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Fedriga in Consiglio Regionale: «Tutti uniti per difendere l’autonomia del Fvg»

“Dobbiamo essere uniti su queste battaglie perché, senza la revisione dei patti finanziari con lo Stato, non saremo in grado di affrontare le criticità provocate dall’emergenza prima sanitaria ed ora anche economica da Covid-19”.

Lo ha affermato oggi a Trieste il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, nel suo intervento che ha inaugurato la seduta d’Aula in Consiglio regionale, ufficialmente aperta alle 10.18 dal presidente dell’Assemblea, Piero Mauro Zanin, che ha sottolineato la valenza del ritorno in presenza, con distanziamento garantito, nella sede originale 70 giorni dopo la sospensione dei lavori dovuta alla positività al Coronavirus del consigliere Igor Gabrovec.

“Il Friuli Venezia Giulia – ha affermato Fedriga, spiegando di avere scelto di presentarsi in Aula senza prima inviare alcuna lettera al Governo in merito alla richiesta di revisione dei patti finanziari – può e deve presentarsi da comunità unita, unica e solidale quando si tratta di difendere gli interessi della collettività regionale”.

“Da Regione a statuto speciale – ha proseguito il governatore – abbiamo l’onore e l’onore di garantire quei diritti che ci sono stati consegnati e che dobbiamo conservare, difendendo con grande determinazione prerogative essenziali per la vita sociale ed economica del territorio”.

“La mia richiesta – ha concluso Fedriga – è quella di mettersi tutti dalla stessa parte della barricata per salvaguardare la nostra autonomia, una parola che significa diritti che non possiamo negare ai cittadini del Friuli Venezia Giulia”.

Al termine della comunicazione del governatore si è aperto il dibattito in Aula.

Shaurli durante il suo intervento

“Perché l’appello odierno non è stato lanciato in occasione della scorsa seduta di Consiglio lasciando che lo si apprendesse da una conferenza stampa?”.
Lo ha chiesto il dem Cristiano Shaurli, sottolineando che “non possiamo lanciare strali dicendo che non pagheremo più i servizi e la nostra sanità cui, per altro, dallo Stato sono arrivati 29 milioni euro, pur avendo noi competenza primaria in materia e, al proposito, auspichiamo di sapere presto come si intenda spenderli”.
Shaurli ha invitato a mantenere un atteggiamento come quello di Bonaccini e Zaia, governatori di due Regioni ordinarie come Veneto ed Emilia-Romagna, che hanno ringraziato il consiglio dei Ministri per l’apertura e l’autonomia data, e ad impegnarci come loro ad avviare un percorso virtuoso ben sapendo che “la specialità per il Fvg è un aspetto in più e va esercitata perché non può essere solo un modo per chiedere maggiori risorse, di cui tutti hanno esigenza”.
“Esercitare la specialità significa mettere in campo le proprie risorse – ha aggiunto il consigliere Pd – per gestire la cassa integrazione e non solo per l’abbattimento degli affitti e per le locazioni quando, infatti, altre Regioni hanno stanziato contributi a fondo perso per imprese e cittadini e hanno iniziato a erogarli. Dimostriamo di saper fare le cose di cui abbiamo bisogno assumendo un atteggiamento responsabile perché le risorse non basteranno mai”.
“Da parte nostra – ha concluso Shaurli – ribadiamo ancora una volta la disponibilità a sedere a un tavolo per lavorare insieme e portare a casa risorse per la nostra regione, passando dopo le dichiarazioni a qualcosa di concreto”.

