Gemona, la Cineteca del Friuli protagonista alla Mostra del Cinema di Venezia
Ennio di Giuseppe Tornatore, l’epico documentario dedicato alla figura e all’opera del leggendario compositore Ennio Morricone scomparso di recente, è tra gli eventi più attesi alla 78. Mostra del Cinema in corso a Venezia. Il film si avvale di un contributo della Cineteca del Friuli di Gemona, lo spettacolare backstage di Cleopatra, diretto da Cecil B. DeMille nel 1934, in cui è lo stesso regista a raccontare i “dietro le quinte” della realizzazione del colossal. Dei dieci minuti di durata del reportage, distribuito all’epoca dalla Paramount con il titolo The Hollywood You Never See (tr.it.: La Hollywood che non si vede), per la regia di Herbert Moulton, la produzione di Ennio ha richiesto alla Cineteca del Friuli, che conserva il prezioso reperto, un breve estratto relativo alle musiche di Cleopatra.
La prima volta che la Cineteca del Friuli si era incontrata con il già famosissimo Ennio Morricone fu nel lontano 1985. Il Maestro aveva donato alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone le musiche originali per Consuelita, diretto nel 1925 da Roberto Leone Roberti, il padre di Sergio Leone. Il film era interpretato dalla superstar Francesca Bertini e illuminato da Otello Martelli, il futuro direttore della fotografia de La dolce vita.
Morricone da ragazzo era stato compagno di classe di Sergio Leone in una scuola del quartiere di Trastevere. Le musiche furono eseguite al Teatro Verdi da due giovani pianiste, allieve del compositore romano, per accompagnare la proiezione di quella rarità che Leone non aveva mai visto.
Il grande regista, reduce dalla estenuante post-produzione di C’era una volta in America, il suo film testamento, assistette alla proiezione assieme alla moglie Carla. Come documenta una foto della straordinaria serata (in copertina), il regista, seduto in platea tra Davide Turconi e Jean Mitry, stava sfogliando con entusiasmo la prima monografia dedicata a suo padre, scritta dagli storici Aldo Bernardini e Vittorio Martinelli e pubblicata dalle Giornate del Cinema Muto.