Fusione con Gemona, a Montenars si discute e si informa in vista del referendum
Entrano nel vivo le iniziative che le comunità di Montenars e Gemona stanno intraprendendo sulla Fusione dei due comuni, che prevede il 6 novembre il voto popolare per il referendum attraverso il quale i cittadini, arbitri della partita, decideranno se votare per il sì o per il no.
“Ricordiamo – spiega in una nota il sindaco di Montenars, Claudio Sandruvi – lo studio che Gemona, Comune più popoloso, ha deliberato di affidare all’Università degli Studi di Udine, all’Anci ed al Consorzio Turistico di Tarvisio, per meglio informare i cittadini su questa importante decisione che permetterà al piccolo Comune di Montenars (530 residenti) di fondersi con Gemona”.
Nei Comuni sono pertanto iniziate le discussioni, ma a sentire i vari commenti, in particolare di Montenars, c’è bisogno di maggior informazione ed è quello che l’Amministrazione Comunale con in primis il Sindaco Sandruvi, vuole dare a tutta la popolazione. “Proprio per questa voglia di chiarezza, giorni fa – aggiunge Sandruvi -ho riunito i consiglieri di maggioranza (unica assente Erica Agostinis) per dibattere l’ argomento e chiarire il voto negativo espresso in Consiglio Comunale del Consigliere di maggioranza Gelindo Castenetto”.
“Dal dibattito dell’intero gruppo – rimarca Sandruvi – si è notato la presenza in paese di molta confusione e disinformazione, per questo si è deciso di dedicarsi in queste prossime settimane ad una serie di eventi informativi, spiegando alle famiglie il perché della fusione e le leggi che la regolano. Per quanto riguarda il Consigliere dissidente, vista la mancata volontà di cambiare decisione e di aderire alla maggioranza, all’unanimità dei presenti si è preso atto che lo stesso parla a titolo personale – sottolinea Sandruvi – in netto contrasto con le decisioni prese in Consiglio Comunale e che pertanto, contraddicendo alle normali regole democratiche che tutti si è tenuti a rispettare appartenendo ad un gruppo consiliare, con forte rammarico, anche perché più volte invitato a rivedere la posizione, si è deciso di non considerare più il Consigliere, facente parte del gruppo stesso”.
Sono completamente contraria a questa fusione. Sarebbe un danno enorme per il paese dove mio padre è nato e vissuto. Con la fusione Montenars scomparirà dalle carte geografiche e diventerà una piccola frazione di Gemona. Alla lunga toglieranno l’ufficio postale, poi la farmacia, poi pian piano la scuola, la biblioteca, l’ambiulatorio e via discorrendo… L’ho già visto accadere in molti altri paesi. Spero proprio che la gente di Montenars vada a votare in massa e cancelli questa assurda proposta con il voto democratico. (mc)
Per gli abitanti di Montenars significherà un aumento immediato delle imposte comunali. A Gemona l’addizionale Irpef è 0,7/0,8% (tra le più alte in regione), mentre a Montenars 0,4/0,6%. Inoltre a Montenars i redditi sotto i 20.000 euro sono esenti. A Gemona invece pagano tutti. Una famiglia di tre persone potrà avere, in base al reddito, aumenti dagli 80 ai 200 euro. Senza ricordare che a Montenars lo scuolabus è gratis, ma a Gemona si paga (40 euro), e la mensa scolastica costa 1 euro in meno a pasto (3 euro invece di 4). Chi ha un bambino alla scuola materna, se passa la fusione e abita a Montenars, si prepari a sborsare un bel po’ di soldi. Fatevi due conti quando sarete davanti alla scheda nel segreto dell’urna.
Sbaglio o entrambe i sindaci sono residenti a GEMONA?
Non solo sono residenti a Gemona, ma entrambi sperano con questa operazione di allungarsi la “vita politica” di qualche altro anno, come sindaco di Gemona e come vicesindaco. Sulle spalle della gente! Bella roba!
Sono completamente contrario alla fusione con Gemona del Friuli Montenars deve rimanere comune non dobbiamo darla vita alla signora Seracchiani con le sue idee strambalate.
Mio padre mi racconta che quando era bambino il paese viveva con le castagne con le latterie ecc.ecc.
Invece di pensare alle uti la signora
Seracchiani, con delega alla montagna, perché invece di recarsi tante volte nella capitale non si occupa del
completo abbandono nei nostri territori montani basterebbe fare alcuni viaggetti nella vicina Austria Sud Tirolo
ecc.ecc. e copiare quello che applicano da diversi anni.
primo punto applicare quello che viene
già fatto in Trentino unire tutti gli appezzamenti di terreni di piccole dimensioni , lasciando la percentuale di propieta’ ai legittimi proprietari.
Tutti gli appezzamenti senza proprietari passano di proprietà comunale.
Formare una piccola azienda forestale
dare lavoro hai tanti dissocupati del posto ( previa formazione) e pulire tutto il bosco e vendere il legname dividendolo in qualità di brucio e tavolame.
Ecco trovati i soldi e tanti soldi perché la montagna e la pedomontana
( Montenars ) viva tranquillamente.
Il resto viene da solo,pulito il bosco i Castagnetti entrerebbero in produzione i funghi rispunterebero’ rigogliosi come un tempo le mucche e le pecore pascolerebero felici con produzione di formaggi di qualità con altro lavoro per la gente di buona volontà e per ultimo non dimentichiamoci del turismo.
Utopia non penso, bastarebbe che i nostri politici regionali guardassero un po più lontano della propria ombra.