Sergio Bolzonello

“Presidente, le riconosciamo di aver compiuto un atto politico assolutamente importante. Attraverso le sue comunicazioni ha espresso una facoltà da noi già auspicata, rivestendo davvero il ruolo di presidente della Regione e aprendo un dibattito importante per nulla scontato. Si tratta di un atto importantissimo, il primo in due anni che lei porta in Aula e che dimostra come stia rappresentando il Consiglio regionale in tutte le sue componenti”. Così il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Sergio Bolzonello. “Non pensiate che io stia esagerando – ha aggiunto il rappresentante del Pd – perché questo è proprio ciò che mi sento di dire in quanto oggi il presidente Fedriga ha saputo mettere sul tavolo gli elementi per una partita importante: vedremo se riusciremo a concluderla nel modo giusto, ma sono ottimista”.
“Ovviamente – ha sottolineato Bolzonello – l’epilogo non sarà costituito da una lettera ma da qualcosa di assai più complesso: una revisione complessiva del bilancio in grado di cogliere lo spirito dei tempi, dell’audacia, dell’osare e dalla capacità di comprendere che, partendo proprio da questa tragedia, è possibile disegnare una nuova Regione nei suoi percorsi socioeconomici. Questa non è retorica – ha puntualizzato il dem – ma la base per una partita da giocare su tutti i fronti attraverso una condivisione che, pur nelle specifiche peculiarità delle parti in causa, sappia guardare oltre la quotidianità”.
Nel suo intervento, anche il consigliere Pd ha ripreso il tema del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). “Se verrà fatto ricorso a questo strumento, il Friuli Venezia Giulia potrebbe ottenere 740 milioni di euro. Si tratta di parametri oggettivi da considerare con attenzione, se davvero il Governo ne farà uso”.
Per quanto riguarda il futuro, invece, “programmazione e rivisitazione del bilancio – ha commentato Bolzonello – ci offrono ancora una possibilità per affrontare un 2021 e un 2022 che saranno di certo più difficili del 2020. Infatti, riusciremo ad affrontare quest’anno grazie a modalità e cifre capaci di tenere a galla il sistema. Il problema, invece, è legato al successivo 2021, elemento di partenza su cui effettuare tutti i ragionamenti”.
“I segnali rilevati dal 4 maggio a oggi, alla luce dei primi giorni di apertura, ci portano a dire – ha proseguito il consigliere – che la tenuta del secondo e del terzo trimestre di quest’anno potrebbe anche non rivelarsi totalmente disastrosa”.
“Il problema, invece, sarà costituito dal quarto trimestre. Ora, però, non si dia vita a una battaglia, perché serve piuttosto una presa di coscienza che, attraverso il periodo contingente, riesca a porre solide basi per il futuro. Mi affido a lei, presidente, affinché guidi la Fase 2 del Fvg – ha conclsuo Bolzonello – attraverso un tavolo che dovrà rivelarsi tanto istituzionale quanto politico, evitando inutili spaccature”.

Roberto Cosolini

“Bene avere fermato la lettera ma bisogna vedere se il documento finale terrà conto di questa discussione e degli apporti che ne usciranno per farne un documento fortemente condiviso”. Lo ha affermato in Aula il consigliere Roberto Cosolini (Pd), cha ha quindi analizzato le cifre sui reali ammanchi di cassa per la Regione causati dal minor gettito fiscale del 2020, guardando già anche a quelli del Pil impattanti sul 2021. A suo dire, nella lettera al Governo devono essere salvaguardate tre cose: una effettiva proporzione tra richiesta di compartecipazione e minor gettito previsto per il 2020 e il 2021; la salvaguardia della parte strutturale, perché nessun bilancio pubblico (sia esso nazionale, regionale o comunale) nei prossimi anni sarà uguale a quelli di prima e, di conseguenza, bisognerà mettere in conto anche qual è la quota del bilancio Fvg a cui si dovrà poter rinunciare senza mettere in discussione i servizi essenziali; infine, la necessità di stare in un equilibrio complessivo del sistema Regione e dei conti pubblici”.

Massimo Moretuzzo

“Senza una linea condivisa, i prossimi disegni di legge non hanno motivo di essere esaminati da quest’Aula, in particolare SviluppoImpresa, perché non ci sono i soldi per farlo”.
Così si è espresso il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo. “In questi giorni – ha fatto presente Moretuzzo, rivolgendosi a Fedriga – le abbiamo manifestato fiducia a prescindere, non abbiamo espresso polemiche. Ma l’aver scritto una lettera, anche se poi bloccata, non è il modo per far sì che il Consiglio regionale si esprima in maniera unitaria e coesa perché così andiamo tutti in ordine sparso”. Il consigliere ha poi illustrato una serie di cifre, riassunte nel dato che dal 2011 al 2018 alla Regione Friuli Venezia Giulia sono stati sottratti circa 7 miliardi di euro (“certificati dalla Corte dei Conti”, ha sottolineato) più ulteriori 3 mld di spesa “che portano l’ammanco totale alla nostra economia a 10 mld, cifra che ci ha causato il peggior Pil di tutte le Regioni e ad avere il doppio dell’emigrazione giovanile”.
Moretuzzo ha quindi parlato di insostenibilità della situazione, di risorse esaurite tra contributo per il risanamento della finanza pubblica e minori entrate, di impossibilità di legiferare per sostenere l’economia regionale e aiutare la crisi imprenditoriale. “Lei ha una grande responsabilità politica su questa faccenda – ha concluso – e non la sta gestendo nel modo corretto, non è così che si fa coesione”.

