Festa Tricolore a Cercivento con i migranti. Garibaldi: “Tutti invitati, leghisti esclusi”
In queste giornate ricorrono i 150 anni dal Plebiscito del 21 e 22 ottobre 1866 attraverso il quale le genti del Friuli e del Veneto accordarono la loro unificazione al Regno d’Italia. Per celebrare questa ricorrenza l’apicoltore Renato Garibaldi di Cercivento, già in passato protagonista di iniziative di questo tipo, promuove per la giornata di domani, sabato 22 ottobre 2016, la Festa Tricolore, dalle ore 12.30 presso il Bosco di Museis a Cercivento dove accoglie minori stranieri richiedenti asilo.
“Il plebiscito – scrive Garibaldi nell’invito – sancì il congiungimento del popolo e delle terre friulane e venete all’Italia, già avvenuto di fatto manu militari alcune settimane prima. I risultati incontrovertibili, la risposta nazionale all’invasione austriaca del 1917 e l’apoteosi popolare dell’ottobre-novembre 1921 con la traslazione della salma del Milite ignoto da Aquileia a Roma, confermano la vocazione italiana delle nostre Terre. Per rispondere al revisionismo ridicolo e strumentale di quella parte meschina della politica che maledice l’Italia, ma ne riceve i lauti e immeritati compensi, per rompere il silenzio delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali del Veneto e Friuli, per ricordare ai nostri concittadini questo fatto così importante che ha cambiato la vita di tutti noi …. e visto che pare che nessuno se ne ricordi o abbia motivo di gioirne, noi a Bosco di Museis facciamo una festa TRICOLORE con i ragazzi stranieri che, almeno loro, riconoscono nell’Italia il paese dei loro sogni”.
Programma: Inno nazionale, alza bandiera, pranzo convivial-popolare con grande torta tricolore e 150 candeline di cera d’ape (popolo solidale e operoso). “A seguire: ognuno esprime il suo sentimento per l’Italia. Tutti sono invitati a partecipare – conclude Garibaldi nell’invito – leghisti esclusi”.
I PRECEDENTI
Renato Garibaldi, pronipote di Giuseppe, l’eroe dei Due Mondi, da diversi anni ha ingaggiato una sfida a distanza con il Carroccio: tutto nacque nel 2007 quando si presentò per protesta al “processo” contro l’avo inscenato a Verona da alcuni militanti leghisti, annunciando al contempo una denuncia per vilipendio dello Stato e diffamazione nei confronti di una decina di rappresentanti del partito. “Se questi, redivivo, fosse a Verona – dichiarò riferendosi al suo illustre antenato – prenderebbe a calci il sindaco e i leghisti, che rinnovano lo squallido razzismo di nefasta memoria, pretendendo di dividere l’Italia tra Nord e Sud”.
Lo scorso anno invece a settembre, in occasione della visita del segretario della Lega Nord Matteo Salvini a Tolmezzo, Gaibaldi rivendicò la paternità di uno striscione e di un tricolore srotolati durante la notte precedente al comizio, attraverso i quali ritornava all’attacco.
Perché non parliamo dei lauti compensi che il signor Garibaldi riceve?
Anche questo piccolo uomo e’ razzista!?….. Grande con I soldi degli altri!!!!!
Ma Garibaldi è carnico,friulano? Di che razza è?
Homo sapiens, maschio, per i dettagli non abbiamo il DNA ma può essere utile questo:
http://www.lastampa.it/2016/06/09/multimedia/societa/il-dna-racconta-davvero-chi-siamo-sicuri-di-essere-italiani-al-hKzRlQsagdmxO8vkjpkFSJ/pagina.html
Dagli dentro SALVINI ,se vuoi io ho una RUSPA.
Era meglio l’ipero AUSTRIOUNGARICO.
Intanto ci tenevo a tranquillizzare il Sig. Garibaldi in quanto alla sua festa, almeno per quanto riguarda il sottoscritto, non avrei partecipato. In qualsiasi caso bello vedere come una persona che tanto pubblicizza la tolleranza, l’uguaglianza ed il rispetto (a suo dire valori che insegna ai suoi CARI ospiti sponsorizzati dalle finanze di ogni cittadino italiano) si abbassi a fare queste discriminazioni su chi può partecipare o meno alle sue feste. Poi i razzisti sono gli altri…….
Lorenzo Longo
Segretario Lega Nord Sezione di Arta Terme