Gemona ottiene il titolo di “Città del Formaggio”, è il primo comune in Friuli Venezia Giulia
L’ONAF (Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggi), 35 anni di attività alle spalle, promotrice in Italia della tecnica dell’assaggio come strumento di promozione dei formaggi di qualità, ha conferito a Gemona – primo comune in Friuli Venezia Giulia – il titolo di Città del Formaggio. Un riconoscimento importante, che mette in evidenza il ruolo economico e culturale che il Comune ha assunto nel tempo quale sede di produzioni casearie identitarie nel contesto sociale, grazie alla presenza attuale sul territorio di tre aziende diversificate (Latteria turnaria di Campolessi, Latteria di Moseanda e Malga Cuarnan), all’organizzazione della manifestazione “Gemona, formaggio e… dintorni” giunta alla 23ª edizione e al progetto sulle latterie turnarie promosso dall’Ecomuseo.
Nella delibera della Giunta comunale di Gemona di accettazione della proposta dell’ONAF, viene evidenziata l’attività che l’Ecomuseo sta conducendo da 15 anni a questa parte a favore di un modello che un tempo caratterizzava diffusamente la produzione casearia locale e regionale, e che ancora permane nella modalità di gestione di otto realtà friulane, ma non solo: «l’Ecomuseo sostiene e valorizza la Latteria turnaria di Campolessi mettendola in rete con le ultime latterie turnarie del Trentino (Peio) e del Bellunese (Valmorel), a cui si è aggiunto un microsistema malghivo ancora attivo in Slovenia, caratterizzato da un modello di caseificazione collettiva simile a quello turnario. L’Ecomuseo ha redatto, in collaborazione con Slow Food Italia, la Carta dei princìpi delle latterie turnarie». È un’attestazione che qualifica un progetto innovativo con cui sono state affrontate tematiche multidisciplinari, dall’ambiente alla salute, dall’economia al lavoro, evidenziando la necessità di una visione di insieme.
È dal 2020 che le Delegazioni ONAF, d’accordo con il Direttivo nazionale, promuovono una rete di Città del Formaggio: borghi, paesi e città che siano luoghi simbolo nel panorama dei formaggi italiani, testimoni di una tradizione casearia identitaria, alfieri di una cultura gastronomica secolare, custodi di una economia sostenibile e fortemente legata alla natura e alla produzione casearia. La candidatura viene presentata da una delle Delegazioni ONAF e la denominazione, valida per un anno solare, viene regolarizzata da un atto sottoscritto dal Presidente nazionale ONAF e dal Sindaco del Comune. Per mantenere la qualifica occorre organizzare almeno una volta all’anno un evento, aperto al pubblico, dedicato ai formaggi, possibilmente in collaborazione con la Delegazione ONAF di riferimento. Il Comune che riceve la qualifica ONAF di Città del Formaggio può utilizzarla nella comunicazione istituzionale, cartacea e digitale. Il riconoscimento comporta, da parte di ONAF, la consegna di un pannello segnaletico specifico, da collocare all’ingresso del territorio comunale.