Furio Honsell

“Di fronte a questa emergenza, una lezione imparata è quella che non si deve lasciare indietro nessuno, di non tornare a una normalità che era gravida di disparità, ma di andare verso un mondo nuovo, più equo e solidale, perché laddove si lasciano anche piccole percentuali di popolazione scoperte il rischio è che si perdano sempre di più. Per questo va fatto uno sforzo importante per spiegare in questo documento come noi vogliamo usare queste risorse in più”.  Per Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) “non è ragionevole chiedere contributi a priori, sapendo che questa sorta di finanzia pubblica cui noi contribuiamo va per rendere il nostro debito come Paese più praticabile”.
“Per trovarci d’accordo, il ragionamento deve partire dall’analisi della spesa, per capire cosa veramente serve perché molti contributi dati non sono parametrati ai bisogni” ha sottolineato l’esponente dell’Opposizione, facendo riferimento alle spese ideologiche, a quelle per la benzina agevolata, per la mobilità, per opere pubbliche costosissime e forse nemmeno utili, fino al traghetto per pazienti Covid e invitando il governatore a non lanciare allarmi come quelli sulla mancanza di soldi per medici e medicinali.
“Sarò dalla sua parte – ha annunciato Honsell – se saranno rispettati i principi della solidarietà e di una analisi profonda del bilancio che rivede tutta una serie di spese e si dimostrerà che qui c’è una autonomia fatta di idee, di libertà di pensiero che porta a fare progetti originali e importanti, non a rivendicare questi 700 milioni lasciando lo status quo; l’unico modo per dare un senso ai lutti e alla sofferenza che hanno colpito il Paese è cambiare”.

“Il nostro auspicio è quello di pervenire a una richiesta condivisa della quale il presidente si farà poi promotore. Già l’assessore Fvg alle Finanze, Barbara Zilli, aveva portato la partecipazione in sede di I Commissione, partendo dalla vecchia spinta sui patti finanziari”. Lo ha sottolineato oggi in Aula il consigliere regionale di FdI, Alessandro Basso.
“Giusto citare più volte la responsabilità della politica nei confronti dei cittadini del Friuli Venezia Giulia – ha proseguito Basso – affinché si giunga a posizioni e azioni per la loro tutela. Oggi sono state fornite delle cifre con franchezza e trasparenza ma, se l’uditorio fosse stato costituito da cittadini comuni in stato di difficoltà, da commercianti o da artigiani, la domanda sarebbe stata se è vero che i numeri sono questi, come mai sul conto corrente è arrivato così poco per poter far fronte alla situazione?”.
Perciò, ha aggiunto il rappresentante di FdI, ogni intervento “è importante, anche se alcune misure si sono rivelate insufficienti e parziali. Quelle che arriveranno, tuttavia, potranno risolvere ulteriori problemi. Il tema più interessante – ha sottolineato – è quello della specialità della Regione: se ne usciremo bene, potrà costituire un elemento prezioso”. Infine, da parte di Basso, un richiamo anche al tema del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). “Su questo argomento, che aveva portato anche un confronto con l’assessore Fvg alle Finanze, vi sono sensibilità politiche molto diverse ma serve trovare un equilibrio. Esiste il dubbio che l’adesione al Mes possa portare vantaggi in questa trattativa, ma non serve essere economisti per capire che per qualcuno potrebbe costituire anche uno strumento di ricatto”.

Mauro Capozzella

“All’inizio della quarantena, il primo decreto del Governo stanziò 4,5 miliardi di euro per i Comuni e 400 milioni circa per le famiglie bisognose che chiedevano aiuto ai sindaci. All’epoca, e siamo al 10 marzo, il Paese non fu sconvolto solo dalla pandemia ma anche da un avvelenamento dei pozzi della comunicazione, con molti sindaci di Centrodestra che interpretarono la misura come se le somme dovessero essere divise fra tutti gli abitanti. A questo avvelenamento non sfugge la lettere annunciata e mai mandata dal presidente Fedriga che si conferma estremamente abile nella comunicazione”. Parole del consigliere Mauro Capozzella (M5S), che ha citato i fondi stanziati e stornati a marzo tra tutti i Comuni del Paese e, in particolare, quanto arrivato nelle casse dei Comuni regionali.
Alla diffidenza tra schieramenti politici, si aggiunge, per il pentastellato, “il pregiudizio ancora più vecchio nel tempo da parte del Governo nei confronti delle Regioni a statuto speciale per come riescono a spendere i loro soldi, un pregiudizio che rende difficile sedersi a un tavolo comune”.
“Da parte nostra, così come dei nostri parlamentari, la volontà c’è tutta, diamo la nostra disponibilità a unire tutte le forze – conclude Capozzella – e presentarci uniti al tavolo con lo Stato per vincere quei pregiudizi”.

