FVG in rosso scuro, Fedriga: «Decisione vergognosa, il Governo difenda le Regioni italiane»
“È vergognoso che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) abbia oggi aggiornato la mappa dei contagi da Covid-19 in Europa, collocando Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna fra le aree in rosso scuro (successivamente Veneto e Emilia verranno declassate, ndr). Si tratta di Regioni che in Italia non sono mai state nemmeno in zona rossa. Chiediamo al Governo di intervenire subito a livello europeo per chiedere la correzione di questa mappatura che, prendendo in considerazione un unico parametro, penalizza esclusivamente chi è in grado di fare molti tamponi”.
Questo l’intervento del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in chiusura dell’odierna seduta della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
“Questo meccanismo di valutazione della diffusione della pandemia produce danni gravissimi all’immagine dell’intero Nord Est con pesanti ripercussioni in particolare sul nostro comparto turistico”.
“Non possiamo accettare una mappatura che non si poggi su dati scientifici condivisi. Per questo – ha concluso Fedriga – chiediamo all’esecutivo nazionale di agire immediatamente in difesa delle Regioni italiane”.
PARTITO DEMOCRATICO «Al di là della classificazione e dei colori dell’Ue, quello che ci preoccupa maggiormente è la situazione di forte difficoltà che il sistema sanitario regionale sta affrontando da tempo e che fa del Fvg una delle regioni più in difficoltà sul fronte dell’emergenza sanitaria. Più che il rosso scuro attribuito dall’Europa, sul quale interverrà eventualmente il Governo, ci preoccupa il fatto che anche nei giorni scorsi il capo della task force Covid regionale, Fabio Barbone, abbia parlato di una situazione difficile, da zona rossa: risponda a questo il presidente Fedriga». Lo afferma il capogruppo del Pd, Diego Moretti commentando la situazione emergenziale del Fvg.
«Quello che accade a livello sanitario in Fvg e il funzionamento o meno del sistema è di diretta competenza della Regione, non dell’Europa o del Governo, e dovrebbe essere questa la prima preoccupazione. Siamo tra le peggiori regioni d’Italia per mortalità, con una situazione degli ospedali in forte sofferenza e un’alta incidenza dei contagi: anziché, a novembre, andare in piazza contro le restrizioni decise dal Governo, chi governa la Regione dovrebbe ascoltare di più i propri esperti e agire di conseguenza. Il personale sanitario in primis aspetta risposte certe».
MOVIMENTO 5 STELLE “Ancora una volta Fedriga scarica le responsabilità, giustificando la collocazione del Friuli Venezia Giulia in area ‘rosso scuro’ con l’inadeguatezza dei dati e dei meccanismi di valutazione invece di andare a fondo sulle cause”. Così il Gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle commenta l’intervento del presidente del Friuli Venezia Giulia alla Conferenza delle Regioni sulla mappa dei contagi da Covid-19 definita dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. “È vero che il mero numero dei casi per 100 mila abitanti nell’arco di 14 giorni, dato preso in considerazione per la colorazione delle regioni e che vede il Friuli Venezia Giulia oltre la soglia dei 500, non basta da solo a definire la situazione, pur essendo un indicatore che delinea una realtà preoccupante per il FVG – affermano i consiglieri M5S -. Ma quali altri parametri vorrebbe inserire Fedriga? I ricoveri in ospedale, che non dipendono dal numero dei tamponi e che ci vedono maglia nera per la cosiddetta area non critica e in forte difficoltà per le terapie intensive? La mortalità, che vede la nostra regione tra le peggiori a livello nazionale e europeo?”. “Bisogna ricordare come il Veneto, ad esempio, ha visto i suoi dati in peggioramento in quanto le restrizioni della zona gialla, in cui sono rimasti più a lungo rispetto a noi, non sono state sufficienti per contenere la diffusione del virus. In Friuli Venezia Giulia – sottolineano i portavoce del MoVimento – la curva dei contagi si è piegata e l’indice Rt si è abbassato anche grazie all’inserimento in zona arancione, nonostante le proteste cavalcate dal presidente”. “Non è il momento di scaricare le colpe, ma di tenere un atteggiamento responsabile e oggettivo rispetto ai dati che emergono, prendendo decisioni anche difficili ma finalizzate alla riduzione del rischio – continuano gli esponenti pentastellati -. Comprendiamo l’esigenza di non penalizzare gli spostamenti, ma non si può tacere il fatto che il Friuli Venezia Giulia, dopo una prima ondata in cui è risultata tra le regioni meno colpite, si trova invece in una situazione tra le più critiche nella seconda ondata”. “A giugno è stata bocciata la nostra proposta di istituire una Commissione d’inchiesta per valutare la gestione della prima ondata ed evitare di ripetere gli errori compiuti – conclude la nota -. Probabilmente oggi, più che respingere con sdegno numeri così crudi, servirebbe un luogo di approfondimento per capire i motivi che hanno portato il Friuli Venezia Giulia a essere colpito in maniera tanto severa nella seconda ondata”.