CarniaFVGTerritorio

Disco rosso per l’istituzione della Riserva naturale della Val d’Arzino

Via libera alle modifiche alla legge regionale 42/1996 in materia di parchi e riserve naturali (nonché alle Lr 7/2008, 45/1988 e 24/2006); disco rosso, invece, per l’istituzione della Riserva naturale della Val d’Arzino.

Lo ha decretato la IV Commissione permanente del Consiglio Regionale, presieduta da Mara Piccin (Forza Italia) e riunita a Trieste nell’emiciclo di piazza Oberdan, che ha espresso parere favorevole a maggioranza (nessun voto contrario, astenuti i rappresentanti dell’Opposizione) al disegno di legge 144 di ispirazione giuntale. Relatore di maggioranza per l’Aula sarà Lorenzo Tosolini (Lega), quelli di minoranza saranno Mariagrazia Santoro (Pd), Ilaria Dal Zovo (M5S) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).

Esito opposto, sempre a maggioranza, ha inoltre riguardato l’abbinato stralcio 141-01 sulla Val d’Arzino che, derivato da un emendamento che aveva visto prima firmataria la consigliera Santoro e stralciato dai proponenti a fine luglio in sede di Assestamento, è stato votato dalla Commissione sotto forma di emendamento, proposto ancora da Santoro insieme al capogruppo dem Diego Moretti. Durante i lavori si sono aggiunte anche le firme dei pentastellati Mauro Capozzella e Dal Zovo, del civico Tiziano Centis, di Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia) e Honsell. La bocciatura dell’istanza da parte della Giunta è stata motivata richiamando le strategie legate alla rete ecologica europea Natura 2000 che non prevedono interventi singoli, ma solo attività coordinate.

Con la Lr 42/1996 il Friuli Venezia Giulia si era dotato di uno strumento normativo per l’istituzione dei parchi naturali regionali (oggi sono due: quello delle Dolomiti Friulane e quello delle Prealpi Giulie), delle riserve naturali regionali (13), dei parchi comunali, dei biotopi (37) e delle aree di reperimento. Esigenze emerse nella prassi applicativa e l’inevitabile evoluzione normativa hanno reso indispensabile un intervento di revisione legislativa come l’inserimento della rete Natura 2000, sistema coordinato e coerente di aree destinate alla conservazione della biodiversità in attuazione delle direttive Habitat e Uccelli, che costituisce una rete ecologica formata da nodi: le zone speciali di conservazione (Zsc) e le zone di protezione speciale (Zps), rispettivamente 61 e 9 più 3 siti marini.

Inoltre, viene favorita l’attività di matrice turistica, sempre nel rispetto della fondamentale finalità conservazionistica ed eco-sostenibile, legata anche allo sviluppo e all’importanza attribuita al marchio di qualità.

Il pronunciamento è arrivato dopo gli interventi dei consiglieri Santoro (Pd), Dal Zovo (M5S), Moretuzzo (Patto), Honsell (Open) e Tosolini (Lega), con quest’ultimo che ha parlato di “norma necessaria” e di “manutenzione doverosa per un risultato chiaro, dettagliato e preciso su temi reali e concreti”. Quasi tutti i rappresentati dell’Opposizione hanno auspicato ulteriori riunioni e audizioni per giungere a un approfondimento. “Vorremmo una legge innovativa non solo dal lato turistico-ricettivo, magari – ha suggerito Dal Zovo – anche attraverso la creazione di una rete fisica di interconnessione tra siti con corridoi ecologici”.

Honsell, dal canto suo, ha manifestato dei dubbi “riguardo il sistema metodologico. Attendevo un potenziamento della partecipazione degli esperti, invece è addirittura diminuita”. Moretuzzo ha rimarcato il fatto che “dal 1996 il mondo è cambiato e cambierà ancora più velocemente in futuro. Non possiamo far finta che non esista il tema dei cambiamenti climatici ed è necessario fornire agli enti gestori strumenti snelli e la certezza di finanziamenti”. Santoro, infine, si è detta “stupita per l’assenza di numerosi soggetti interessati in sede di audizione, perché non hanno avuto il tempo per approfondire i contenuti. Considerata la natura trasversale che coinvolge tutti i territori, vorrei un’assemblea con sindaci e interlocutori principali”.

L’assessore regionale a Risorse forestali e Montagna, Stefano Zannier, ha evidenziato in sede introduttiva che “la Lr 42, pur con 25 anni sulle spalle, era ed è una buona legge. La sua natura – ha specificato – non è ambientale, ma è dedicata alle aree naturali. Ci sono stati chiesti degli interventi correttivi dai diretti interessati, perché nell’arco di 5 lustri si sono verificate difficoltà amministrative. In quest’ottica, sono presenti modifiche e integrazioni che intervengono sulle modalità gestionali, ma non escono dall’ambito operativo”.

Tutti accolti con la maggioranza dei voti (eccetto un’unanimità) i 10 emendamenti illustrati da Zannier (uno solo dei quali sostitutivo), che vanno ad assecondare una serie di richieste avanzate dal Comitato delle Autonomie locali (Cal), dagli Enti parco e dal Comitato tecnico-scientifico (Cts). Le istanze soddisfatte vanno dalla richiesta di un rappresentante nel Cts, alla limitazione dei costi correnti per le pubblicazioni; dall’individuazione di un quorum per nominare i componenti della Giunta esecutiva e dall’equiparazione dei compensi di presidente e revisore dei due Enti parco, fino allo stanziamento di 60mila euro (spalmati tra il 2022 e il 2023) dei contributi per i gestori delle Riserve della Biosfera.