“Auspico un’ampia modalità di condivisione responsabile per procedere, tutti uniti, verso l’obiettivo comune senza che le comunicazioni arrivino solo attraverso gli organi di stampa”.
Lo ha affermato oggi in Aula a Trieste la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo. “Ricordo bene che, ancora a inizio pandemia, Fedriga aveva chiesto a tutti di dimostrarsi collaborativi – ha evidenziato Dal Zovo -. Noi stessi abbiamo chiesto più volte al presidente e all’assessore Pierpaolo Roberti di attivare quella forma di condivisione arenatasi il 25 marzo in occasione dell’ultima riunione. Tuttavia, le informazioni sono sempre arrivate attraverso la stampa o altri canali. Il presidente ha detto di essere disposto ad armarsi per portare avanti questa battaglia ma, se chiede a tutta l’Aula di farlo insieme a lui, dobbiamo essere messi nelle condizioni di capire bene i dati che ci ha illustrato”.
“Siamo d’accordo che qualcosa si debba fare per raggiungere l’obiettivo – ha concluso la pentastellata – ma in questa battaglia ci sono due eserciti: il Centrodestra e la parte governativa. È necessario che si siedano intorno a un tavolo, posino le armi e si confrontino per trovare una linea comune che porti al risultato auspicato”.

Tiziano Centis

L’invito al governatore Fvg, Massimiliano Fedriga, a mettere da parte il distintivo della Lega, a onorare fino in fondo il ruolo di presidente della Regione, smarcandosi dalle posizioni del segretario nazionale e dichiarandosi a favore dell’utilizzo da parte dell’Italia delle risorse del Mes, è venuto dal capogruppo dei Cittadini, Tiziano Centis. “È questo il modo – ha affermato Centis – per avere forza e credibilità nella richiesta di azzeramento del contributo che la nostra Regione deve allo Stato. La disponibilità di queste risorse è fondamentale per il bilancio statale e potrà facilitare il buon esito del nostro negoziato evitando così alla Regione, che ha fatto responsabilmente la propria parte per quasi un decennio, di contribuire ulteriormente in questa fase straordinaria con il bilancio”.
“Concordiamo con le forti preoccupazioni espresse, tanto più che ci attendiamo minori entrate per oltre 700 milioni nel solo 2020. Per questo – ha insistito il civico – è necessaria l’assunzione di una posizione politica logica e responsabile dicendo sì al Mes perchè solo così si potrà rivendicare che lo Stato non si appropri di questa ingente quantità di risorse regionali”.
“L’azzeramento del contributo deve essere completo e per farlo bisogna essere decisi nella trattativa con il Governo; i 670 milioni sono soldi del Fvg ed è il momento di esigerli senza tentennamenti” ha concluso Centis, auspicando che “l’Assise regionale sia all’altezza del suo compito perchè mai come ora serve coesione e forza, abbandonando le logiche del partito di appartenenza”.

Mauro Bordin

“Di fronte a questa crisi che ha innescato conseguenze economiche che colpiranno ancor più nel 2021, nessuno può rimanere fermo”. Nel corso del suo intervento successivo alla comunicazione in Aula di Fedriga, il capogruppo della Lega, Mauro Bordin, ha sottolineato che “non si tratta di difendere le nostre posizioni ma è un atto dovuto ai cittadini e va fatto con compattezza e impegno perchè dobbiamo dircelo che non andrà tutto bene, che questa crisi avrà conseguenze che dobbiamo affrontare e gestire facendo del nostro meglio per produrre risultati e dare risposte”.
“Non dobbiamo regalare niente a nessuno – ha aggiunto Bordin – nè dare aiuti settoriali e a singoli, ma fornire una risposta complessiva di sistema e, come tale, lo Stato ha il compito di valutare le istanze e fare sintesi. Da questo punto di vista il Fvg ha in sè tutte le carte in regola per giocare la sua partita e per fare valere le sue richieste e aspettative di trattenere le risorse finanziare necessarie per dare servizi ai cittadini”.
“Sottolineo trattenere – ha evidenziato il leghista – perchè non chiediamo regali ma semplicemente di potere utilizzare le nostre risorse, centinaia di milioni di euro che, responsabilmente quanto a malincuore, abbiamo precedentemente trasferito a Roma. Ora che le condizioni economiche sono cambiate, vanno rivisti i patti finanziari”.
“E’ importante che da qui parta un messaggio unitario. L’intervento del presidente Fedriga dimostra che ci sono le condizioni per giungere ad una azione di tutto il Consiglio e della Comunità regionale” ha aggiunto Bordin.
“L’auspicio è che da parte dei nostri rappresentanti a Roma – ha commentato ancora il capogruppo della Lega – ci sia la capacità di sostenerlo con forza. Se lo Stato farà sintesi tenendo conto delle specificità e delle caratteristiche delle realtà richiedenti, sono convinto che nessuno alzerà barricate e sarà riconosciuta l’equità e la correttezza della scelta rispetto alla nostra regione” ha concluso Bordin, ribadendo che questa partita vada tenuta separata da quella del Mes.

