Dogna ripiana il buco di bilancio e inverte la rotta
Lunedì 15 aprile si è riunita la seduta del consiglio comunale di Dogna e tra i vari punti dell’ordine del giorno è stato votato il bilancio di previsione 2019-2021. Tale atto è stato caratterizzato dell’essere il primo documento contabile non vincolato dal piano di rientro cui era sottoposto l’ente comunale dopo che fu accertato un disavanzo di circa 450 mila euro nel 2013.
Con una delibera della corte dei conti è stato preso atto che alla data del 31.12.2017 può ritenersi perfezionato il ripiano del disavanzo finanziario del comune di Dogna esistente alla data del 31.12.2013, a fronte del quale il procedimento avviato dal comune stesso, ai sensi degli art. 243 bis e seguenti del TUEL, può considerarsi concluso.
Ciò ha permesso l’approvazione di riduzioni sulle tasse di competenza comunale (IMU, Tari e irpef comunale) poiché l’ente si è entrato in una gestione ordinaria benché si necessiti di una attenta gestione economica affinché non si ripresentino situazioni poco chiare.
“Gli elementi preponderanti che hanno permesso l’ottenimento dell’obiettivo con tempistiche ridotte (4 anni anziché 10), configurando il risultato come un elemento virtuoso nel contesto nazionale sono stati: la forza della comunità di Dogna che con pazienza ha saputo affrontare economicamente la grave crisi economica e seguire quanto pianificato e deliberato dalle amministrazioni comunali, il personale del comune di Dogna, del comune di Chiusaforte, dell’Uti Canal del ferro-Valcanale e della Regione FVG che con competenza ha affrontato, gestito e coordinato gli anni di crisi” ha commentato il sindaco Simone Peruzzi.
L’amministrazione ha espresso i sui più sentiti ringraziamenti alle figure coinvolte e ha potuto acquisire dalla vicenda una grande forza per poter affrontare ora i grandi problemi che caratterizzano un piccolo comune di montagna. “Questo risultato deve essere visto come il punto di partenza per passare ad una fase attuativa dei progetti innovativi che possano da un lato garantire la rivitalizzazione dei borghi e dall’altro permettere lo sfruttamento razionale delle risorse ambientale e naturalistiche di cui la val Dogna da sempre è uno scrigno ricco. La comunità di Dogna sicuramente ha dimostrato forza ma ha bisogno di un sostegno concreto per affrontare le rimanenti sfide”.