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È del Friuli Venezia Giulia il primato degli alberi monumentali

Il Friuli-Venezia Giulia è la regione con il più alto numero di alberi monumentali: sono 454 i monumenti verdi presenti nel territorio, di cui 209 all’interno di piccoli comuni. I più diffusi sono sicuramente gli abeti rossi e bianchi, tipici dei boschi alpini, i gelsi bianchi, le farnie, i faggi e gli aceri, ma non mancano rarità come il cedro azzurro dell’Atlante e la magnolia di Soulange, che si trovano nel Parco Rizzani di Pagnacco, o diversi esemplari di sofora del Giappone, albero ornamentale originario dell’Asia centrale dal caratteristico portamento pendulo. Terra di frontiera, il Friuli-Venezia Giulia ha vissuto negli ultimi secoli una storia di rivendicazioni territoriali, continui spostamenti dei confini e irredentismo, che è raccontata anche dai suoi alberi. Ne è un esempio la magnolia secolare dei giardini pubblici di Piazza Cesare Battisti a Gorizia, che venne piantata a metà ‘800 per trasgredire al divieto di esporre la bandiera italiana durante i moti irredentisti. Con le sue foglie sempreverdi, i fiori bianchi e i frutti rossi, infatti, questo albero rappresentava un modo alternativo per esporre il tricolore. Sfruttando le caratteristiche della pianta, i cui rami, se interrati, danno origine a nuovi fusti, i giardinieri che si occupavano della pianta riuscirono a far crescere 12 alberi, disposti intorno alla pianta madre, che oggi è quindi circondata da questi nuovi fusti. Altro albero monumentale della regione è l’imponente acero montano che si trova a Fusine (nella foto di Andrea Faleschini dall’Archivio di Palazzo Veneziano). L’albero, che si trova al margine del prato Oman, ha più di 170 anni e impressiona per le sue dimensioni. Raggiunge infatti i 29,5 metri di altezza e il suo fusto si biforca a circa mezzo metro da terra, originando due distinte branche di 445 e 380 cm di circonferenza, mentre la chioma copre ben 22 metri di diametro. In autunno, poi, quando le foglie assumono il caratteristico colore dorato, si crea un suggestivo gioco di colori con il verde del muschio che cresce sul tronco. A Sterpo, frazione del piccolo comune di Bertiolo si trova invece una delle farnie più antiche e grandi d’Italia. L’albero, che è all’interno del giardino della cinquecentesca Villa Colloredo Venier, ha un’età stimata tra i 500 e i 600 anni, un grosso tronco cavo che misura 8 metri di circonferenza e una chioma che copre ben 32 metri in larghezza. È stata perfino costruita una piccola colonna in mattoni per impedire che un ramo di grandi proporzioni, cresciuto in orizzontale, si spezzasse sotto il proprio peso.