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Esercitazione notturna, formazione e mantenimento: un fine settimana denso per il CNSAS Fvg

Il fine settimana appena trascorso ha visto impegnati diversi tecnici e soccorritori del Soccorso Alpino FVG, oltre che in missioni di soccorso che hanno avuto luogo in diverse aree impervie e dell’arco alpino regionale, anche in esercitazioni significative.
Gemona del Friuli (UD)
Venerdì 7 marzo, sulla cresta del Monte Glemine, una importante attività di movimentazione notturna ha coinvolto quindici operatori sanitari e dieci tecnici di elisoccorso del Soccorso Alpino in vista di quella che viene chiamata “fase due avanzata” ovvero in vista della possibilità di effettuare sbarchi dell’equipe tecnico sanitaria in ambiente montano già noto anche di notte. I luoghi della fase avanzata sono luoghi scelti capillarmente e sulla base della presenza di sentieri con un certo flusso escursionistico oppure zone di collegamento tra vallate, dove sono stati precedentemente effettuati dei sopralluoghi con elicottero per valutare l’approccio notturno e lo sbarco dell’equipe. La cresta del monte Glemine è stata dunque oggetto di prove di movimentazione – in questa fase senza elicottero – per tutti i partecipanti (foto allegate); una prima esercitazione di questo tipo si era tenuta una settimana prima in Val Colvera.
Vigo di Cadore (BL) – Prato Carnico
Sabato 8 marzo a Casera Razzo una decina di aspiranti operatori del Soccorso Alpino si sono sottoposti nell’arco di tutta la giornata ad una valutazione delle loro capacità tecniche, reattive e organizzative dopo aver affrontato tre giorni di formazione. Du istruttori del Soccorso Alpino li hanno valutati.
Gli aspiranti hanno affrontato con gli sci attività di movimentazione in salita e discesa, alcuni passaggi in canale su terreno ripido con piccozza e ramponi, progressione in cordata “di conserva”, sondaggi in valanga, simulazione di ricerca in valanga con apparecchio ARTVA per due sepolti, come costruire un ancoraggio sulla neve e prove di scavo in valanga con la pala. L’età media dei candidati – per le stazioni di Forni Avoltri, Maniago, Pordenone, Udine, Valcellina – era di trent’anni e tra loro c’erano due donne. Un grande spirito di gruppo, uno degli aspetti essenziali per il funzionamento di una missione di soccorso, ha legato i partecipanti.
Vigo di Cadore (BL) – Prato Carnico
Sempre a Casera Razzo domenica 9 marzo una ventina di soccorritori, tra i quali diciassette tecnici e tre operatori sanitari, di età comprese tra i 30 e i 50 anni, appartenenti a tutte le stazioni del Soccorso Alpino FVG (esclusa Cave del Predil), hanno affrontato le prove di “mantenimento” in ambiente innevato/ invernale assieme a tre istruttori che li valutavano.
I soccorritori e le soccorritrici (due in tutto queste ultime) hanno affrontato le varie tipologie di ancoraggi nella neve, effettuato delle simulazioni con ricerca di due sepolti in valanga, con ARTVA, sonde e pale e anche la ricerca con il sistema RECCO, uno alla volta.