Farmacie FVG messe in crisi dalle tante richieste di tamponi
“E’ ormai chiaro che la soluzione più efficace e veloce per uscire dalla pandemia è il vaccino, ma non si può ignorare il fatto che purtroppo in Friuli Venezia Giulia ci siano ancora migliaia di persone non vaccinate. E costoro, dal 15 ottobre scorso, ovvero da quando è stato giustamente stabilito l’obbligo del green pass per accedere al posto di lavoro, stanno mettendo a dura prova le farmacie che garantiscono l’erogazione dei tamponi”.
Lo sottolinea, in una nota, il capogruppo dei Cittadini, Tiziano Centis. “La pressione sulle farmacie è cresciuta sensibilmente e nonostante un’ottima organizzazione generale, il sistema è spesso in sofferenza. Come gruppo dei Cittadini, oggi, in Aula, abbiamo chiesto alla Giunta quale azioni di supporto alle farmacie intende mettere in atto per favorire una ancora più efficace erogazione del servizio e in risposta, l’assessore Riccardi si è limitato a sottolineare come la Direzione Centrale della Salute stia continuando a collaborare con le organizzazioni dei farmacisti, promuovendo l’ulteriore diffusione del numero delle farmacie che effettuano test rapidi, e garantendo a tutte un adeguato supporto tecnico e informatico”.
“La sinergia tra tutti gli attori coinvolti è certamente indispensabile, specie con le farmacie comunali, ma qualche azione mirata a sostegno delle strutture andrà fatta nell’immediato futuro perché la situazione è in alcuni casi davvero complicata. Fino a quando le farmacie potranno reggere questo ritmo? Ci sono strutture che iniziano a fare i tamponi già alle 7.30 del mattino per cercare di accontentare tutti, le agende con gli appuntamenti sono ormai piene di prenotazioni per le prossime settimane”.
“La maggior parte del personale – conclude Centis – è impiegato per questa funzione, ma le farmacie devono poter tornare a svolgere in tranquillità anche quel fondamentale ruolo sociale e sanitario che da sempre ricoprono nelle nostre comunità e che va ben oltre i tamponi per chi continua ostinatamente a non voler vaccinarsi”.