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Ecco il vademecum per i norcini ai tempi della peste suina

L’antico detto contadino recita che il 30 novembre, cioè a Sant’Andrea, inizia la stagione della macellazione dei maiali. Quest’anno, però, i rischi della diffusione anche nella nostra regione della peste suina africana (PSA) impone una maggiore attenzione da parte dei norcini che saranno impegnati nella macellazione domestica. Per questo la Fondazione Agrifood & Bioeconomy FVG, che periodicamente organizza dei corsi per la formazione di questi esperti, molti dei quali lo fanno in maniera amatoriale, ha redatto un vademecum con le regole basilari da seguire.

“Ad oggi il Friuli-Venezia Giulia non è interessato dalla PSA – sottolinea il tecnico di Fab FVG Francesco Coletti -. tuttavia, considerata l’attuale situazione epidemiologica, per tutelare il patrimonio zootecnico regionale, sono state adottare alcune misure restrittive relativamente alla macellazione a domicilio familiare e presso lo stabilimento di allevamento”.

A titolo cautelativo è stata sospesa la macellazione di suini per il consumo domestico privato presso gli allevamenti suinicoli e ceduti direttamente in loco per il consumo domestico privato. Allo stato attuale, quindi, rimane consentita la macellazione di suini da parte del privato nel suo domicilio per proprio autoconsumo, a condizione che sia garantito il corretto smaltimento dei sottoprodotti della macellazione tramite ditte specializzate. Ai norcini e a tutte le persone coinvolte si raccomanda la massima pulizia e la sanificazione dei locali, dell’attrezzatura utilizzata e dei vestiari. 

Ecco però altri adempimenti da rispettare: notifica almeno con tre giorni di anticipo della macellazione all’Azienda Sanitaria; comunicazione alla ditta di raccolta dei sottoprodotti almeno due giorni prima della macellazione; macellazione possibilmente condotta a regola d’arte da norcini esperti; raccolta dei sottoprodotti (budelli, grasso, ossa, setole) in un contenitore impermeabile, chiuso e inaccessibile agli animali o in alternativa in un locale chiuso e inaccessibile agli animali; ritiro dei sottoprodotti da parte della ditta incaricata pre-avvisata; conservazione obbligatoria del documento di notifica e del documento di trasporto rilasciato al momento della raccolta dei sottoprodotti.

“Al fine di preservare lo stato del Friuli-Venezia Giulia di territorio non interessato dalla peste suina – conclude Coletti – durante tutte le attività di macellazione e trasformazione si raccomanda di limitare il numero di persone impegnate, avendo cura di evitare l’ingresso nel locale di lavorazione, ancorché familiare, di personale estraneo. Inoltre va limitata il più possibile la presenza di animali domestici che non dovranno, comunque, essere alimentati e premiati con gli scarti di lavorazione, poiché potrebbero veicolare e diffondere il virus nell’ambiente se presente nel capo suino macellato”. 

Si ribadisce infine che il suino prima della macellazione non deve dimostrare alterazioni evidenti dello stato di salute e del comportamento: in caso di incertezza a riguardo consultare il servizio veterinario.

Il virus della PSA è innocuo per l’uomo che non viene infettato anche se a contatto accidentale con carne contaminata. L’uomo però può diffonderlo nell’ambiente con un comportamento poco accorto mettendo a rischio altri suini e anche cinghiali selvatici. Questo accade infatti permettendo ad altri animali di alimentarsi con carni, interiora e prodotti derivanti da suini infetti dispersi o abbandonati in campagna o nei cassonetti dei rifiuti.