Gemona celebra i 100 anni dalla vittoria di Ottavio Bottecchia al Tour de France
Il 20 luglio 1924 Ottavio Bottecchia vince, ed è il primo italiano a farlo, il Tour de France. Bisserà l’anno successivo, entrando definitivamente nella leggenda.
A distanza di cento anni, Gemona ricorda e celebra il grande campione di Colle Umberto inaugurando, domenica 2 giugno alle 18.30 (ritrovo in Piazza Garibaldi) la mostra “Perseverai, Resistetti. Soprattutto Volli.”, percorso espositivo in tre tappe (gli esordi, la vittoria al Tour, la tragica morte) che fino al 29 settembre adornerà il centro cittadino snodandosi fra Piazza Garibaldi, Piazza Municipio e la corte di Palazzo Gurisatti.
Segue, alle 20.30 al Cinema Sociale, la prima assoluta del docufilm scritto e diretto dal cronista sportivo della Rai Franco Bortuzzo, che sarà presente alla proiezione, “Ottavio Bottecchia, el furlan de fero”, prodotto da RaiSport, coprodotto dalla Cineteca del Friuli con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e il patrocinio del Comune di Gemona.
“Celebrare il centenario della vittoria di Ottavio Bottecchia al Tour de France – rimarca il sindaco Roberto Revelant – è un’occasione di grande importanza per onorare uno dei pionieri del ciclismo italiano e mondiale, prematuramente scomparso proprio in un territorio, il nostro, che quasi un secolo dopo diventa “crocevia” di cicloturisti provenienti da tutta Europa: ricordarlo offre, quindi, un’opportunità unica per rivivere e celebrare un’eredità sportiva che continua a influenzare e ispirare il ciclista di oggi”. Gli fa eco Flavia Virilli, vicesindaco e assessore alla cultura, ringraziando la Regione Friuli Venezia Giulia “per aver sostenuto questa iniziativa che consente di coniugare i valori dello sport con un percorso culturale coinvolgente, rivolto a tutti, per raccontare la figura emblematica di Ottavio Bottecchia, promuovendo un dialogo tra generazioni diverse attraverso un’esperienza immersiva e accessibile.”
Curata graficamente dallo studio AlterEgo, la mostra “Perseverai, Resistetti. Soprattutto Volli.” costruisce un affascinante viaggio nella vita di una leggenda dello sport attraverso immagini iconiche che consentono di esplorare il suo eccezionale talento e la volontà implacabile. Partendo dalle radici umili di Bottecchia e dalla determinazione precoce che lo hanno portato alle prime pedalate, si arriva alla tappa centrale con i momenti salienti di una delle performance più straordinarie nella storia del ciclismo, quindi alla tragica morte del campione a Gemona, nell’ex ospedale San Michele, il 15 giugno 1927.
Per la prima di “Ottavio Bottecchia, el furlan de fero” saranno al Sociale, insieme al regista, Claudio Gregori e Enrico Spitaleri, autori di importanti libri su Bottecchia e, nel docufilm, due fra le moltissime testimonianze che, insieme alle fotografie e ai video d’epoca, consentono allo spettatore di ripercorrere l’avventura umana e sportiva del ciclista: le origini poverissime, l’esperienza della guerra, le corse da “isolato”, le prime vittorie e quella mancata, a causa di una mano malefica, al Tour del 1923 (dove arrivò secondo); quindi le due magnifiche vittorie consecutive del Tour nel 1924 e 1925, il record ineguagliato di maglie gialle, la fame di soldi per affrancare la famiglia dalla miseria, la morte improvvisa del fratello e l’incidente in allenamento, in circostanze mai del tutto chiarite, sulla strada di Peonis, dove il campione si ferma per sempre, morendo dodici giorni dopo senza aver mai ripreso conoscenza.
Il direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob sottolinea l’attenzione che non da oggi la Cineteca riserva a Ottavio Bottecchia: “Nel 2007, per gli ottant’anni dalla sua morte, abbiamo prodotto il reportage “Bottecchia, l’ultima pedalata” di Gloria De Antoni, uscito anche in dvd e che riproporremo quest’anno nel programma di cinema all’aperto. Per il nuovo lavoro di Franco Bortuzzo abbiamo fornito fotografie d’epoca e soprattutto immagini in movimento, molte delle quali provenienti dall’archivio francese Gaumont-Pathé, grazie alle quali possiamo leggere direttamente nel volto e nel corpo di Bottecchia non solo il valore delle sue vittorie ma anche l’impegno e l’immensa fatica che gli sono costate”.
Il logo dell’intero progetto si avvale del contributo artistico di Emanuele Barison, che si dice “orgoglioso di aver tratteggiato il volto di un personaggio epico come Bottecchia, il quale, nel corso della sua vita, è stato capace di coniugare i valori del merito, della tenacia e del sacrificio, valori che nella nostra attuale società appaiono, troppo spesso, marginali”. Chiosa Virilli: “La reinterpretazione del volto di Bottecchia da parte di un fumettista di fama internazionale aggiunge una dimensione artistica unica, rendendo omaggio al campione in modo innovativo e visivamente accattivante.”
Alla mostra si accompagneranno durante l’estate numerosi eventi collaterali mentre il docufilm sarà presentato nelle prossime settimane in altre località (il 6 giugno a Colle Umberto, il 7 a San Daniele, l’8 a Pordenone, l’11 a Spilimbergo, il 16 a Grado, il 25 a Firenze, il 26 a Bologna) e il 27 giugno andrà in onda su RaiSport quale Speciale Radiocorsa, a seguito della presentazione a Firenze delle squadre partecipanti al Tour de France.