Fedriga a Osoppo, dopo 35 anni un presidente FVG in visita alla Pittini
“Le industrie Pittini sono un’azienda strategica per la nostra regione, da prendere ad esempio per la capacità di innovarsi in un mercato non facile in cui incombe la concorrenza di importanti player internazionali, anche nel Far East. La loro visione della sostenibilità, della formazione, dell’occupazione e del rapporto con il territorio è un’opportunità per proiettare il Friuli Venezia Giulia nel futuro”.
È questo il concetto espresso dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga al termine della visita allo stabilimento del Gruppo Pittini di Osoppo, accompagnato dall’assessore regionale al Lavoro e Formazione Alessia Rosolen.
Obiettivo della visita, la prima di un governatore regionale dopo trentacinque anni, era conoscere da vicino l’evoluzione tecnologica, ambientale e occupazionale di un’azienda siderurgica che si è convertita dal carbone al ciclo elettrico di fabbricazione dell’acciaio. Accanto agli aspetti produttivi, i vertici aziendali – il presidente Federico Pittini, l’amministratore delegato Paolo Felice, la responsabile Risorse umane e formazione Micaela Di Giusto e la vice presidente della fondazione Gruppo Pittini Simona Ferri Pittini – hanno illustrato il sistema formativo integrato che l’azienda ha realizzato per garantire al personale un apprendimento di alta qualità per tutta la vita lavorativa. Un sistema che si avvale di una scuola interna, l’Officina Pittini per la formazione, che ora è punto di riferimento anche per soggetti esterni.
“Credo che questo sia uno degli esempi che spingono il modello formativo del Friuli Venezia Giulia tra i migliori nel panorama nazionale – ha evidenziato Fedriga – oltre a concretizzare quella necessaria alleanza tra mondo produttivo e istituzioni che ci consente di ottenere ricadute positive non solo sul nostro territorio, ma anche sull’economia regionale e nazionale. Credo che alla nostra regione serva maggior consapevolezza del valore aggiunto che industrie come Pittini rappresentano per l’intera comunità”.
Per l’assessore Rosolen “l’interconnessione tra formazione e sviluppo produttivo e occupazionale sono una delle direzioni su cui questa Amministrazione regionale ha voluto investire maggiormente. Pittini più di altre aziende, favorita anche dalla dimensione del suo business, è riuscita a garantire quel salto di qualità insito nella formazione continua e nella osmosi con le scuole e con gli istituti tecnici, in particolare, che è poi la condizione di garanzia dell’occupazione”.
I rappresentanti dell’Esecutivo hanno visitato il laminatoio, l’impianto cuore della produzione di acciaio, completamente automatizzato. Ogni anno nello stabilimento giungono 800mila tonnellate di materiale ferroso via mare (97 navi dal Porto di Monfalcone), 1,3 milioni di tonnellate arrivano su rotaia (27mila vagoni che transitano da Tarvisio), 320mila tonnellate giungono su gomma (86mila camion provenienti dall’Italia e dall’estero).
L’azienda è nata ad Osoppo nel 1961 come “Metallurgiche Pittini” per la produzione di reti e tralicci d’acciaio. È quindi passata alla produzione siderurgica diretta assumendo negli ultimi vent’anni una dimensione internazionale.
Oggi conta 1800 occupati, di cui mille nei tre stabilimenti osovani, 18 siti industriali complessivi in Italia e all’estero, serve 60 paesi, destinando il 65 per cento della produzione al mercato straniero. Il costo del personale del gruppo sfiora i 55 milioni di euro annui, con una qualità occupazionale elevata che si misura nella scarsa percentuale di turnover tra i dipendenti (sotto il 5 per cento).
Un risultato, quest’ultimo, riconducibile anche al modello formativo avviato nel 2003 con la scuola aziendale, accreditata in regione nel 2004; accreditamento esteso alla formazione in sicurezza nel 2005, fino a raggiungere recentemente l’accreditamento nazionale per la formazione all’Ordine degli ingegneri. Il numero dei partecipanti ai corsi è passato dai 293 del 2005 ai 1.529 del 2020. Il programma formativo si è sviluppato sul filone dell’alternanza scuola-lavoro, su progetti di acquisizione di talenti con gli istituti tecnici Malignani e Bearzi di Udine, in particolare per i corsi di meccatronica, e nelle collaborazioni con l’università di Udine e di Trieste.
Della galassia Pittini fa parte anche l’omonima Fondazione che svolge progetti culturali e solidali sul territorio, nonché programmi di welfare aziendale tra cui il sostegno alla genitorialità dei dipendenti che diventano padri o madri.