Evasione fiscale depenalizzata, sequestri revocati per 7 milioni di euro
Ammonta a oltre sette milioni di euro il valore complessivo dei sequestri per equivalente di beni e denaro ottenuti dalla Procura di Udine nell’ambito delle indagini preliminari per reati fiscali che ora dovranno essere revocati.
L’effetto è prodotto dall’entrata in vigore delle nuove norme in materia di sistema sanzionatorio penale tributario che innalzano le soglie di punibilità per l’omesso versamento di ritenute certificate e dell’Iva rispettivamente da 50 a 150 e a 250 mila euro di imposta evasa. Alla luce delle nuove norme, la magistratura friulana chiederà ora l’archiviazione di 73 fascicoli perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Proseguiranno le indagini per 24 fascicoli ancora sopra soglia.
I dati, che riguardano solo i fascicoli pendenti in Procura, mentre sono esclusi dai conteggi quelli già in fase dibattimentale, sono stati forniti dal Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo. “I magistrati obbediscono alle leggi perché questo è il loro dovere”, spiega annunciando che i suoi sostituti si sono già attivati per procedere alla revoca urgente dei sequestri ottenuti dal gip e restituire le somme di denaro agli indagati. Le norme non prevedono infatti la conversione automatica del sequestro penale in sequestro a fini amministrativi a favore dell’agenzia delle entrate per gli illeciti tributari.
Nel contempo i magistrati si stanno anche attivando per chiedere l’archiviazione delle indagini che dovrà poi passare al vaglio del gip. “Nel giro di 10-15 giorni dobbiamo disfare un lavoro costato mesi di fatiche investigative – si limita a spiegare -. Se questa è la volontà popolare noi ci inchiniamo”.