Elezioni Bordano, le precisazioni della sindaco Ivana Bellina
Riceviamo e pubblichiamo la nota della sindaco di Bordano Ivana Bellina, sotto al quale proponiamo il testo dell’articolo a cui si fa riferimento.
A seguito dell’articolo “Sfratto alla lavanderia – scambio di accuse tra Picco e Colomba”, uscito sul Messaggero Veneto in data odierna, si intende precisare quanto segue.
In data 31 maggio la Giunta ha approvata una delibera con cui si affidava l’incarico ad un legale per una procedura di sfratto e recupero credito a carico di un’attività economica con sede nella zona PIP.
L’incarico si è reso necessario per tutelare l’amministrazione uscente, ma soprattutto la futura amministrazione che si insedierà a seguito delle elezioni di domenica.
Infatti, la ditta ha manifestato una difficoltà nel rispettare puntualmente le scadenze del pagamento dell’affitto, ma l‘amministrazione ha sempre monitorato la situazione inviato tutti i solleciti necessari, oltre 10 nel corso degli anni. Nel 2019 ha concordato con la ditta un piano di rientro, che però non è stato mantenuto, anche a seguito della ben nota pandemia con cui abbiamo dovuto convivere nel 2020 e 2021.
Proprio al termine dell’emergenza sanitaria, e quindi a fine marzo 2022, al fine di cercare di tutelare al massimo anche la ditta e la conseguente occupazione degli stabilimenti produttivi, l’amministrazione ha inviato la ormai indefettibile pec di messa in mora, senza ottenere riscontro alcuno. Inoltre, la ditta sembra aver abbandonato l’immobile preso in locazione, senza aver peraltro riconsegnato lo stesso né aver interrotto il contratto di affitto. Per rientrare correttamente nel possesso dell’immobile, quindi, oltre che per recuperare quanto dovuto, si è reso necessario, da un punto di vista prettamente giuridico, procedere in questo modo, come peraltro indicato dal legale.
Se nulla avessimo fatto, allora sì che avremmo lasciato la futura amministrazione in difficoltà. I canoni di locazione non pagati sarebbero aumentati ancora progressivamente, aumentando così anche il credito dell’Ente, credito difficilmente recuperabile.
IVANA BELLINA
Sindaco di Bordano
L’ARTICOLO USCITO OGGI SUL MESSAGGERO VENETO
Il mancato incasso dell’affitto al Comune entra nel dibattito elettorale. Succede a Bordano dove sono in corsa per la poltrona di sindaco Enore Picco sostenuto dalla lista Par Bordan e par Tarnep e Gianluigi Colomba sostenuto da Assieme per Bordano e Interneppo: in queste settimane l’attuale amministrazione comunale, in cui il candidato Colomba è vicesindaco, ha affidato a un legale le pratiche di sfratto nei confronti della lavanderia Niagara che è in affitto nei capannoni dell’area artigianale di Bordano di proprietà del Comune. Gli affittuari devono al Comune 47 mila euro, vale a dire più o meno quattro anni di affitto mensile fissato a 914 euro. Tale situazione ha dato motivo al candidato Enore Picco di farne un tema di confronto politico: «Come si fa – dice – a intervenire a una settimana dalle elezioni? L’attuale amministrazione dovrebbe prendersi le responsabilità del mancato introito piuttosto che lasciarlo ad altri. Gli stabilimenti produttivi sono stati realizzati nel corso delle mie amministrazioni e allora erano occupati da aziende: oggi vengono utilizzati solo come magazzino. Non è stato fatto niente da quando abbiamo lasciato l’amministrazione del paese». Enore Picco è stato sindaco fino al 2006, dal 2007 il paese è stato guidato per dieci anni dai Gianluigi Colomba. «Quei capannoni – dice Colomba – hanno il loro tempo: noi abbiamo cercato di occuparli negli anni ma sono strutture che rispondono ad altre epoche. Rispetto agli attuali affittuari: l’amministrazione è intervenuta per fare gli interessi del Comune, ma ricordo al mio avversario che quando lui lasciò il ruolo di sindaco, il suo vice Luigino Picco che lo sostituì, pochi mesi dopo inviò lui stesso una lettera di sfratto all’azienda presente allora che pure non era regolare con il pagamento dell’affitto. In questo momento stiamo semplicemente tutelando gli interessi dell’amministrazione comunale su strutture che erano state messe in affitto e dove il pagamento dello stesso non è stato regolare».