A Diego Cargnelutti e Sara Casasola la 27a Lussari Mtb
Si è svolta a Tarvisio la Lussari MTB/Memorial “Il Barba” Concina, una delle gare più longeve di mountain bike in Italia.
Ventisette edizioni, del resto, non sono proprio da tutti, merito anche dell’organizzazione del Pedale Tarvisiano che ha coordinato per l’occasione una cinquantina di volontari in questa classicissima delle ruote grasse.
Tempo atmosferico a dir poco perfetto, cielo terso e temperatura gradevolissima hanno accompagnato i quasi 300 concorrenti giunti in cima al Lussari dopo il “solito” preludio dietro Camporosso e lungo le forestali che hanno consentito di attraversare la bellissima foresta di Tarvisio, dove risuonano gli abeti di risonanza.
Partenza a razzo per tutti e ai prati di Oitzinger c’è già la prima importante selezione: qui si presentano in due all’attacco della “bestia” (8 km, 1000 mt di dislivello), la carrareccia che dalla Saisera porta in cima al Santuario, e sono Diego Cargnelutti (nella foto) e Nadir Colledani, che lasciano il resto del gruppo ad una trentina di secondi. Cargnelutti (Wilier) sulla salita che porta all’arrivo dimostra di essere in forma smagliante sbarazzandosi di Colledani (BettinBike) e infliggendoli oltre 2 minuti, tutti in salita.
In campo femminile Sara Casasola era data come favorita e così è stato. Per lei la gara è stata un’assolo dall’inizio alla fine anche se Nicol Guidolin non ha svenduto la “pellaccia” giungendo a circa 30” dalla vincitrice con una gara tutta in rimonta, specialmente sulla salita finale, dove ha recuperato terreno sull campionessa italiana di ciclocross.
Degne di nota sono state sicuramente le ottime prestazioni dei vincitori nelle categorie M1/Elia Della Pietra, M2/Manuel Moro, M3/Rudy Gollino, M4/Mauro Bettin e M5/Claudio Candido, in quanto tutti e cinque hanno fermato i cronometri sotto l’ora e 20′ di gara.
Mauro Braidot si impone negli M6 confermando il detto “buon sangue non mente”, visto che il figlio Luca vestirà la maglia azzurra alle Olimpiadi di Rio, sempre nella MTB.
Da sottolineare la presenza di un sudafricano, Shan Wilson, 5° nella categoria M4.