Federalberghi Fvg chiede alla Regione di incrementare i fondi per la ricettività
Un’impresa del turismo su tre in Friuli Venezia Giulia è disposta a effettuare investimenti nel prossimo triennio. La maggior parte punterà a miglioramenti strutturali, ma non mancano tra gli obiettivi la formazione per il personale e il marketing online. Per questo, sottolinea la presidente regionale di Federalberghi Fvg Paola Schneider, «è necessario che la Regione aumenti i finanziamenti a disposizione della ricettività. I 28 milioni di due anni fa sono terminati e certo non può bastare il milione e 900mila euro stanziato per il 2018».
Fotografia e richieste della categoria sono emerse in Confcommercio Udine nel corso in un incontro con gli operatori che ha visto tra l’altro l’illustrazione da parte di Luca Penna, dell’Unione regionale di Confcommercio, di un’indagine sulla struttura dell’offerta turistica regionale. Il contesto è quello di 890 imprese ricettive registrate che gestiscono complessivamente 1.962 unità tra alberghi, bed and breakfast, alloggi agrituristici e altre tipologie, per il 78% con meno di cinque dipendenti, per un totale di oltre 33mila camere sul territorio, quasi la metà (49,6%) all’interno di strutture di categoria a 3 stelle o superiore.
L’Osservatorio di Confcommercio Fvg, con il contributo di Format Research, ha raccolto inoltre i dati di un questionario (373 interviste) che puntava ad approfondire l’interesse degli imprenditori a incrementare la qualità della propria azienda analizzando le prospettive di investimento. Ne emerge tra l’altro che il 42% delle imprese del turismo Fvg ha effettuato investimenti negli ultimi tre anni (dal 2015 al 2017), con una propensione più marcata in provincia di Udine (47,2%) e meno in quella di Gorizia (36,1%). Due imprese su tre (65,6%) di quelle che hanno investito lo hanno fatto in formazione del personale, il 16,4% in apertura di nuove sedi, l’8,7% in ristrutturazioni.
Il motivo dei mancati investimenti? L’assenza di necessità principalmente, ma ben il 28% dichiara di non avere avuto a disposizione i fondi necessari, propri, bancari o contributi. L’intenzione è però appunto di continuare a investire nel prossimo triennio: prospettiva che è confermata da oltre il 35% dei casi (39,7% in provincia di Udine, 36% a Pordenone, 34,2% a Trieste, 30,1% a Gorizia).
Più nel dettaglio, delle imprese che intendono investire, il 62,4% pensa a investimenti strutturali e, in particolare per l’efficientamento energetico (44,3%), la gestione dei rifiuti (42,6%), impianti per la sicurezza (31,2%) e l’accessibilità per disabili e anziani (24,1%, erano ammesse risposte multiple). Il 23,6% investirà principalmente invece nella formazione per il personale (47,9% informatica, 21,7% marketing e comunicazione) e il 12,7% nel miglioramento della gestione aziendale (69,2% sviluppo sito web, 51,8% canali social, 33% pubblicità tradizionale). Complessivamente una impresa su quattro ha effettuato investimenti di recente ed è allo stesso tempo intenzionata a proseguire. «Indicatori quindi di una forte propensione degli operatori a migliorare la qualità dell’offerta turistica regionale – sottolinea Schneider – per far fronte alle opportunità del turismo globale. Per questo servono più fondi, e pure una revisione dei rapporti con il sistema bancario».
(nella foto Luca Penna e Paola Schneider)