Il Flügelaltar di Pontebba è un gioiello da svelare
In occasione dei 500 anni del Flügelaltar della chiesa di Santa Maria Maggiore di Pontebba, la parrocchia, l’Unione territoriale intercomunale Canal del Ferro-Val Canale, il Comune, con il sostegno della Regione, aprono un percorso di valorizzazione di uno dei massimi esempi di arte religiosa sul nostro territorio.
“E’ un gioiello preziosissimo, rimasto un po’ riservato a noi, ma che dobbiamo mettere a disposizione del grande pubblico lavorando sulla promozione e inserendolo in modo qualificato nell’offerta turistica della nostra regione” ha commentato l’assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, intervenuto stamattina alla presentazione degli eventi che tra agosto e settembre celebreranno la “ri-scoperta” di questa opera inestimabile.
Due gli appuntamenti in programma che compongono quella che per Torrenti è “una iniziativa a cui la Regione guarda con estremo interesse, nella misura in cui contribuisce ad inserire con geo-coerenza quest’opera magnifica nei percorsi più noti”.
Il 19 agosto alle 20.45 si terrà un concerto, al cospetto dell’altare mariano, con il coro del Friuli Venezia Giulia, diretto dal maestro Cristiano Dell’Oste, e l’Orchestra d’archi Italiana, diretta dal maestro Enrico Bronzi. Per Torrenti “un appuntamento musicale spettacolare che propone i momenti più alti del Mozart sacro”, il compositore di Salisburgo scelto anche per sottolineare il legame artistico tra Austria e Friuli Venezia Giulia, già presente nell’altare ligneo pontebbano. Verranno suonate la Spatzen Messe KV 220 per soli, coro ed orchestra e i Vesperae Solennes de Confessore KV 339 per soli, coro ed orchestra, con Malin Hartelius, soprano, Theresa Kronthaler, mezzosoprano, Benjamin Glaubitz, tenore, Martin Häßler, basso.
Il 9 settembre si terrà un convegno scientifico, curato da don Alessio Geretti, che tratterà diversi aspetti storici e iconografici legati all’altare ligneo. Sono previsti interventi di Claudio Lorenzini, che parlerà delle vicende delle famiglie e dei rapporti commerciali che ruotavano attorno a Pontebba nel Cinquecento; Martina Visentin, approfondirà la vicenda dell’altare di Pontebba nel 1917, quando fu smontato e messo in salvo dalle minacce del primo conflitto mondiale; don Alessio Geretti, darà lettura del progetto teologico dell’altare, tra iconografie, fonti, messaggi teologici e simbolici; Serenella Castri, presenterà le portelle dell’altare dal punto di vista pittorico anche nelle relazioni con gli altari carinziani; Teresa Perusini, ricorderà l’appassionante restauro di alcuni anni fa e quel che allora si scoprì e si mise in luce.
Per il sindaco di Pontebba, Ivan Buzzi, si tratta di “un’importante occasione di rilancio per l’intero ambito, che ha come obiettivo l’inserimento dell’altare nelle tappe del cammino delle Pievi della Carnia e per creare una rete tra Flügelaltar di Friuli Venezia Giulia e Carinzia in un percorso turistico religioso e artistico”.
Alla presentazione era presente anche Alberto Busettini, assessore alla cultura del comune di Malborghetto, che ha sottolineato la scelta del repertorio musicale mozartiano; accanto a lui Lara Magri, responsabile del museo etnografico di Palazzo Veneziano a Malborghetto, che ha annunciato la pubblicazione degli atti del convegno, occasione per svelare nuovi aspetti legati alla nascita e alla storia dell’altare.
Il Flügelaltar frutto della maestria degli scultori della bottega del Maestro Enrico da Villach, attribuisce alla chiesa di Pontebba il ruolo di sintesi tra la cultura artistica italiana e quella altrettanto ricca del mondo tedesco. Gioiello di scultura lignea, l’altare pontebbano fa bella mostra di sé, da cinquecento anni, in quella che fu l’ultima chiesa in territorio italico prima del confine con la Valcanale, bamberghese prima e asburgica dal 1759 fino al termine del primo conflitto mondiale.
L’altare a sportelli fa parte di quelle opere d’arte riconducibili al concetto di Biblia pauperum ovvero di libro per illetterati, concepito per diffondere tra la popolazione non alfabetizzata messaggi religiosi. Nella fattispecie, all’altare pontebbano era demandato il compito di narrare la vita di Maria e diffonderne il culto.
Quando “le ali” dell’altare, in corrispondenza ai periodi penitenziali di Avvento e Quaresima, vengono chiuse, rivelano i pregevoli dipinti raffiguranti l’Annunciazione, la Visitazione, la Fuga in Egitto e la Pentecoste. L’altare raggiunge un’altezza di sette metri e mezzo, con i pinnacoli e gli eleganti baldacchini sui quali sono collocate otto statue a tutto tondo.