Gemona unanime contro l’Uti, e l’opposizione esce dall’aula
di DAVID ZANIRATO
Con 13 voti contrari su 13 presenti il Consiglio comunale di Gemona del Friuli ha bocciato ieri sera all’unanimità l’atto costitutivo e lo Statuto della futura Unione intercomunale dell’Alto Friuli. Ai 12 consiglieri comunali di maggioranza compreso il sindaco Urbani si è unito anche Marco Cargnello del Movimento 5 Stelle, a sorpresa sono invece usciti dall’aula al momento del voto i consiglieri di minoranza di Scelgo Gemona, di area centro-sinistra. Assenti alla seduta i consiglieri Sonia Venturini, Alessandro Carminati, Martina Andenna e Mariolina Patat.
Gemona ora andrà ad aumentare le fila dei comuni della regione che dovranno ricevere il commissario ad acta per poter far proseguire l’iter. Questione che più volte è emersa durante il dibattito sul punto all’ordine del giorno. A prendere la parola inizialmente il consigliere comunale di Scelgo Gemona Sandro Venturini (tra l’altro segretario locale del Pd), il quale ha definito l’azione del sindaco Urbani “atteggiamento dai connotati politici visto che rispetto allo Statuto dell’Unione del gemonese prevista dalla riforma Tondo poco è cambiato”. Ed ancora ha messo in luce come diversi comuni di centro-destra come Cividale o Gorizia “hanno deciso di collaborare nel percorso di riforma, cosa che invece a Gemona non è avvenuta, anzi siete riusciti a spaccare il gemonese e ve ne assumerete le responsabilità”. Grave ancora per Venturini che “si sia perso Osoppo e la sua zona industriale” ed “è inutile dare la colpa ad altri se mancano legami e persistono stili di governo che guardano più all’autorità che all’autorevolezza”. In coda l’annuncio di voler uscire dall’aula al momento del voto.
A ruota sono seguiti gli interventi di Stefano Marmai di “Gemona nel Cuore”: “questa legge originerà la distruzione del tessuto sociale, un accentramento servizi e l’eliminazione dell’identità, non porterà di certo risparmi ed è già riuscita a rompere il territorio”.
Andrea Palese di “Per Gemona” ha definito uno “scenario squallido” quello in cui si sta applicando la riforma, “mai visto in Regione una proposta del genere, sia di metodo che di contenuti; ha scatenato una guerra tra poveri, un’epocale porcata; con sindaci collaborazionisti e metodi fascisti, rivolgersi alla magistratura è l’unica strada possibile”.
Quindi è intervenuto il sindaco Urbani che ha ripreso molti dei concetti anticipati il giorno prima all’assemblea dell’Anci di Pasian di Prato che noi vi abbiamo proposto in questo video. Urbani ha replicato all’opposizione ribadendo che l’impugnazione della legge dinnanzi al Tar è nata dai sindaci, “non dai Riccardi, Savino, Fedriga che certo poi si sono accodati legittimamente”.
“Siete dei falsi se non vedete che questo tasso di litigiosità tra amministratori, mai visto prima, deriva dal fatto che c’è chi preferisce ubbidire al partito rispetto a tenere la schiena dritta e lottare per il proprio territorio”. Ed ancora il riferimento agli atti di giunta regionale che hanno nominato i commissari ad acta, “da vergognarsi per quanto sono riusciti ad elaborare questi burocrati, e sporgeremo querela, e si aprirà una vicenda penale”.
In sede di dichiarazione di voto è toccato quindi al capogruppo di Scelgo Gemona, Giampaolo Della Marina tornare sulla decisione di uscire dall’aula, contestata dalla maggioranza a più riprese. “Evitate falsità – ha sbottato – questo gruppo non ha mai detto una parola a favore della legge, l’abbiamo criticata sin dall’inizio, abbiamo sempre agito con massima libertà e coscienza e la nostra uscita è un’azione responsabile dall’alto valore politico”.
Marco Cargnello dei 5 Stelle ha spiegato infine la sua contrarietà citando “la totale mancanza di buon senso nel trovare un accordo sulla riforma che originerà solamente 18 “provincette”.
GLI ALTRI PUNTI ALL’ODG
C’à stata l’adozione del piano attuativo comunale di iniziativa pubblica denominato “recupero ambito ex convento di Sant’Agnese” con il voto unanime dell’intera aula ed i complimenti del consigliere ed architetto Della Marina ai progettisti, all’amministrazione e agli uffici.
Quindi a seguire la nomina di un componente dell’organo di revisione economico-finanziaria, l’atto di indirizzo per il documento unico di programmazione (DUP) “ennesima burocrazia assurda all’italiana” l’ha definita il sindaco, il declassamento da strada provinciale a strada comunale della SP 20 “Glemonense” nel tratto interno al centro abitato; infine gli indirizzi per la gestione del servizio di illuminazione lampade votive che ha preannunciato un intervento in project financing per la riqualificazione dell’illuminazione del cimitero cittadino da 140 mila euro; infine l’assunzione di impegno per l’approvazione del piano comunale di illuminazione.
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