Fusine, i sindacati: «Kito rispetti il diritto allo sciopero senza fare pressioni»
«Chiediamo che si rispetti il diritto di sciopero, affinché i lavoratori possano esprimere le proprie istanze senza subire pressioni o ritorsioni». È quanto scrivono Fabio Beuzer e Liduino D’Orlando, rappresentanti delle segreterie territoriali Fiom-Cgil e Fim-Cisl, in un comunicato affisso stamane nella bacheca sindacale di Kito Weissenfels, la storica acciaieria di Fusine in Valromana specializzata nella produzione di catene e sistemi di sollevamento.
Dietro alla presa di posizione della Fiom e della Cisl, si legge nel comunicato, «pratiche intimidatorie messe in atto dai responsabili di reparto nei confronti dei lavoratori, indotti a prestare servizio al di fuori del normale orario di lavoro, e in particolare ore di straordinario, mentre è in vigore il blocco degli straordinari in tutto il Paese». Blocco, ricordano Beuzer e D’Orlando, proclamato dai sindacati di categoria nell’ambito della vertenza sul rinnovo del contratto, scaduto da quasi un anno.
«Con uno sciopero dichiarato – scrivono i due sindacalisti – l’azienda non può permettersi di dire a un lavoratore che è obbligato a fare ore straordinarie. Tale comportamento lede il diritto di sciopero sancito dall’articolo 40 della Costituzione e rappresenta anche una grave violazione delle libertà sindacali e dei diritti dei lavoratori». Da qui l’appello finale rivolto all’azienda, esortata non solo a rispettare il diritto di sciopero, «fondamentale per rivendicare migliori condizioni di lavoro e tutelare altri diritti e interessi dei lavoratori, come il rinnovo del contratto nazionale», ma anche a «ripristinare un dialogo costruttivo con i dipendenti e una normale dialettica sindacale, che non può prescindere dal pieno rispetto delle leggi vigenti e dei principi di equità».