillatori nell’87% degli impianti sportivi regionali
Più di mille impianti, pari a quasi l’87 per cento di quelli censiti in regione, dotati dello strumento salvavita e oltre quattromila tra tecnici, dirigenti e genitori abilitati al loro uso. Sono questi i numeri sulla presenza dei defibrillatori negli impianti sportivi del Friuli Venezia Giulia resi noti durante la consegna di ulteriori 85 apparecchiature ad altrettanti sodalizi della regione. Cifre che, come è stato ricordato, pongono il nostro territorio all’avanguardia a livello nazionale. La cerimonia si è svolta nell’Auditorium della Regione a Udine, alla presenza del presidente regionale del CONI Giorgio Brandolin, degli assessori regionali alla Salute Maria Sandra Telesca e allo Sport Gianni Torrenti nonché dei rappresentanti delle fondazioni CRUP, CARIGO e CRTrieste e di numerosi sindaci.
L’iniziativa pende le mosse dal decreto Balduzzi del settembre 2012 (convertito poi in legge due mesi più tardi); con esso il Ministero della Salute ha disposto che, al fine di salvaguardare lo stato fisico dei cittadini praticanti un’attività sportiva non agonistica o amatoriale, fosse tra l’altro garantita all’interno degli impianti sportivi la presenza di defibrillatori semiautomatici. La legge ha dato tempo alle società di dotarsi dell’apparecchiatura e ora il provvedimento entrerà in vigore a partire dal prossimo 20 luglio. Il CONI iniziò il percorso insieme alla Regione già a partire dal 2013; lo stesso anno la Fondazione CARIGO intervenne acquistando trenta defibrillatori per le società del goriziano, operazione estesasi poi a tutte le altre province, grazie alle donazioni di CRTrieste (per il territorio del capoluogo regionale), Fondazione CRUP per le province di Pordenone e Udine nonché di BluEnergy per l’Isontino.
Come ricordato dall’assessore alla Salute Telesca, “questa operazione non rappresenta solo una alleanza tra sport e salute, ma anche un importante passo avanti per la sicurezza di chi compie attività motoria”. La Regione sta riorganizzando il sistema dell’emergenza-urgenza e la campagna nazionale voluta dall’allora ministro Balduzzi si inserisce a pieno titolo in questo ambito. “Siamo intervenuti – ha aggiunto Telesca – anche attraverso la formazione di quanti dovranno usare i defibrillatori, grazie al personale del 118 che si è messo a disposizione sia per insegnare le tecniche di utilizzo sia per l’accreditamento”. Dal canto suo l’assessore allo Sport Gianni Torrenti ha espresso la sua soddisfazione “per le più che lusinghiere percentuali di copertura attestate in Friuli Venezia Giulia sia sulla presenza di defibrillatori che di personale addestrato al suo utilizzo. Numeri – ha aggiunto – che dimostrano la grande sensibilità presente in questa regione sul tema”.
Quello dei defibrillatori è solo uno degli aspetti che vede la Regione impegnata nella sicurezza in ambito sportivo. Torrenti ha ricordato infatti che “l’Amministrazione regionale è intervenuta anche nella manutenzione e messa a norma degli impianti, investendo complessivamente 4 milioni di euro, di cui 600.000,00 provenienti dall’ultimo assestamento di Bilancio”. Quindi Torrenti ha aggiunto che l’opera di sensibilizzazione, soprattutto per la formazione dei volontari, dovrà proseguire nel tempo, impegno che la Regione dal canto suo, sosterrà.
Attualmente i defibrillatori sono presenti nell’86,7 per cento degli impianti sportivi del Friuli Venezia Giulia, ossia in 1.015 strutture delle 1.170 censite. Per quanto riguarda invece il personale formato all’utilizzo dell’apparecchiatura salvavita, coloro che hanno frequentato i corsi sono più di quattromila. Territorialmente la percentuale di copertura in provincia di Gorizia è pari al 95,3 % (143 impianti dotati di defibrillatore sui 150 censiti), quindi Trieste (89,85%, 124 impianti su 138), Pordenone (85,7%, 277 impianti su 323) e Udine (84,2%, 471 impianti su 559).