Già 70 soccorsi sulle piste ad un mese dall’apertura degli impianti in Friuli
Anche quest’anno il servizio di sicurezza e soccorso in montagna della Polizia di Stato è operativo sui quattro poli sciistici gestiti da PromotururismoFVG ossia Sappada, Tarvisio, Sella Nevea e Ravascletto Monte Zoncolan.
In particolare sul Monte Zoncolan è presente una squadra con 4 poliziotti esperti della Polizia di Stato attrezzati e addestrati da parte del Centro di Addestramento Alpino di Moena e coordinati dal Vice Questore Alessandro Miconi, dirigente del Commissariato di P.S. di Tolmezzo per garantire gli interventi di infortunistica sciistica sia a livello di rilievi tecnici, sia di primo soccorso, nonchè prevenzione e repressione degli illeciti e anche dei reati commessi sulle piste e nei locali pubblici afferenti gli impianti.
Fino ad ora sono già stati effettuati 70 soccorsi, con un ferito fuori pista sul monte Tamai recuperato con manovre di corda e con l’ausilio della barella taboga. Inoltre un ragazzo di 11 anni ha urtato le barriere di protezione predisposte in modo oculato dalla Promotur ed è stato ricoverato all’ospedale civile di Udine con elicottero. I primi ingressi sono stati oltre 5.000 per ogni giorno per tutto il periodo delle feste. Sono stati anche rinvenuti cellulari e un portafoglio con quasi mille euro e il tutto restituito ai legittimi proprietari.
Come ogni anno a latere dell’attività sciistica saranno previsti alcuni eventi musicali presso i locali delle piste situati sul comprensorio dello Zoncolan, i quali attireranno verosimilmente alcune centinaia di avventori.
Un problema particolare che la Polizia di Stato segnale, è quello del momento di chiusura dei locali a fine giornata, in quanto si è riscontrato che molti avventori tendono a fermarsi oltre la chiusura degli impianti consumando bevande alcoliche. Questa situazione è potenzialmente molto pericolosa, dicono le forze dell’ordine, perché dopo tale chiusura inizia un lavoro poco noto al pubblico e cioè la “battitura delle piste” con mezzi cingolati, i famosi “gatti delle nevi”.
Tale attività viene svolta anche con l’impiego di funi di acciaio collegate ai verricelli dei mezzi cingolati per mantenerli in asse anche con rilevanti pendenze. Questi cavi sono particolarmente insidiosi, per cui se uno sciatore si attarda a scendere a pista chiusa, rischia di venire tranciato dal cavo con conseguenze potenzialmente letali. Pertanto viene richiesta sia la collaborazione dei gestori (sospendendo la somministrazione di bevande e cibo almeno 15 minuti prima del termine dell’orario concesso dal gestore delle piste, di sospendere la musica almeno 15 minuti prima dello stesso termine, di annunciare al microfono con cadenze regolari di pochi minuti la chiusura del locale), sia la collaborazione degli sciatori di portarsi a valle o, per quelli che hanno raggiunto il locale da Ravascletto, a monte, in tempo utile per la corsa dell’ultima funivia. Qualora il gestore delle piste lo permetta, i mezzi meccanici appartenenti ai locali pubblici possono riaccompagnare a valle o a monte gli avventori attraverso le piste, dopo l’orario di chiusura delle stesse.
Alcuni anni fa, dopo essersi dilungati in un locale, alcune persone avevano raggiunto il piazzale dell’Enzo Moro, salvo poi rendersi conto che provenivano da Ravascletto e che non vi era nessun servizio preposto al rientro. Due di queste persone si sono avventurate nei boschi nel tentativo di raggiungere Ravascletto. Uno di questi due è scivolato in un impervio canalone rimettendoci la vita.
La Polizia ricorda inoltre che per accedere ai locali è vietato risalire o discendere le piste a piedi o con i mezzi meccanici in orario di apertura delle stesse, mentre il gestore delle piste può concedere l’autorizzazione solo durante la chiusura al pubblico delle stesse.