Finirà 19 a 9, consigli comunali carnici in ordine sparso sull’UTI
Quando il 25 agosto scorso i 28 sindaci carnici si riunirono in assemblea per votare l’Atto costitutivo e la proposta di Statuto per la nascente Unione della Carnia, alla prova del voto gli atti passarono a maggioranza con 20 primi cittadini favorevoli, 6 contrari (Ampezzo, Forni di Sotto, Cercivento, Ligosullo, Sauris e Zuglio) e 2 astenuti (Ovaro e Sutrio). Rischio Commissariamento sventato sospirarono in Regione, già scottati da quanto successo in altre Uti “ribelli” (Valli del Fella, Alto Friuli, Medio Friuli, Friuli Centrale, Natisone, Livenza).
In queste settimane però come da normativa regionale sono previsti i passaggi di ratifica nei singoli consigli comunali dei Comuni aderenti alle Uti. E non sono mancate le sorprese con i casi di alcuni municipi dove la situazione si è ribaltata ed i sindaci che avevano dato l’ok a quello Statuto sono finiti in minoranza, aprendo le porte a nuovi commissari ad acta che la Regione dovrà nominare per far approvare comunque gli atti.
Anche se come dichiarato oggi al “Il Gazzettino” l’assessore Panontin sarebbe disposto a tentare una mediazione: «I commissari? Se proprio sarà necessario eserciteremo il potere sostitutivo nei Comuni che non avranno approvato gli statuti delle Unioni nei termini stabiliti. Lo prevede la legge e quindi s’ha da fare. Ma non voglio pensare che non esista una via d’uscita diversa, fatta d’intese e non di scontri. Mandare un commissario al posto del Consiglio comunale – ha aggiunto – non è una banalità sul piano politico, sono atti forti, ma anche le azioni di boicottaggio lo sono. Vanno rispettati gli altri 170 Comuni che hanno deciso di accettare questa sfida – afferma l’assessore – e che devono essere messi nella condizione di poter operare efficacemente insieme”.
Nel dettaglio carnico capita così che ai 6 comuni i cui sindaci avevano già votato contro lo Statuto e a quelli in cui i sindaci si sono astenuti (2) si è aggiunto Rigolato dove appunto la maggioranza consiliare si è spaccata, valutando la futura Unione diversamente dal loro sindaco; stessa frattura si era presentata anche a Paularo, poi però si è ricomposta e si va verso l’approvazione.
Nel riepilogo generale la fotografia che ne esce è questa:
- le più convinte si sono dimostrate le amministrazioni comunali di Amaro, Cavazzo e Lauco dove si è raggiunta l’unanimità dell’intero consiglio comunale
- hanno comunque da subito ottenuto la maggioranza dei 2/3 i consigli di Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Raveo, Socchieve, Treppo Carnico, Verzegnis, Villa Santina
- Paluzza, Arta Terme, Comeglians e Tolmezzo hanno ottenuto la maggioranza in seconda convocazione
- hanno bocciato lo statuto i consigli di Ampezzo, Cercivento, Forni di Sotto, Ligosullo, Ovaro, Rigolato, Sauris, Sutrio e Zuglio
- rimane ancora aperto il capitolo Paularo, dove dopo la prima seduta in cui lo Statuto è stato bocciato, alla seconda convocazione tenutasi lunedì 12 ottobre, la maggioranza si è ricompattata (due dei consiglieri che si erano astenuti hanno votato stavolta a favore), trovando però l’ennesimo ostacolo dell’assenza imprevista di altri due componenti e quindi ci sarà la necessità di una terza convocazione, probabilmente lunedì 19 ottobre.
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