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Frana Passo Monte Croce, Mazzolini: «Dal PD solo sterili polemiche»

«Per la nostra Giunta è sempre stata urgente la questione della strada di Passo Monte Croce e il dialogo tra enti implicati nella vicenda è al massimo livello. Inutile da parte del Pd parlare di priorità facendo polemiche sterili solo per la visibilità per le Elezioni Comunali di Paluzza e dimenticare non solo quanto poco è stato fatto nelle loro legislazioni, ma tentare di riabilitare la memoria delle scelte disastrose che hanno condotto e ancora pesano sui cittadini. L’On. Serracchiani, quando era nei suoi poteri, ha sistematicamente optato il peggio per il Fvg e non ha voluto investire nessun capitale sulla montagna. La stessa inconcludente amministratrice risorge ora come paladina del bene collettivo quando proprio lei lasciò deserto il bando per l’aeroporto di Ronchi, non ha trattato per la concessione per la Terza corsia ed ha rifiutato il progetto dell’Alta velocità. Tutte gravi inadempienze». Parole di Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio Regionale Fvg, dopo la conferenza stampa del PD sul tema della frana del Passo di Monte Croce Carnico.

«Vorrei che fosse chiaro ai confusi contestatori Dem, quindi Serracchiani, Mentil e Scrignaro – prosegue Mazzolini -,  che è l’Anas ad essere proprietaria della tratta e che la Regione ha messo in campo tutte le energie di cui dispone per agevolare i tempi e i modi d’azione. L’Anas consapevole quanto noi dell’urgenza di questo cantiere si sta impegnando per un investimento importante, circa 15 milioni. Il presidente Fedriga ed io abbiamo incontrato i nostri omologhi carinziani avendo chiare le convenzioni che esistono tra gli enti che tutelano la tratta e abbiamo gettato le basi di nuovi accordi internazionali. La priorità ora è aprire la strada e stiamo facendo il possibile perché ciò avvenga, senza improvvisare soluzioni assurde e facendo si che si operi in termini di massima sicurezza. Esiste anche l’idea di una variante sulla vecchia strada romana. Si tratterebbe di sventrare la montagna allungando il tragitto, si allungherebbe l’attuale galleria artificiale fino alla Casetta in Canadà, da li proseguire con la nuova strada per poi costruire 2 gallerie artificiali e un viadotto di oltre 100 metri a oltre 1300 metri di quota. Incredibile: le stesse persone che mi criticavano per una semplice strada di montagna sul Marinelli, ora sostengono questa nuova idea che sarà sempre soggetto a manutenzione da neve, valanghe e frane».

Secondo Mazzolini, l’idea di una galleria che possa collegare Italia ed Austria e creare sviluppo economico e turistico, rimane l’alternativa più valida: «Mi entusiasma il disegno di una galleria che colleghi la nostra regione e la Carinzia – afferma -. A mio avviso sarebbe un’opera dai risvolti eccezionali per l’economia della Valle del But e per frenarne lo spopolamento e su più vasta scala per sviluppo economico regionale. Le richieste sono per viabilità comode e dirette e i sindaci della valle del Gaital con lettera dell’11 dicembre al governo austriaco e alla Carinzia chiedono il tunnel. Per competenza territoriale, all’Austria spetterebbe l’80% dell’opera e quindi non ha la copertura finanziaria, l’ideale sarebbe trovare un accordo internazionale per il tunnel di Passo Monte Croce, che includa anche il sostegno economico della Comunità Europea. Solo in questo caso – conclude -,  potremmo pensare ad un tunnel, vietato ai mezzi pesanti, che possa portare la nostra regione sempre più in Europa».