Fedriga: «Bilancio positivo per il primo anno del marchio “Io sono Friuli Venezia Giulia”»
“Un bilancio positivo per il primo anno del marchio ‘Io sono Friuli Venezia Giulia’; risultati particolarmente importanti in un periodo straordinario quale è quello pandemico, un successo ottenuto grazie alla partecipazione convinta degli imprenditori del settore agroalimentare, della distribuzione e della ristorazione che stanno credendo nell’iniziativa di valorizzazione dei prodotti locali e del nostro territorio”.
Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, collegandosi online al convegno “Un anno di: Io sono Friuli Venezia Giulia” tenutosi ieri nell’auditorium Comelli nella sede della Regione a Udine. L’evento aperto alle aziende concessionarie dell’omonimo marchio ha fatto il punto sul progetto che valorizza sostenibilità e tracciabilità nel settore agroalimentare del Friuli Venezia Giulia.
“Tengo molto a ‘Io sono Friuli Venezia Giulia’ – ha indicato Fedriga – alla cui base c’è la volontà di informare i consumatori sull’origine dei nostri prodotti e sull’impegno delle imprese sulla sostenibilità garantendo trasparenza e l’origine dei prodotti regionali. Accanto a questo vi è il valore dell’appartenenza che riguarda tutto l’agroalimentare e le offerte dell’intero territorio del Friuli Venezia Giulia, sia produttive che turistiche. Il marchio dovrà spaziare sempre di più nella promozione delle nostre eccellenze e tipicità”.
Il marchio, secondo Fedriga, contribuirà ad accrescere la conoscibilità dei nostri prodotti e di tutta la regione. “Un’idea ottima se non ha un’adesione corale non può ottenere risultati positivi come dimostrano invece i numeri: quasi 200 aziende hanno già aderito mentre sono 300 gli articoli con il marchio e 107 i punti vendita e i ristoranti” ha riferito Fedriga che ha richiamato la strategia messa in atto fin dall’inizio della legislatura, quella di inserire la parte promozionale dell’agroalimentare all’interno di PromoTurismoFvg.
Un altro aspetto sottolineato dal governatore ha riguardato le caratteristiche proprie del marchio: “è di facile lettura, il consumatore coglie immediatamente la provenienza del prodotto dal Friuli Venezia Giulia e la sua italianità. La capacità di penetrazione di un marchio è data anche da questa percezione”.
Accanto al governatore, anche l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier che ha analogamente apprezzato gli indicatori positivi del marchio. “Registriamo un’elevata risposta delle aziende a un progetto che cambia il paradigma: siamo abituati a pensare in un’ottica di certificazione di origine sui prodotti o di marchio di qualità sempre legato ai prodotti, oggi invece iniziamo a ragionare su uno strumento legato al sistema del Friuli Venezia Giulia, sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale delle imprese con una possibilità di espansione anche al di fuori dell’ambito agroalimentare da cui siamo partiti. Una valorizzazione complessiva del sistema porta vantaggi a tutti gli aderenti”.
“Il marchio esprime anche l’orgoglio di appartenere al Friuli Venezia Giulia – ha aggiunto l’assessore, il quale ha comunicato che per il futuro saranno attuate alcune migliorie per rendere il marchio sempre più strutturato anche sul fronte delle garanzie nella concessione dello stesso “per dare il massimo grado di trasparenza”.
Zannier ha evidenziato, inoltre, la necessità di intraprendere la promozione “anche oltre il nostro territorio per far riconoscere la regione come una realtà nella quale le eccellenze sono presenti in tutti i comparti per arrivare a fare in modo che tutto sia ‘Io sono Friuli Venezia Giulia’”.
Tra gli interventi anche quello di Claudio Filipuzzi, presidente Agrifood Fvg, che ha rilevato l’importanza della reputazione del territorio “un valore fondamentale, segno della credibilità e della riconoscibilità”. Anche Filipuzzi ha rimarcato la necessità di allargare il marchio ad altre attività dato che “non c’è un limite di settore al quale può essere applicato”.
In chiusura Zannier ha rimarcato infine come “oggi le imprese comprendono la validità dello strumento e le opportunità correlate ed iniziano a ragionare come sistema, a vantaggio di tutti, non più in modo individuale”.