Tra il Gemonese e il Maniaghese l’esercitazione “Una Acies”
E’ cominciata nei giorni scorsi l’esercitazione congiunta ‘Una Acies’ alla quale partecipano 1.600 militari dell’Esercito che opereranno per tutto il mese di luglio nei territori di Udine e Pordenone. L’esercitazione, che prevede momenti di approfondimento storico-culturale nei luoghi simbolo della Grande Guerra, è stata organizzata e curata dal Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito con lo scopo di elevare e uniformare la preparazione degli Allievi Ufficiali dell’Accademia Militare, degli Allievi Marescialli e degli Ufficiali della Scuola di Applicazione. L’attività si avvale del contributo di assetti provenienti dalle diverse aree della Forza Armata e costituisce una importante occasione di crescita per i futuri quadri dell’Esercito riuniti in ‘un’unica schiera’. L’esercitazione, pianificata e condotta nel pieno rispetto dell’ambiente, prevede esercizi in bianco e a fuoco a livello squadra e plotone, procedure per la difesa nucleare biologica e chimica, combattimento nei centri abitati, pattuglie diurne e notturne in ambiente montano, impiego dei mezzi mobili campali.
E oggi in particolare un capitano donna dell’Esercito ha diretto una esercitazione a fuoco con armi individuali e di reparto alla quale hanno preso parte settanta Allievi Marescialli della Scuola Sottufficiali di Viterbo. Dora di Camillo, 35 anni, originaria di Caserta, è il comandante della quinta compagnia, l’unità che oggi si è addestrata all’utilizzo del fucile d’assalto di ultima generazione Beretta Arx, del lanciagranate da 40 mm. Glx, della mitragliatrice Minimi e del mortaio da 60 mm. “Mi sento pienamente consapevole delle responsabilità di comandante – ha detto il capitano di Camillo – il fatto di essere una donna al vertice di una compagine prettamente maschile non mi crea alcun difficoltà”. I futuri marescialli dell’Esercito si alternano sulla linea di tiro indossando l’equipaggiamento previsto. Il loro capitano osserva, corregge, commenta ogni fase dell’addestramento. “Ciò che conta nel mio lavoro è la professionalità, l’entusiasmo – ha continuato di Camillo – elementi che insieme alla sensibilità femminile agevolano il mio incarico”. Nella compagnia di Dora ci sono anche cinque allieve. “Con loro ho un rapporto eccellente – ha aggiunto -, ma anche in questo caso nessuna differenza di trattamento. L’obiettivo è preparaci al meglio per affrontare le difficoltà di un mestiere, quello delle armi, faticosamente entusiasmante”.