Piero Mauro Zanin

“Con l‘approvazione quasi unanime dell’ordine del giorno che affida al governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il mandato a trattare con il Governo la revisione dei patti finanziari Stato-Regione in considerazione delle minori entrate dal gettito fiscale conseguenti agli effetti dell’emergenza sanitaria da Covid-19, il Consiglio regionale si compatta e conferma il suo ruolo centrale rispetto alle scelte e alle azioni che si riflettono direttamente sulla vita quotidiana di famiglie e imprese”.
Lo afferma il presidente dell’Assemblea legislativa, Piero Mauro Zanin, a margine del voto in Aula che, con 46 sì e le sole astensioni dei due Cittadini, ha affidato mandato a Fedriga “a proseguire ogni più opportuna interlocuzione con il Governo nazionale affinché le ragioni dell’autonomia e della specialità della nostra Regione possano essere difese con l’obiettivo di raggiungere intese che, sotto il profilo finanziario e di bilancio, ne garantiscano negli anni futuri la possibilità di svolgere, nei fatti, il mandato che, costituzionalmente e ai sensi dell’istituto di autonomia, le è proprio”.
“Il nostro auspicio – evidenzia Zanin – è che il Governo si renda conto che per il Friuli Venezia Giulia si prospetta una diminuzione di entrate di quasi 700 milioni per il solo 2020, una situazione che rende essenziale rivedere accordi a garanzia e tutela della nostra comunità”.
L’ordine del giorno, titolato “Un’unica voce si leva a sostegno e a difesa della nostra Regione. Misure per il contenimento degli effetti negativi causati dall’emergenza sanitaria Covid-19. Contributo regionale alla finanza pubblica di cui all’articolo 4, comma 1 del dlgs 154/2019”, pone tra le premesse che gli effetti negativi sul tessuto socio-economico del Fvg si protrarranno per uno o due anni, con la prospettiva di una profonda recessione, così come i riflessi dell’inevitabile crollo del Pil sul gettito tributario saranno particolarmente gravi (nell’odg si parla di diverse centinaia di milioni) per la Regione autonoma Fvg, dal momento che la stessa esercita funzioni che attengono a diritti fondamentali, quali la tutela della salute, finanziandole a totale carico del proprio bilancio.
Inoltre, si evidenzia che, pur attuando le dovute revisioni di bilancio, l’intero sistema vedrà messa a rischio l’erogazione di onerosi servizi fondamentali quali sanità, tpl e trasferimenti agli enti locali. Indispensabile, quindi, che la Regione ritrovi quello spirito unitario che l’ha caratterizzata nei momenti più bui della storia, in primis il Terremoto del 1976, consci che il Fvg versa un contributo straordinario allo Stato, riconosciuto peraltro temporaneo dalla Corte Costituzionale, che sarebbe difficilmente giustificabile nell’attuale contesto.

Massimiliano Fedriga

“Oggi sono ancora più orgoglioso di essere alla guida di questa grande comunità. Esprimo infatti grande soddisfazione per l’approvazione, pressoché unanime, dell’ordine del giorno in difesa delle le ragioni dell’autonomia e della specialità della nostra Regione. Voglio ringraziare l’intero Consiglio regionale che, nella diversità delle sensibilità politiche, ha trovato una soluzione in grado di unire l’intero Friuli Venezia Giulia”: lo afferma Massimiliano Fedriga, che aggiunge: “la larghissima condivisione registrata oggi è un risultato molto importante – sottolinea Fedriga -. Adesso possiamo chiedere con maggior forza un nuovo patto all’Esecutivo nazionale. La situazione del Friuli Venezia Giulia è quella di una Regione a statuto speciale che sta dando un contributo straordinario al saldo di finanza pubblica”.

“Noi non chiediamo a Roma risorse aggiuntive per affrontare l’emergenza economica. Chiediamo invece di bloccare il trasferimento delle nostre compartecipazioni per garantire l’attività ordinaria. Solo in questo modo – sostiene il governatore in conclusione – potremo avere la certezza di compensare le minori entrate causate dall’epidemia”.