CarniaCultura

Eddo Della Pietra racconta personaggi, tradizioni e avvenimenti nella Carnia di ieri

di CELESTINO VEZZI

Un piccolo paese di montagna (Cercivento), poche case e la vita che scorre lenta tra gli acciottolati (las pedradas), le strettoie (las gossas) e le vie che serpeggiano tra le secentesche case ad archi frutto delle fortune e delle fatiche nel mondo dei Cramârs e le abitazioni della moderna civiltà.

Cosa può esserci di straordinario in questa piccola realtà immersa nel verde della Carnia dove la gente quotidianamente affronta le difficoltà della vita rimanendo tenacemente ancorata al proprio personale e comune tratto di cielo: dulà che si nas ogni jerbe a pas. 

Ogni sasso, ogni anfratto, ogni rio, ogni angolo, ogni tutto… diviene jerbe medecule che cura i mali della quotidiana esistenza.

E la memoria si arricchisce di storie, di vicende, di personaggi… perché anche la piccola comunità ha qualcosa da raccontare anche se l’odierna civiltà senza tempo tende a livellare e ad ignorare.

Eddo Della Pietra con la sua penna coinvolgente, fluente, pungente all’occorrenza e con la giusta dose di ironia è andato a sbirciare nella memoria assopita di questo paese traendone delle perle preziose: volti di persone sconosciute, da segnare col dito, che hanno così tanto camminato per queste contrade da levigare coi passi il selciato, logorando e perfino abbassando la soglia di pietra delle loro case, ora rimaste silenziose testimoni di una vita andata via per sempre.

Ne esce un mondo pregno di storia, di saggezza, di umanità, di valori, di sentimenti… piccoli geni, artigiani, artisti, poeti e scrittori che, molte volte senza alcuna preparazione scolastica, sono in grado di dar vita a delle vere e proprie ‘opere d’arte’ che suscitano emozioni.

Un paese che rinasce attraverso figure sbiadite nel tempo e ormai sconosciute ai più come ad esempio la maestra Measso, don Francesco Isola, Vigji dal lunc, l’edicolante carabiniere, Giuanut il casaro filosofo, la Marie di Badai…

E poi ancora alcuni eventi particolari quali l’acqua corrente in casa, l’eclisse di sole, l’alluvione del ’66, l’avvento della televisione, il terremoto del 6 maggio del 1976…

Ed il singolare e ricco patrimonio di festività e tradizioni quali la Madone d’avost, las cidulinas le rotelle infuocate, la buine man, il licouf, il canto di fine anno…

Per non dimenticare i fantasiosi, semplici ed indimenticabili giochi e passatempi dei bambini d’un tempo.

Il pennino del nostro autore descrive e ferma nel tempo uno stupendo spaccato, comune a molte realtà della montagna, della piccola, variegata e sorprendente comunità; una loquace fotografia per chi vorrà ricordare, conoscere o scoprire.

Eddo Della Pietra con il titolo del suo lavoro richiama alla memoria la nota poesia del Carducci dedicata alla fate del Tenchia che sovrasta il paese di Cercivento e proprio quei versi possono riassumere l’encomiabile lavoro dell’autore:

Tra il profumo degli abeti
Ed il balsamo dei fior
Da le valli ascende il coro
Del mistero e de l’amor.

“Tra il profumo degli abeti”, in collaborazione con il Circolo Culturale ‘La Dalbide’ di Cercivento in occasione del 40° anniversario di fondazione, è stampato dalle Edizioni Segno di Feletto Umberto.