Dogna, un “buco” che si fa fatica a risolvere
Un buco di bilancio di 411 mila euro, emerso per la prima volta ad inizio 2013 quando l’attuale sindaco, Gianfranco Sonego, lavorando alla predisposizione del suo primo bilancio di previsione (era stato eletto nel 2011 ma la contabilità 2012 l’aveva ereditata dal suo predecessore) si accorse di ammanchi sulle somme erogate dalla protezione civile che dovevano transitare nella contabilità comunale. Il primo cittadino denunciò subito il fatto alla Corte dei Conti di Trieste, la quale a sua volta aprì a quel punto una indagine. Emerse dell’altro, ovvero che nell’arco di un decennio, dal 2000 al 2010, parte delle risorse derivanti da contributi per lavori pubblici sarebbero state girate sulla cassa corrente, accanto a spese che in bilancio continuavano a figurare come crediti. Cifre che si sono sommate nel tempo e che appunto sono salite sino alla quota di 411 mila euro complessivi, insostenibile per un piccolo comune come Dogna che conta meno di 200 abitanti e cinque dipendenti comunali.
A seguire si mosse anche la Procura di Tolmezzo, attraverso la Guardia di Finanza, con il fascicolo attualmente che risulta in mano alla Procura di Udine. Da parte sua Sonego ha provato a rimboccarsi le maniche cercando di evitare il default del suo Municipio e quindi il commissariamento. Mise in campo un tentativo di piano di rientro, limitando al massimo le spese, alzando le tasse e mettendo in vendita immobili per 220 mila euro. A dargli una mano pure il vicino comune di Chiusaforte con il quale si sono iniziati a condividere una serie di servizi e di dipendenti comunali. Ma la questione è troppo complessa ed allora Sonego si rivolge alla Regione per chiedere una mano.
Nulla da fare. Nei mesi scorsi, anche a seguito dei riflessi della riforma delle Uti (che vede schierata Dogna contro la legge regionale e contemporaneamente ricorrente al Tar, ndr), il sindaco ha ingaggiato uno scontro verbale a più riprese con l’assessore regionale alle Autonome Locali, Paolo Panontin e con la Presidente della Regione Serracchiani, arrivando poi ad annunciare le sue dimissioni, ritirate in seguito alla solidarietà manifestata da tanti colleghi amministratori che nelle ultime settimane tra l’altro, per iniziativa dei sindaci di Castions di Strada e Resia, hanno iniziato a deliberare nei rispettivi consigli comunali la volontà di destinare il proprio extra-gettito Imu a Dogna.
Da parte sua Serracchiani ha replicato che la Regione ha già fatto la sua parte, assegnando a Dogna un finanziamento di 200 mila euro che dovrà essere restituito in dieci anni e che oltre a quello non sono ipotizzabili interventi ulteriori.
Ma Sonego non ci sta, anche perché come spiega ai nostri microfoni, sino ad oggi gli unici a pagare questo buco sono stati i cittadini dognesi..