VIDEO – Gemona ha rivissuto l’Epifania del Tallero
“L’Epifania del Tallero che si celebra oggi è un rito antico che si rinnova grazie alla collaborazione tra la parrocchia e l’amministrazione comunale. È un momento simbolico, molto sentito da tutta la comunità civile, che dimostra ancora una volta la forza delle nostre radici e del nostro impegno comune per il futuro”. Lo ha affermato l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, intervenendo alla tradizionale Epifania del Tallero che rappresenta uno dei momenti più significativi dell’Epifania in Friuli Venezia Giulia, capace di unire l’intera comunità in un gesto che racchiude valori di fede, solidarietà e speranza per il futuro.
“L’Epifania del Tallero è un’occasione per guardare al nuovo anno con rinnovata fiducia e senso di responsabilità: all’indomani dell’approvazione della legge di Stabilità regionale, ora il nostro compito è tradurre le risorse disponibili in azioni concrete per cittadini, imprese e famiglie, puntando su investimenti lungimiranti che garantiscano un futuro solido al territorio” ha aggiunto Zilli.
Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco di Gemona, Roberto Revelant, e altre autorità civili e religiose, oltre a rappresentanze dei comuni gemellati di Velden e Laakirken: la cerimonia ha preso inizio questa mattina da palazzo Boton, da cui è partito il corteo in costume che ha raggiunto il duomo di Gemona per la solenne Messa.
Nell’omelia del parroco, Valentino Costante, un monito contro l’individualismo. All’esterno la protesta del comitato per l’ospedale di Gemona, che ha esposto uno striscione, una mobilitazione che da anni viene riproposta in questa occasione.
Durante la celebrazione oltre alla consegna del tallero molti altri momenti suggestivi e carichi di significato hanno caratterizzato la cerimonia, quest’anno particolarmente curata dal punto di vista della ricostruzione storico-liturgica: tra questi, la benedizione della comunità secondo l’antica consegna ebraica, l’incensazione del sindaco – un unicum nella tradizione dell’Occidente cristiano – e l’incensazione del popolo, ispirata all’usanza delle prime comunità cristiane.
Altri passaggi significativi sono stati l’arrivo dei Magi, il bacio della pace con la venerazione di una raffigurazione quattrocentesca dell’Incoronazione della Vergine, opera preziosa della bottega orafa di Nicolò Lionello.
Quest’anno il rito è stato arricchito anche dalla grande litania, una delle forme di preghiera più antiche della cristianità. A chiudere la cerimonia è stato l’Inno del Friuli, eseguito dal Coro Glemonensis diretto dal maestro Gabriele Bressan.