Gestione pubblica delle Terme di Arta, Ziberna (FI) all’attacco
“Perché la giunta Serracchiani ha scelto la gestione pubblica delle Terme di Arta, anziché quella privata con gli incentivi? Una decisione assolutamente anacronistica e destinata a fallire, anche perché, ad oggi, non sono visibili all’orizzonte ipotesi di guadagni provenienti dalle strutture termali così come sono impostate”.
A porre il quesito è il Vicepresidente del Gruppo Forza Italia in Consiglio Regionale Rodolfo Ziberna che ha presentato un’interrogazione sul tema alla presidente Serracchiani ed all’assessore regionale competente.
“Dallo scorso gennaio – rileva Ziberna – lo stabilimento termale del comune carnico di Arta, di proprietà municipale era gestito da Promoturismo FVG, dopo la rinuncia del precedente gestore, la Casa di Cura Città di Udine, per gli elevati costi di gestione, soprattutto energetici, che rendono assolutamente non economica la gestione. A gennaio è stato appunto annunciato che Promoturismo FVG avrebbe assunto solo temporaneamente la gestione dei servizi delle Terme di Arta, come richiesto dal Comune proprietario della struttura, rilevandola in comodato ed assumendo a proprio carico tutti gli oneri e proventi derivanti dalla gestione, fino al termine delle procedure di gara ed all’avvio di una nuova gestione. Le terme carniche sarebbero state gestite operativamente da Carnia Welcome sino al 31 marzo, quando avrebbe dovuto essere operativa la nuova gestione”.
“Il bando, però, non ha sortito l’esito auspicato e, pertanto, l’impianto termale è rimasto senza offerte di gestione da parte di privati. A fronte di questa situazione la giunta regionale cosa fa? Decide di affidare la gestione alla G.I.T. Grado Impianti Turistici S.P.A. di Grado, soggetto che solo nella fantasia di qualcuno è di natura privata, visto che gli amministratori sono nominati da soggetti pubblici, tra i quali la Regione”.
“Una scelta pubblica preoccupante da parte della Regione – prosegue l’esponente di Forza Italia – che, avendo deciso di non incentivare la gestione privata dei servizi da parte della Casa di Cura Città di Udine ha preferito puntare su una gestione diretta che va dalle spiagge agli impianti di risalita. Un’opzione assolutamente anacronistica e destinata a fallire, visto che non sono visibili all’orizzonte ipotesi di guadagni provenienti dalle strutture termali così come ora impostate”.
“Per questo – conclude Ziberna – chiedo alla giunta quali siano i piani economici, entrate ed uscite finanziarie previste, investimenti, costi di gestione, affluenze per il futuro sia dell’impianto termale carnico che di quello balneare; quali sono i costi l’affluenza negli ultimi tre esercizi e quali sono gli intendimenti dell’amministrazione per il costituendo polo termale (Arta, Grado, Monfalcone) in termini di gestione (auspicata gestione privata o gestione pubblica come quella attuale?) di incentivi regionali, costi, affluenza e fruizione dei relativi servizi ed iniziative promozionali”.