Gemonese e Tarcentino in un’unica Unione?
“Eventuali riassetti territoriali possono riguardare esclusivamente la perimetrazione di quelle Unioni Territoriali Intercomunali oggetto di decisioni del Tribunale amministrativo regionale”. Lo precisa l’assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, in riferimento alle determinazioni del TAR FVG rispetto alle istanze promosse da alcuni Comuni in merito alla perimetrazione delle Uti previste dalla L.R. 26/2014. All’indomani dell’incontro di Venzone con i Comuni dell’Uti dell’Alto Friuli, Panontin sottolinea che la possibilità di revisione dei perimetri territoriali era riferita al territorio del Gemonese e del Tarcentino e “riguarda in particolare il Comune di Tricesimo e quanto di conseguenza potrebbe accadere anche per il Comune di Reana del Roiale, qualora il TAR mantenesse lo stesso orientamento”.
“In sostanza – puntualizza Panontin – il possibile slittamento di entrambe i Comuni verso l’Uti Friuli centrale potrebbe portare le amministrazioni del Tarcentino a rivalutare la loro posizione ed a riconsiderare la proposta fatta a suo tempo dal Gemonese al Tarcentino di unire le due realtà in un’unica Uti, proposta dai Comuni del Tarcentino finora respinta”.
“La legge 26 infatti all’art. 7 bis già prevede la possibilità di fusione di due Uti, ma in blocco, comprendendo tutti i comuni compresi nel perimetro territoriale di ogni singola unione, mentre potrebbe darsi che, nella suddetta ipotesi, avanzata nuovamente ieri dai Comuni del Gemonese, alcuni Comuni preferiscano essere collocati in altro ambito. Tuttavia questo attualmente non è previsto dalla legge ed è ipotesi da valutare a bocce ferme, dopo che il TAR si sarà espresso in via definitiva e se vi sarà una istanza congiunta ed unanime dei territori di riferimento”. Di conseguenza “la nostra disponibilità, manifestata ieri, alla modifica degli assetti territoriali – conclude l’assessore alle Autonomie locali – era quindi riferita a questo specifico aspetto e a quelle due Unioni e non a rivedere il piano di riordino nella sua globalità, il cui impianto complessivo non viene scalfito dalle decisioni del TAR”.