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Foto e autografi per la partigiana “Renata”, l’omaggio di Tolmezzo a Paola Del Din

“Mi sento arricchita per l’accoglienza ricevuta, io ho sempre fatto tutto per la gente e non per orgoglio personale, Tolmezzo e la Carnia sono e rimarranno nel mio cuore”. Paola Del Din, medaglia d’oro al valore militare è stata la protagonista sabato mattina nel capoluogo carnico durante la serie di iniziative che l’hanno omaggiata, su tutte la presentazione del libro a lei dedicato, “Nome in codice Renata”, scritto dal giornalista Alessandro Carlini per l’editrice Utet.

“Ho resistito fin qua e se resisto ancora, bene, altrimenti deciderà il padre eterno” ha poi aggiunto con la sua consueta ironia in riferimento all’appuntamento con i suoi primi 100 anni, in programma il prossimo 22 agosto. In tantissimi hanno atteso un suo autografo sul volume che ripercorre non solo la sua storia di combattente partigiana e patriota ma anche quella del fratello Renato, ucciso il 25 aprile del 1944 da nazifascisti e sepolto proprio nel cimitero della cittadina carnica. A promuovere la mattinata di ricordo e riflessioni l’associazione partigiani Osoppo. “Tolmezzo incontra Paola Del Dini!” è stato il titolo dell’appuntamento organizzato dalla stessa associazione, coinvolgendo l’Anpi e l’amministrazione comunale guidata da Roberto Vicentini.

“La città vuole così coralmente incontrare e rendere omaggio alla medaglia d’oro – ha spiegato il primo cittadino – che il mese prossimo compirà cento anni; per noi Paola Del Din è una istituzione e un punto di riferimento nonché nostra cittadina onoraria”. L’incontro è stato articolato in vari momenti: alle 10 al cimitero di Tolmezzo c’è stata la deposizione di una corona sulla tomba di Renato. A seguire, un’analoga cerimonia si è tenuta nei pressi del monumento che al ponte di Caneva ricorda i partigiani osovani Cosmo Guido Valeriano e Marcello Coradazzi, caduti nel luglio 1944, e Maria Adami Cacitti, una civile morta nel settembre dello stesso anno. Successivamente, nel municipio di Tolmezzo, la presentazione del suo libro con la stessa Del Din che ha dialogato sui contenuti del libro con l’autore e con Sergio Cuzzi, presidente dell’Ente regionale teatrale nonché già sindaco del capoluogo carnico.

“Nella mia vita ho fatto tutto quello che dovevo fare – ha raccontato ancora la Del Din – questo libro è stato importante anche se non avrei mai voluto raccontare quanto ho vissuto, ovvero la sacrosanta verità di quello che è successo in quegli anni terribili, ma i miei figli mi hanno spronato a farlo, da parte mia ho voluto che ci fosse scritta soltanto la verità, non ho fatto cose straordinarie ma sono convita di aver dato il mio contributo al nostro Paese. Voglio ringraziare ancora una volta la gente di Tolmezzo per quanto fece nel 1944 per mio fratello Renato. È fondamentale ricordare che quello abbiamo fatto allora, era per la libertà d’Italia”.

La partigiana ha ricordato che la popolazione locale, sfidando le autorità nazifasciste, organizzò funerali con tanto di corteo per il patriota morto in battaglia, pur non conoscendone l’identità. Presente anche il ministro per i rapporti con il parlamento, Luca Ciriani che ha portato il saluto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale in una lettera scritta al Corriere della Sera in occasione dello scorso 25 aprile aveva definito Paola Del Din “donna straordinaria”. “Una vita, straordinaria ed esemplare, interamente dedicata all’Italia e alla libertà – ha dichiarato Ciriani – Tutti i cittadini, oltre ovviamente alle istituzioni, devono a Paola Del Din immensa gratitudine.

La professoressa Del Din ancora oggi insegna a tutti noi, partendo dai più giovani, il valore di essere italiani, il valore di essere patrioti, come lei stessa ama definirsi, perché si è battuta per tutti i suoi concittadini, senza distinzione e appartenenza. Dalla storia di Paola Del Din tutti quanti, iniziando da chi fa politica, dobbiamo imparare che siamo prima di tutto italiani e lo siamo sotto lo stesso tricolore e che il dopoguerra, dopo dittatura, divisioni, lutti e tragedie ci ha lasciato, grazie a persone come lei, istituzioni democratiche salde e forti” ha concluso.